COLPO DI TEATRO: ONOFRIO CUTAIA SI CHIAMA FUORI DALLA NOMINA A DIRETTORE GENERALE DEL TEATRO DI ROMA: "RESTO A FIRENZE" – IL COMMISSARIO DEL MAGGIO FIORENTINO COMPLICA I PIANI DI GUALTIERI, ROCCA E SANGIULIANO, CHE AVEVANO TROVATO UN ACCORDO SULLO SDOPPIAMENTO DELLE POLTRONE TRAMITE UNA MODIFICA ALLO STATUTO. ADESSO È DI NUOVO IN BILICO LUCA DE FUSCO, NOMINATO CON UN BLITZ DEL CENTRODESTRA…
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CUTAIA RIFIUTA DIREZIONE TEATRO DI ROMA,'RESTO A FIRENZE'
(ANSA) - FIRENZE, 29 GEN - Onofrio Cutaia non sarà il direttore generale del Teatro di Roma. Lo fa sapere lo stesso dirigente del Ministero della Cultura confermando di aver rifiutato il ruolo nel teatro capitolino. Attualmente, Cutaia ricopre l'incarico di commissario straordinario per la Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. Così lo stesso diretto interessato conferma a Firenze le indiscrezioni pubblicate sui giornali romani.
TEATRO DI ROMA, È (QUASI) TUTTO DA RIFARE: CUTAIA SI SFILA DAL «PATTO», DE FUSCO ORA IN BILICO
Estratto dell’articolo di Andrea Arzilli per il “Corriere della Sera”
Onofrio Cutaia, detto Ninni, fa sapere al Campidoglio (ma la cosa è reciproca) di non essere più interessato a rientrare nella partita di nomine per il Teatro di Roma. E adesso va in bilico anche Luca De Fusco, il direttore generale che ha appena firmato un contratto quinquennale dopo essere stato nominato da Regione Lazio e ministero della Cultura senza il voto del socio economicamente più pesante, il Comune appunto.
Dopo giorni di ricorsi minacciati e di polemiche sul «colpo di mano della destra», da definizione del sindaco Roberto Gualtieri, servito a «occupare poltrone per promuovere gli amici», come ha attaccato la leader del Pd Elly Schlein innescando la replica di Giorgia Meloni sulla «fine dell’amichettismo», per il Teatro di Roma tocca ripartire daccapo.
E questo al netto dell’intesa […] uscita fuori sabato pomeriggio dopo un vertice tra i tre soci del Teatro. Gualtieri insieme al governatore Francesco Rocca e al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano decidono di strozzare lo scontro sui media con una modifica dello statuto della Fondazione guidata da Francesco Siciliano, che gestisce i teatri Argentina, India, Torlonia e, entro breve, il teatro Valle.
Anziché un solo direttore generale, ecco due direttori: il primo farà il manager […], ma non sarà Cutaia che, quindi, per il momento resta commissario del Maggio Fiorentino; al secondo, invece, mansioni di direzione artistica, avrà il compito di programmare la stagione. La soluzione passa dall’equilibrio tra le due cariche, insomma.
Di certo, però, il profilo di De Fusco […] non convince il Campidoglio. Che, attraverso le parole di Gualtieri, fa sapere come la pensa: «Chiaro, se si cambia lo statuto e si nomina un direttore generale, De Fusco non sarà direttore generale». A domanda «ma sarà lui il direttore artistico?», il sindaco svicola: «Quello che abbiamo concordato è che verrà emendato lo statuto per introdurre il modello duale che c’è in tanti altri teatri», dice.
Segnale che la trattativa è in corso […] mentre il Campidoglio cerca un peso massimo per il ruolo di direttore generale. Gira il nome di Paola Macchi, direttrice del Festival dei Due Mondi di Spoleto.
[…] «La sinistra urla al golpe, dopodiché si accorda per sdoppiare le cariche e nominarne una destra e una sinistra», la ricostruzione di Carlo Calenda (Azione). «Nessuna spartizione — gli risponde Gualtieri —. Dove non c’è il direttore artistico, c’è comunque il consulente artistico, nessuna poltrona in più».