COME MAI A DIFENDERE LA RUSSA C’È RIMASTO SOLO GIANFRANCO FINI? – LETTERA APERTA DEL PIDDINO WALTER VERINI AL PRESIDENTE DEL SENATO: “IL RUOLO CHE RICOPRE DEVE ESSERE SUPER PARTES. LEI STA FACENDO DI TUTTO PER ESERCITARE QUESTA ALTISSIMA FUNZIONE IN MANIERA OPPOSTA A QUELLO CHE DOVREBBE ESSERE” – IERI, DALLA ANNUNZIATA (SECONDA PRESENZA IN POCO TEMPO), IL FONDATORE DI AN (A MONTECARLO) LO AVEVA INVECE DIFESO: “SE PARTECIPA A INIZIATIVE DEL PARTITO, NESSUNO LO PUÒ CONTESTARE”. FINI PRONTO A ENTRARE NELLA CORRENTE DI 'GNAZIO?
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1. FINI, LA RUSSA? NESSUNO GLI CONTESTA IMPARZIALITÀ NELL'AULA
(ANSA) - "Anche io ho attraverso quella porta. Nel mio quienquennio, sono stato altro che imparziale ma nessuno mi ha mai contestato una faziosità nella direzione della Camera" e su di lui "nella direzione dei lavori non ho mai trovato un sola polemica, se partecipa a delle iniziative di partito nessuno lo può contestare". Così Gianfranco Fini replicando a 'Mezz'ora in più' a una domanda sulle polemiche su Ignazio La Russa in quanto seconda carica dello Stato.
2. PRESIDENTE, ORA BASTA
Lettera aperta di Walter Verini a Ignazio La Russa, pubblicata da “la Repubblica”
Presidente La Russa, lei è presidente del Senato e rappresenta la seconda carica dello Stato. […] Il ruolo che ricopre richiede quindi un particolarissimo senso istituzionale, un rigoroso rispetto del ruolo. […] In qualche modo, o per amore o per forza, deve essere - e apparire - super partes.
[…] Lei sta facendo di tutto per esercitare questa altissima funzione in maniera opposta a quello che dovrebbe essere. Una volta rivendica possesso ed esibizione privata di busti di Mussolini. […] E non manca di celebrare anniversari del Msi di Almirante. Poi esterna quasi quotidianamente nella polemica politica come fosse, invece della seconda carica dello Stato, la seconda carica del partito di Meloni
[…] A chi rileva queste gravi anomalie, lei ribatte che non può esserle impedito di fare tutte queste cose e che la sua imparzialità è richiesta esclusivamente dentro le mura di Palazzo Madama. Non è così. Nel momento in cui si è chiamati a rivestire fondamentali cariche dello Stato si deve essere, ed essere percepiti, come personalità dello Stato, rigorosi tutori del prestigio e del ruolo costituzionale delle Istituzioni. Nella forma e nella sostanza.
[…] Spero […]che non risponda "me ne frego", come ha fatto fin qui e possa davvero riflettere su quanto le ho rappresentato.