COME CI STA BENE SATANA IN VATICANO - NUZZI SUL LIBRO DI MARCHESE RAGONA: ''STORIE E DRAMMI DI DIAVOLI, DI VESSAZIONI DIABOLICHE E DI ESORCISMI, DI SUORE INDEMONIATE FINO A CASI ESTREMI. COME QUELLO DI UN BAMBINO NATO MISTERIOSAMENTE, ALMENO A SENTIRE I GENITORI CHE AGLI ESORCISTI NEGANO RAPPORTI SESSUALI. ED ESCLUDONO, SI SPERA, TRADIMENTI - I DEMONI SI MANIFESTARONO A SAN PIETRO NELLA PRIMAVERA DEL 2012 QUANDO IL CARDINALE INDIANO IVAN DIAS…
-Gianluigi Nuzzi per ''la Stampa''
Una ciocca di capelli, chiodi, una vite piegata e arrugginita, piccoli pezzi di vetro, tutti immersi in saliva umana. Don Candido Amantini, uno dei padri dell' esorcismo italiano, mostrò nella sagrestia della Scala Santa a don Ottaviano D' Egidio la busta di plastica trasparente con questi oggetti. Erano stati tutti emessi dal disperato di turno, durante un esorcismo durato due anni pur di arrivare alla liberazione della persona dalla possessione diabolica.
Per Amantini oggi è in corso il processo di beatificazione. Come diceva padre Pio, era «un sacerdote secondo il cuore di Dio», ha dedicato la vita ad affrontare il diavolo e i demoni nei corpi di tanti afflitti, tra stigmate, episodi di levitazione e minacce e violenze che segnano gli esorcismi e la vita di chi li pratica. Ora, Francesco deciderà se farlo beato: sarà questo un segno concreto su quanto la guerra al maligno sia affrontata da Bergoglio.
Paolo VI aveva denunciato che il fumo di Satana era entrato in Vaticano e bacchettava i cattolici titubanti sulle possessioni diaboliche: «Esce dal quadro dell' insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscere la realtà del diavolo e dei demoni come esistente". Giovanni Paolo II aveva rilanciato il ministero dell' esorcismo, praticando di persona almeno tre esorcismi, al cospetto di Benedetto XVI, invece, furono portati diversi posseduti, ma oggi? Tutto avviene senza enfasi, senza narrazione: gli esorcisti alzano la croce contro gli spiriti del male nel nascondimento».
Attenzione però, ritenere che la lotta a Satana non sia più centrale nella Chiesa di Bergoglio sarebbe un errore da penna blu.
Francesco tuona contro la cattiveria del diavolo, la capacità di mangiare la vita delle persone e di usarle, è che su alchimie e riti si agisce nel silenzio. Una linea di un certo effetto se solo si pensa che con questo pontificato si è mediatizzato tutto. Il Pontefice cinguetta sui social, va di persona a comprarsi gli occhiali, la banca Ior apre le porte ai giornalisti, le suore escono dalla clausura e abbracciano il Papa a beneficio di telecamera.
Per questo Il mio nome è Satana, l' ultima fatica letteraria del vaticanista Mediaset Fabio Marchese Ragona (San Paolo, pp. 256, 16), è un' indagine attesa, supera con efficacia questa cortina, raccoglie le testimonianze preziose di sei esorcisti che chiedono l' anonimato pur di svelare le loro pratiche, decine di casi clamorosi, e al tempo stesso tutelarsi con la gerarchia.
Dal libro emergono storie inedite e che coinvolgono anche Bergoglio. Come quella di Angel V., un messicano che nel 2013 aveva «conosciuto» il Papa in piazza san Pietro dove era stato sottoposto a una preghiera di liberazione: Bergoglio in udienza generale davanti alle telecamere, mettendogli le mani sul capo, aveva alleviato momentaneamente le sue sofferenze dovute a una possessione diabolica.
Oggi si scopre che dopo due anni Angel si fece coraggio e scrisse una lettera al Santo Padre nella quale gli raccontava di essere posseduto dal diavolo da 15 anni, vivendo miserie e disgrazie, e lo supplicava di intervenire visto che gli incontri con «dozzine di esorcisti» non avevano sortito effetto. In particolare, gli chiedeva di pregare simultaneamente (seppur a distanza) durante un esorcismo, in modo da dare piu forza al rituale e scacciare definitivamente i quattro spiriti maligni che vivono dentro di lui.
