1. COME MAI STIAMO CORRENDO A PERDIFIATO VERSO IL VOTO? - IL QUIRINALE STA COMPIENDO UNA SORTA DI ‘ABBIAMO SBAGLIATO’ SU SAVONA E IL GOVERNO PENTALEGHISTA: SAREBBE STATO MEGLIO FARLI PARTIRE. SI SAREBBERO SCHIANTATI SUBITO NEGANDO LA FIRMA SU LEGGI COME L’ABOLIZIONE DELLA LEGGE FORNERO, VISTO CHE NON CI SONO LE COPERTURE (PREVISTE DALLA COSTITUZIONE)
2. ECCO TUTTI GLI ERRORI DI MATTARELLA, DALLA NOMINA DI GIUSEPPE CONTE, UN NON POLITICO CON CV TAROCCATO, ALLA DICHIARAZIONE DI SAVONA SUL BLOG NO-EURO ‘SCENARI ECONOMICI’


 

DAGONEWS

 

luigi di maio matteo salvini giuseppe conte

Come mai si corre spediti verso un voto a fine luglio, con le scuole chiusissime e gli elettori al mare? E’ in corso una sorta di “abbiamo sbagliato” dalle parti del Quirinale: Mattarella si è reso conto che probabilmente avrebbe dovuto lasciar partire il governo pentastellato con Savona al Tesoro. L'unico modo per far perdere i voti ai populisti è mandarli al governo.

 

Le pressioni internazionali – tra tutti Draghi che vede in Savona un nemico giurato – e il rispetto rigoroso della Costituzione, i due elementi che hanno spinto (e legittimato) il Presidente a mettere il veto su un euroscettico a Via XX Settembre, non hanno tenuto conto del risultato, ovvero un rafforzarsi ulteriore del movimento populista e un attacco violentissimo della speculazione internazionale.

MATTARELLA E LUIGI DI MAIO

 

Poiché gli investitori scommettono sul futuro, si muovono verso le aspettative, e più il futuro è breve e meno si protrae l’incertezza, e meglio (anzi meno peggio) è.

 

Il peccato originale è nell’incarico a Conte: Mattarella aveva detto da subito che non avrebbe accettato un premier non politico, visto che il governo in via di formazione era puramente politico. Era lì che avrebbe dovuto, e potuto, impuntarsi: la figura di Conte, sconosciuto professore, era stata già compromessa dalle bufale sul curriculum. Nessuno aveva idea delle opinioni di Conte dell’euro, dell’Italia, della politica (se non che era un elettore di sinistra), e sacrificarlo non avrebbe risvegliato nessun tumulto nell’elettorato di Lega e 5 Stelle.

mattarella conte zampetti

 

Invece Paolo Savona ha una storia, molti video su Youtube e un libro fresco di stampa. Il personaggio perfetto, per Di Maio e Salvini, su cui costruire la narrazione di un complotto dei mercati cinici e bari.

 

Una volta accettato Conte, avrebbe dovuto accettare pure Savona. Perché se è vero che la Costituzione riserva al Presidente la firma dei decreti di nomina dei ministri, è vero anche che la stessa firma va apposta sulle leggi da promulgare. E i vincoli sulla parità di bilancio sono ormai nella Carta: quando la triade Savona-Di Maio-Salvini si fosse presentata con l’abolizione della Legge Fornero, Mattarella avrebbe potuto rimandargliela indietro per carenza di coperture economiche, come già successo in passato.

UGO ZAMPETTI

 

Non solo: Savona è un personaggio urticante, molto sicuro delle sue idee (eufemismo) e come ogni professore di 82 anni anche un po’ vanaglorioso. I mercati ci avrebbero messo poco a capire che può apparire incendiario ma alla fine non è così cattivo…

 

L’altro errore compiuto dal Presidente e dal suo braccio destro Zampetti? L’aver mantenuto un filo diretto e privilegiato solo con il fronte di Di Maio, ritenuto giustamente più dialogante e pronto al compromesso (ti credo: era ‘ora o mai più’ per Luigino).

luigi di maio matteo salvini 2

 

Salvini era visto dal Presidente come troppo ''maleducato'' e opportunista. Vero, ma invece di rimanere asserragliati al Quirinale, avrebbero dovuto mandare i loro collaboratori a parlare con Giorgetti, Casaleggio, e gli altri personaggi chiave della trattativa, per agire più all’attacco e non subire le decisioni prese dai summit pentaleghisti.

 

paolo savona

Infine domenica, invece di parlare direttamente a Savona e chiedergli il famoso “statement”, la famosa dichiarazione che avrebbe dovuto calmare i mercati, hanno lasciato il compito all’inesperto Conte. E quando Savona ha chiesto al premierino dove pubblicare tale professione di fede nell’Europa, se sull’Ansa o su qualche sito, quello gli ha risposto: ‘un sito va bene, tanto poi la riprende l’Ansa’. Ma non sapeva che il sito scelto era “Scenari Economici”, blog battagliero degli anti-euro durissimi e purissimi, dove non si risparmiano critiche feroci a chiunque si metta in mezzo alle teorie tendenza Borghi e Bagnai.

 

PAOLO SAVONA

Questo fatto ha fatto davvero infuriare Mattarella, e a quel punto non poteva non chiudere la porta all’economista. Che, ovviamente, ha ricevuto l’offerta di una candidatura da parte di Salvini, pronto a portarlo sulla sedia gestatoria in processione verso le urne, come un madonnone piangente vecchie lire. E lui ci sta pensando…

matteo salvini claudio borghi
claudio borghi lira
claudio borghi euro
matteo salvini claudio borghi