COME E’ RIUSCITA LA CINA A INCANTARE BEPPE-MAO? - IL CUCU’ DI SEBASTIANO MESSINA: “DICE GRILLO CHE ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO. CONTRO IL COVID DOVEVAMO ADOTTARE SUBITO LA ‘STRATEGIA CONTAGI ZERO’ DELLA CINA. AH, SE AL GOVERNO CI FOSSE STATO IL MOVIMENTO 5 STELLE!” - “LA STAMPA”: “GLI CONSIGLIEREMMO DI USCIRE DI CASA E PROPORRE UN NUOVO LOCKDOWN A QUALCHE COMMERCIANTE DELLA SUA GENOVA. IN CASO ANDASSE MALE, POTREBBE ANDARE IN CINA PER TOCCARE CON MANO “I DIRITTI UMANI” DEGLI UIGURI, IMPRIGIONATI NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO DELLO XINJIANG…”
-1 - CUCÙ
Sebastiano Messina per “la Repubblica”
Dice Beppe Grillo che abbiamo sbagliato tutto. Contro il Covid dovevamo adottare subito la «strategia contagi zero» della Cina (dove mettono alla gogna chi esce di casa, ma questo è un dettaglio), e invece abbiamo finito per imporre «trattamenti sanitari obbligatori» che ricordano il Grande Fratello di Orwell. Ah, se al governo ci fosse stato il Movimento 5 Stelle!
2 - GRILLO A TITOLO PERSONALE
Federico Capurso per “la Stampa”
Sbuffano, nel Movimento. Non ne possono più di questo strano amore di Beppe Grillo per il regime cinese. Questa volta il fondatore del M5S attacca con un post sul suo blog le «deludenti» politiche di contenimento della pandemia dei governi occidentali e, in particolare, l’obbligo vaccinale per gli over 50 approvato dal governo Draghi. «Essere soggetti a controlli del governo centrale, e ancor più a trattamenti sanitari obbligatori – scrive Grillo – evoca immagini orwelliane che pesano molto psicologicamente». I grillini sbottano: «Parla a titolo personale».
Lui tira dritto. Si dovrebbe adottare la strategia «contagi zero» della Cina, sostiene. Un esempio? Qualche giorno fa il governo di Pechino ha messo in lockdown una città di 1, 2 milioni di persone dopo aver scovato 3 casi asintomatici di Covid. Ma questi obblighi – sottolinea Grillo – hanno anche delle «implicazioni», sia «sul piano dei diritti umani», sia su quello della «libertà di scelta degli individui».
Ecco, per iniziare, gli consiglieremmo di uscire di casa e proporre un nuovo lockdown a qualche commerciante della sua Genova. In caso andasse male, potrebbe andare in Cina per toccare con mano «i diritti umani» degli Uiguri, imprigionati nei campi di concentramento dello Xinjiang. In alternativa, potrebbe organizzare uno spettacolo a Hong Kong per parlare di «libertà di scelta». Ci faccia sapere. —