COME SCOTTA L'UNIVERSITÀ DI SCOTTI - ''LAUREE FACILI PER I POLIZIOTTI''. INDAGATO UN AGENTE E DUE TUTOR DELLA LINK UNIVERSITY, DELL'EX ''TARZAN'' DEMOCRISTIANO, FUCINA DI MINISTRI A 5 STELLE E MOLTO ATTIVA NELL'INTELLIGENCE - GLI AGENTI PER SUPERARE I CORSI ''NON HANNO MAI ASSISTITO A NESSUNA LEZIONE, NON SI SONO MAI RECATI A ROMA, NON HANNO VISTO MAI UN PROFESSORE''. E LE DOMANDE DEGLI ESAMI ARRIVAVANO PRIMA VIA WHATSAPP

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1. "DOMANDE ANTICIPATE SU WHATSAPP" LE LAUREE FACILI PER I POLIZIOTTI

Gerardo Adinolfi e Luca Serranò per ''la Repubblica - Firenze''

 

 

vincenzo scotti (2)

Un corso di perfezionamento per bypassare gli esami del primo anno e approdare direttamente al secondo, che sarebbe stato superato dagli studenti- poliziotti senza partecipare a una lezione e senza vedere alcun professore, ma solo inviando per mail una tesina di poche pagine. Non solo. Anche esami sostenuti in sedi considerate " non idonee", come una stanza nel mercato ortofrutticolo della Mercafir a Firenze, con domande in alcuni casi anticipate ai candidati su una chat di Whatsapp.

 

Un' inchiesta della procura di Firenze accende i riflettori su presunte lauree facili per gli agenti di polizia iscritti alla Link Campus University, l' università privata con sede a Roma creata nel 1999 dall' ex ministro democristiano Vincenzo Scotti. La Link Campus, nata come filiale dell' Università di Malta e poi, dal 2011, riconosciuta come università non statale dal ministero dell' Istruzione, dell' università e della ricerca, è salita alla ribalta delle cronache perché considerata vicina al mondo del Movimento 5 Stelle.

 

Quando, prima delle ultime elezioni politiche, Luigi Di Maio presentò la sua squadra di governo in caso di vittoria, tra i papabili ministri c' erano anche alcuni docenti della Link. Come Elisabetta Trenta, poi effettivamente diventata ministra della Difesa del governo gialloverde. Alla Link era vicedirettrice del Master in Intelligence and Security.

 

vincenzo scotti gianni letta

Ma questa su cui indaga la procura di Firenze è tutta un' altra storia, ancora agli inizi e con una verità ancora tutta da accertare. La pm Christine Von Borries vuole capire se davvero, dal 2017 al 2019, ci siano stati degli illeciti nello svolgimento del corso e degli esami destinati agli agenti. E così ha delegato accertamenti alla Guardia di finanza per verificare, tra le altre cose, se davvero questi - 23 tra poliziotti in servizio in Toscana e loro parenti che si sono iscritti nel 2017 e una quindicina nel 2018 - abbiano goduto di una corsia preferenziale.

 

Sul registro degli indagati sono finite tre persone, accusate di falso ideologico e abuso d' ufficio: un poliziotto della questura di Firenze che secondo la procura ha fatto da raccordo tra gli altri colleghi e l' università e che, secondo un testimone, avrebbe anticipato su Whatsapp le domande scritte degli esami, e due persone definite i tutor della Link e che avrebbero assistito gli allievi nel percorso formativo. E di cui, secondo le accuse, « non si ha prova che rivestano il ruolo di professori universitari » .

 

franco frattini vincenzo scotti

La Finanza ha perquisito la casa degli indagati, alcuni uffici della Link e quello della questura di Firenze in uso al poliziotto, a caccia dei telefoni cellulari e di tracce, come messaggi su Whatsapp, che potrebbero essere utili alle indagini.

 

L' inchiesta è partita da alcune testimonianze raccolte dalla procura. L' attenzione degli investigatori si è concentrata sul corso Human security, la cui quota secondo i testimoni costava 600 euro e veniva pagata su un conto a San Marino intestato alla Fondazione sicurezza e libertà. Un corso, secondo l' accusa, riconosciuto dalla Link e che permetteva, a coloro che lo frequentavano, di essere « dispensati da 5/ 6 esami del primo anno » della laurea triennale in " Scienze della politica e dei rapporti internazionali".

