COME VIVERE, E MALE, SENZA DRAGHI – ALLA FARNESINA ASSISTONO INCREDULI AL FATTO CHE MACRON STIA APPOGGIANDO L'ARABIA SAUDITA INVECE DELL'ITALIA NELL'ASSEGNAZIONE DI EXPO 2030 (C'ENTRANO I PETRODOLLARI DI BIN SALMAN MA ANCHE DRAGHI DIMISSIONARIO) – ALLA FACCIA DEL “TRATTATTO DEL QUIRINALE” DEL 2021 (VOLUTO DA DRAGHI), LA FRANCIA HA TAGLIATO LE FORNITURE DI ELETTRICITA' PROMESSE ALL'ITALIA (SERVONO A LORO) – ALLA NEO-AMBASCIATRICE A PARIGI EMANUELA D'ALESSANDRO IL COMPITO DI RACCORGLIERE I COCCI…
-Alessandro da Rold per “La Verità”
La vittoria di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia ha scompaginato il quadro politico italiano. Ma allo stesso tempo si farà sentire anche a livello internazionale. La leader del primo partito di centrodestra ha ripetuto più volte che difenderà gli interessi dell'Italia in Europa, qualcosa che non si è visto in questi anni di governo, soprattutto durante quello giallorosso (con il Partito democratico alleato dei 5 stelle) di Giuseppe Conte.
L'eredità di Luigi Di Maio come ministro degli Esteri continua a pesare infatti sui nostri rapporti diplomatici. E anche sulle tasche degli italiani. Non è un caso che in questi giorni ci sia un particolare malumore negli ambienti diplomatici per quanto sta avvenendo su Expo 2030. Le lamentele sono arrivate fino ai piani alti della Farnesina, dove stanno assistendo increduli al fatto che la Francia di Emmanuel Macron stia appoggiando l'Arabia Saudita invece dell'Italia nell'assegnazione dell'evento che nel 2015 aveva risollevato dal punto di vista economico Milano.
Come noto, Roma punta a vincere, forte anche di un comitato promotore di alto livello con un presidente come l'ambasciatore Giampiero Massolo. E anche forte del fatto che, dopo Dubai e Osaka, Expo dovrebbe tornare in Europa. Ma tutto questo sembra non bastare. Il rapporto tra Macron e il principe Mohammed bin Salman (suggellato da accordi economici del 2018) sembra stia avendo la meglio sulle sorti dell'evento internazionale. È chiaro che nel caso in cui sarà Riad a spuntarla, il fallimento della diplomazia italiana degli ultimi tre anni, che porta la firma di Di Maio, sarà più che mai evidente.
Non è un caso, fanno notare sempre tra le feluche, come nelle ultime settimane sia cambiato il consigliere diplomatico del capo dello Stato.
Emanuela D'Alessandro, che era stata riconfermata in primavera dopo la seconda elezione di Sergio Mattarella, ha lasciato il posto a Fabio Cassese, 61 anni, già direttore generale per la cooperazione allo sviluppo della Farnesina.
D'Alessandro sarà la nuova ambasciatrice a Parigi, dopo aver seguito in prima persona il noto Trattato del Quirinale, firmato nel novembre del 2021 proprio con i francesi.
L'obiettivo di quell'accordo sarebbe stato quello di migliorare le relazioni tra Francia e Italia, nel settore industriale, energetico, come in sicurezza e difesa. Peccato che a un anno di distanza i risultati non si vedano. Oltre allo schiaffo su Expo 2030, nelle scorse settimane ne è arrivato anche uno sull'energia.
Una nota inviata da Parigi e indirizzata al ministro della Transizione ecologica ha informato del taglio e dell'imminente stop delle forniture elettriche: quell'energia esportata è ora necessaria al fabbisogno di Parigi.
Si è trattato di uno schiaffo non solo all'Italia, ma alla politica di solidarietà europea espressa dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, giusto poche settimane fa, alla presentazione del piano di emergenza europeo per l'energia.
I francesi sono i veri sovranisti, perché disattendono gli accordi del Quirinale. Questa mossa di Macron va a danneggiare il nostro Paese, anche se le importazioni energetiche dalla Francia rappresentano poco più del 5 per cento del nostro fabbisogno. Il rischio è quello di far prevalere il fabbisogno nazionale alla solidarietà europea.
Un gesto che potrebbe essere replicato dalle confinanti Austria, Svizzera e Slovenia, impegnate peraltro nella tutela delle loro utility e contribuendo al loro sostentamento, evitando il tracollo. Peraltro, a incrinare il Trattato del Quirinale, è stata proprio la Germania che ha firmato un accordo con l'Eliseo per ottenere maggiori forniture di elettricità in cambio di gas, un chiaro segnale degli interessi nazionali e personali dell'asso franco-tedesco in spregio alla solidarietà europea millantata da Di Maio. Il Quirinale forse è stato il primo ad accorgersene.