COME DAGO-DIXIT, SERGIO CASTELLITTO È IN POLE POSITION PER LA DIREZIONE DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA – IL NOME DELL’ATTORE E REGISTA È STATO TIRATO FUORI DAL CILINDRO DA GENNY SANGIULIANO: È UN CANDIDATO INECCEPIBILE, SENZA POSSIBILI CONFLITTI DI INTERESSE E LONTANO DAL “CLAN” FRANCESCHINI NASTASI, PER SOSTITUIRE MARTA DONZELLI, CHE POTRÀ TORNARE A FARE IL SUO LAVORO DI PRODUTTRICE DI “VIVO FILM”
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1. IL DAGO-FLASH DI IERI - NEWS DAL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA: RIMANDATA MARTA DONZELLI A FARE IL SUO LAVORO DI PRODUTTRICE DI "VIVO FILM", GENNY SANGIULIANO HA PRONTO UN CANDIDATO INECCEPIBILE, LONTANO DAL CLAN FRANCESCHINI-NASTASI (E SENZA POSSIBILI CONFLITTI DI INTERESSI): L'ATTORE E REGISTA SERGIO CASTELLITTO VERSO LA LA PRESIDENZA...
2. SERGIO CASTELLITTO VERSO LA PRESIDENZA DEL CENTRO SPERIMENTALE. SANGIULIANO: “GODIAMOCI VENEZIA POI SI VEDRÀ”
Estratto da www.repubblica.it
Sergio Castellitto è il nome in pole position per andare a dirigere il Centro Sperimentale di cinematografia.
L'indiscrezione, anticipata oggi da Dagospia, sembra trovare conferma tra gli addetti legati al dossier che impone la nuova nomina dopo il blitz estivo che ha modificato la governance dell'organismo.
"Ora godiamoci la Mostra di Venezia, poi si vedrà", risponde il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
L'attore e regista dovrebbe succedere a Marta Donzelli che aveva lasciato la presidenza lo scorso 4 agosto in seguito al varo del decreto Pa che ha azzerato i vertici del Csc, portando in particolare sotto il controllo del governo il Comitato scientifico dell'istituzione.
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3. CASTELLITTO IN POLE PER IL CENTRO DI CINECITTÀ
Estratto dell’articolo di Corrado Ocone per “Libero Quotidiano”
L'operazione con cui la sinistra ha conquistato negli anni le “casematte” della cultura italiana è stata così capillare che alla fine la parte ha preteso di essere il tutto. È potuto così succedere che una qualsiasi ipotesi di avvicendamento alla guida degli istituti culturali, che è prassi normale nelle democrazie, fosse fatta passare come un attacco alla cultura stessa che di colpo sarebbe diventata preda di “barbari” incolti che l'avrebbero prostituita ai loro fini.
Questo dispositivo delegittimante lo abbiamo visto all'opera poco più di un mese fa quando la maggioranza di governo ha deciso, come era nel suo diritto, di azzerare i vertici del Centro Sperimentale di Cinematografia, che fra l'altro non avevano certo brillato ultimamente per efficienza o per ascensore livello culturale specifico.
In quel frangente, all'unisono partiti e studenti altamente politicizzati del Centro avevano inscenato proteste cantando il de profundis del cinema italiano e della stessa idea di cultura nel nostro Paese. Un'accusa che, in verità, poteva essere facilmente ribaltata e rivolta agli stessi accusatori, che tendevano a vedere negli altri ciò che erano essi stessi: lottizzatori e manichei.
Basti solo pensare alla miriade di finanziamenti distribuiti negli anni ad opere non meritevoli ma che avevano il pregio, agli occhi della sinistra culturale dominante, di essere prodotti e realizzati dagli amici e dagli amici degli amici.
Comunque sia, ieri il sito Dagospia ci ha informato che il ministero della Cultura ha scelto il nuovo direttore del Centro, che non è certo un “barbaro” servo della destra “fascista” ma uno dei più grandi e completi attori del cinema italiano, apprezza sia dal pubblico sia dalla critica: Sergio Castellitto.
Una conferma indiretta della nomina è arrivata dallo stesso Ministro Sangiuliano che, interpellato dall'AdnKronos, ha celiato affermando: «Adesso godiamoci la Mostra di Venezia, poi si vedrà!». […]