 

vincenzo scotti luigi di maio

I poliziotti, si legge nel decreto di perquisizione, per superare il corso di perfezionamento « non hanno mai assistito a nessuna lezione, non si sono mai recati a Roma, non hanno visto mai nessun professore, ma solo i due soggetti indagati che si definivano tutor- professori». Per gli esami, invece, «hanno sostenuto scritti preparati online sulla base di testi e indicazioni trovati sul sito, presso delle stanze individuate da questi tutor a volte dentro il mercato ortofrutticolo, altre in Palazzo Strozzi » . Nonostante la diversità delle materie, come l' inglese o il Diritto costituzionale, le prove sarebbero inoltre state sempre sostenute «alla presenza di una sola persona (uno dei tutor) o a volte di un assistente non meglio identificato » .

 

Nessuna contestazione viene rivolta al Siulp, il sindacato più rappresentativo della polizia che ha stipulato la convenzione con l' ateneo e a cui è iscritto l' agente indagato.

 

vincenzo scotti enzo cardi lucio d ubaldo sara iannone

 

2. L' UNIVERSITÀ PRIVATA DOVE STATO E AFFARI SI CONFONDONO

Gianluca Di Feo per ''la Repubblica - Firenze''

 

 

Ma dove finisce l' ateneo privato e dove comincia lo Stato?

L' indagine fiorentina sulle lauree "agevolate" per gli agenti di polizia ripropone il grande dilemma dell' università Link Campus. L' invenzione di Vincenzo Scotti, storico leader democristiano ed ex ministro dell' Interno, è talmente incastonata nel cuore del potere romano da esserne diventata un punto di riferimento. Persino il Movimento 5Stelle ne ha subito il fascino, selezionando dai suoi ranghi la ministra della Difesa e altre figure chiave dell' attuale esecutivo.

 

VINCENZO SCOTTI E ALLA SUA DESTRA VINCENZO PARISI

Ma ogni settimana gli eventi dell' ateneo sono affollati di parlamentari e grand commis: una platea bipartisan e trasversale, un po' come gli organismi che sovrintendono alle attività della Link. Ci sono ex uomini di governo di destra e sinistra, alti magistrati in servizio e soprattutto dirigenti degli apparati di sicurezza.

 

L' università ha sviluppato una vera passione per il settore, con una vasta offerta di master dedicati all' intelligence, alla cyberprotezione, al controllo dei flussi migratori. Il corpo docente è letteralmente un corpo speciale, che raccoglie personaggi di primissimo piano, in servizio o in pensione, del Viminale o dei Servizi Segreti: ci sono nove tra prefetti, generali e 007, incluso il numero due del Dis, la Direzione che coordina tutta l' intelligence italiana.

 

luigi di maio link campus university

Una parata prestigiosa che appare stonata rispetto al business dell' università, con uno statuto che affida la gestione a una società privata e quindi al profitto. L' ateneo infatti è sorto nel 1999 per iniziativa del Cepu, il più famoso esamificio a pagamento, e riconoscimento solo della Malta University. A promuoverlo come università italiana fu il ministro Ortensio Zecchino, che oggi è ai vertici della stessa Link.

 

Uno dei modelli di crescita più fortunato sono le convenzioni con categorie professionali o enti pubblici, garantendo - lecitamente - una serie di agevolazioni nel corso di studio a chi si iscrive: lo stesso meccanismo usato dal sindacato di polizia Siulp e adesso al centro dell' indagine fiorentina. In passato però questo schema aveva già provocato l' intervento della magistratura, con un' indagine sui rapporti con i vertici del ministero dell' Agricoltura e il sospetto di lauree concesse con troppa rapidità. Ci sono poi state proteste di insegnanti che non ricevevano i compensi dall' ateneo, rimostranze accolte solo dopo un' interrogazione parlamentare proprio dei 5Stelle.

 

la festa alla link university 2

E infine l' attenzione per gli ultimi cambiamenti della compagine azionaria, con l' acquisto di quote da parte di un avvocato svizzero con base a Londra e molto attivo nelle relazioni energetiche con Mosca. Uno dei capitoli fondamentali dell' inchiesta sui rapporti tra Donald Trump e la Russia passa proprio dalla Link, dove insegnava un misterioso professore maltese che per primo avrebbe offerto allo staff dell' allora candidato presidenziale le mail trafugate alla sua rivale Hillary Clinton.

 

Grandi e piccole storie che si intrecciano nelle aule dell' ateneo romano, aumentando le perplessità sulla presenza di prefetti, spie e generali in un' università nata per perseguire finalità assai diverse dalla tradizionale accademia.

 

 

vincenzo scotti