La missiva scritta in spagnolo convince il santo padre ad agire. Così Marchese Ragona pubblica ora il carteggio tra il vaticano e la chiesetta di Morelia in Messico, frequentata dall' uomo afflitto dal diavolo, per organizzare l' esorcismo e la preghiera del Papa a distanza. E così alle 7 del mattino del 27 aprile 2015 Bergoglio si mise in preghiera a san Marta e in contemporanea a Morelia, dov' era mezzanotte, si praticò l' esorcismo.
Durante il rito «i demoni si manifestano in modo violento, sconvolgente, sembrano sfiniti dalle preghiere così intense del Pontefice: purtroppo alla fine i due esorcisti e il prete presenti con Angel, non riescono a liberare il posseduto». I demoni non se ne vanno. Angel non si dispera, ringrazia Bergoglio e ancora gli chiede di intervenire. E così il 13 maggio c' è un nuovo esorcismo con il Papa che prega sempre alle 7 a santa Marta. Ma nemmeno il nuovo rito libera l' uomo. Gli esorcisti sono convinti che Angel si libererà il giorno dell' Immacolata. Ma non sanno di quale anno.
Il mio nome è Satana è dunque un percorso di storie e drammi di diavoli, di vessazioni diaboliche e di esorcismi, di suore indemoniate fino a casi estremi. Come quello di un bambino nato misteriosamente, almeno a sentire i genitori che agli esorcisti negano rapporti sessuali un mese prima e dopo il concepimento. Ed escludono, si spera, tradimenti. È un qualcosa che accade sempre in modo inaspettato con i demoni che si manifestano anche in terra vaticana.
Come nella primavera del 2012 quando il cardinale indiano Ivan Dias, al termine della messa celebrata dal Papa in piazza san Pietro, fece un esorcismo a una «giovane indemoniata» vittima di una manifestazione demoniaca all' interno della guardiola della guardia svizzera all' arco delle Campane. In ufficio una grande puzza di zolfo, in tre tengono la donna che insulta il cardinale ma il porporato impassibile continua a pregare sottovoce. La donna «inizia a muovere ripetutamente la testa verso destra e verso sinistra, poi con voce profonda, quasi maschile, insulta e minaccia ancora il cardinale, ringhiando: "Me la pagherai vecchio storpio!"».
Passano venti minuti e la signora torna normale, ringrazia, bacia l' anello dell' anziano cardinale e se ne va. E una lotta senza tregua. Ne è testimone un altro porporato, Ernest Simoni, albanese, 91 anni. Il cardinale si adegua alla tecnologia e compie esorcismi addirittura anche via telefonino: «Dopotutto come posso fare con la mia età e con tutte le persone che ne hanno bisogno? - si interroga - Mi chiamano da tutto il mondo, dall' America all' Australia, e ne faccio 20-30 ogni giorno.
Una volta in Florida c' era un ristorante invaso da vermi e mosche. Hanno provato in tutti i modi a disinfestare ma quegli insetti non andavano via. La proprietaria, una donna albanese cattolicissima recitava fino a cinque rosari al giorno con la sua famiglia. Mi ha chiamato e allora le ho detto di mettere bene il cellulare in modo che si sentisse, c' erano tante persone presenti, ho pregato intensamente e in pochi minuti son spariti tutti quei vermi. Una mano satanica aveva causato quell' invasione. Il ristorante era infestato da qualche spirito maligno e Gesù ha fatto sparire tutto».
Del resto, è questo un momento di grande crisi e fermento: la pandemia per Satana rappresenta un periodo d' oro. Lo dice chiaro e tondo fra Benigno, esorcista francescano tra i più considerati in Italia e che mostra le idee assai chiare: "C' è da pensare che il diavolo, avendo in odio l' uomo, creato, redento e amato da dio, gioisca di questo male del Covid-19, che affligge oggi l' umanità. Soprattutto gioisce nel constatare che i fedeli, per evitare il contagio, sono stati impossibilitati a partecipare ai sacramenti, alla comunione». Per questo bisogna reagire e praticare gli esorcismi.