COL FIATO SUL COLLE - SE SALTA TUTTO MATTARELLA HA GIÀ STABILITO LA DATA ULTIMA PER LE URNE: IL 10 NOVEMBRE – NESSUN GOVERNO DEL PRESIDENTE PER LA LEGGE DI BILANCIO MA UN ESECUTIVO ELETTORALE PER NON FAR FARE LA CAMPAGNA ELETTORALE A MATTEO SALVINI DAL VIMINALE...
-Ma. Pa. Per il Fatto Quotidiano
Sergio Mattarella, come si sa, ha messo fretta ai partiti che intendono dar vita a un nuovo governo. E non in senso generico, ma assai specifico per un motivo semplice: il capo dello Stato, se non si trova una maggioranza politica, non è intenzionato (o almeno così ha sostenuto coi suoi interlocutori) a fare un governo del presidente per fare la legge di Bilancio e andare a votare all' inizio del 2020.
Il Quirinale non intende dare questa scappatoia a quel vasto pezzo di Parlamento che, pur di non andare a votare, darebbe la fiducia pressoché a chiunque (o almeno, va ribadito, è quel che ha chiarito ai partiti). Insomma, se Pd e 5 Stelle non si mettono d' accordo Mattarella farà un esecutivo elettorale per non far fare la campagna elettorale a Matteo Salvini dal Viminale, ma scioglierà subito le Camere e porterà il Paese alle urne durante l' autunno. Il presidente ha già comunicato la sua deadline alle forze politiche: è domenica 10 novembre, anche perché per il 27 ottobre ipotizzato inizialmente dalla Lega non c' è tempo e domenica 3 novembre cade durante il ponte del 1° novembre.
Questo significa due cose: 1) lo scioglimento delle Camere da parte del capo dello Stato deve arrivare entro i primi dieci giorni di settembre, perché - nonostante la legge conceda tra 45 e 70 giorni per organizzare le elezioni - il farraginoso sistema di voto degli italiani all' estero richiede almeno 60 giorni per essere funzionante.
2) Il tempo per le trattative tra Pd e 5 Stelle è assai limitato: una settimana, massimo dieci giorni perché, in caso di fallimento, va nominato e mandato alle Camere il governo di garanzia e poi ci sono una serie di adempimenti formali prima di arrivare allo scioglimento vero e proprio e alla convocazione, come si dice, dei comizi elettorali.
Le urne in autunno, insomma, sono ancora una possibilità che il Quirinale tiene bene a mente. Tanto più che Mattarella ha capito benissimo, e ancora di più ieri, quanto sarà difficile mettere assieme 5 Stelle e democratici sull' unica cosa che gli ha chiesto per autorizzarli ad andare avanti: un nome, quello del presidente del Consiglio, perché i governi si costruiscono a partire da lì, il resto viene in discesa.