UN CONFRONTO TROPPO FRANCO - IN SPAGNA SI VOTA PER LA COMUNITÀ DI MADRID E I PARTITI SI TRATTANO DA FASCISTI E DA COMUNISTI, IN UNA CAMPAGNA DA ANNI 30 - LA CANDIDATA (FAVORITA) DEL PARTITO POPOLARE ISABEL DIAZ AYUSO HA BISOGNO DEI VOTI ESTREMISTI DI VOX, CHE FLIRTANO CON FRANCHISMO E SOVRANISMO, MENTRE ANGEL GABILONDO, L'UOMO DI SINISTRA, PUNTA FORTE SULLE CHIUSURE ANTI-COVID, AL CONTRARIO DELLA DESTRA CHE VUOLE RIAPRIRE TUTTO (VI RICORDA QUALCOSA?)

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Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera

 

pedro sanchez pablo iglesias

Già Madrid ha abbastanza guai; e non merita una campagna da anni Trenta, tra avversari che si trattano da fascisti e da comunisti. Si vota martedì prossimo per la Comunità di Madrid, l'area metropolitana della capitale, che è diventata la Regione più ricca di Spagna, superando la Catalogna. Vincerà la destra: sarà un grande ritorno del partito popolare, che da tre anni non toccava palla e ora ha riassorbito tutti i voti persi al centro a favore di Ciudadanos, i Cittadini, che non esistono più.

 

isabel diaz ayuso 3

Ma per governare la presidente uscente e rientrante, Isabel Díaz Ayuso, avrà bisogno degli estremisti di Vox, che strizzano l'occhio al franchismo e al sovranismo. Questa prospettiva consente al premier socialista, Pedro Sánchez - consapevole che il governo uscirà indebolito dal voto -, di gridare al fascismo alle porte: «Vox ha superato la linea rossa. Non farà più un passo avanti».

 

La candidata popolare ha risposto che a sinistra ci sono «socialisti che vogliono affamare i ristoratori, e comunisti già finanziati da Chávez, il dittatore rosso che ha affamato l'intero Venezuela».

 

monica garcia di mas madrid

Il riferimento è a Pablo Iglesias, il fondatore di Podemos, che si è dimesso da vicepremier per candidarsi nella capitale e salvare quel che resta del suo partito, in caduta libera; non a caso sarà superato dagli scissionisti di Mas Madrid, che schierano un medico, Mónica García, portavoce della linea rigorista.

 

angel gabilondo 3

Perché in realtà, dietro la battaglia ideologica e la guerra della memoria che in Spagna si combatte dai tempi di Zapatero, c'è uno scontro molto più attuale, che riguarda la strategia sul Covid. Ayuso, la donna di destra, vuole riaprire la plaza de toros con una corrida solenne; Ángel Gabilondo, l'uomo di sinistra, vorrebbe richiudere quasi tutto.

 

isabel diaz ayuso 2

Lei ha 42 anni, lui 72. Professore di metafisica all'università, Gabilondo da giovane è stato frate degli Hermanos del Sagrado Corazón. Sua sorella Lourdes è una suora missionaria, suo fratello Iñaki è uno dei più famosi giornalisti di Spagna, nominato direttore del telegiornale il 23 febbraio 1981: la sua prima telecronaca fu il golpe del colonnello Tejero.

 

Anche la Ayuso è giornalista: si è formata curando il profilo twitter di Pecas, il cane dell'ex presidenta madrilena Esperanza Aguirre, morto sotto una macchina per la disperazione dei follower. Insomma il socialista è un ottimate, la popolare è una che piace e infatti è accreditata del doppio dei seggi.

 

angel gabilondo

Ma ha il problema di Vox, che non raccoglie solo i voti dei nostalgici ma anche e soprattutto dei giovani che si dividono tra i social e i ristoranti del barrio Salamanca, il quartiere più ricco della città (la Ayuso è figlia di commercianti di Chamberí, quartiere medioborghese). Il punto è che Madrid, ultima roccaforte operaia e studentesca ad arrendersi a Franco, è da 25 anni un'isola di destra. Aznar ne fece il centro economico della Spagna.

 

Da allora la capitale è un buco nero che attira ricchezze ed energie dal resto del Paese, compresa la Catalogna, che persa dietro ai sogni separatisti ancora non riesce a darsi un governo. Pure la politica si è concentrata qui: sono castigliani Aznar, Zapatero, Sánchez, Iglesias, il segretario del Pp Pablo Casado; ed è ormai madrileno pure il basco Santiago Abascal, fondatore di Vox. Il clima di insofferenza, di scontro ideologico, di delegittimazione reciproca è stato esacerbato dalla consegna di buste con proiettili, di un calibro in uso nell'esercito.

 

isabel diaz ayuso

Sono arrivate a Iglesias, alla comandante della Guardia Civil nominata dal governo di sinistra, María Gámez Gámez, e al ministro dell'Interno Fernando Grande-Marlaska. Il dibattito tra i candidati è stato interrotto: Iglesias se n'è andato quando la leader locale di Vox - Rocìo Monasterio, arrabbiatissima rampolla di una delle famiglie più ricche di Cuba espropriata dai fratelli Castro - ha rifiutato di condannare le minacce di morte, liquidandole come propaganda di sinistra. Il giorno dopo un pazzo ha spedito alla ministra socialista dell'Industria, Maria Reyes Maroto, un coltello insanguinato.

 

isabel diaz ayuso 1

Il 25 aprile, invece, il premier Sánchez e Gabilondo hanno fatto suonare al loro comizio «Grandola, villa morena»: la canzone che Otelo de Carvalho fece mettere alla radio per dare inizio alla Rivoluzione dei garofani - «Grandola, vila morena, terra da fraternidade/ O povo é quem mais ordena, dentro de ti, ó cidade», è il popolo che comanda -, con cui 47 anni prima Lisbona si era liberata della dittatura fascista. Franco sarebbe morto l'anno dopo.

 

isabel diaz ayuso 4

Tra i meriti che Sánchez rivendica c'è proprio di aver fatto traslare la salma del Caudillo dal Valle de los Caídos (dove era stata sepolta in una tomba degna di Achille costruita dai prigionieri di guerra repubblicani) in una modesta cappella di un cimitero di periferia.

 

angel gabilondo 2

Il passato che non passa è una delle condanne che rende maledetta e affascinante la vita pubblica di questo grande Paese e della sua capitale; che domenica deciderà se tenere aperti i suoi bar, i suoi musei, la sua plaza de toros; ma sotto sotto dovrà anche scegliere tra due idee della Spagna che restano irriducibili nemiche.

PEDRO SANCHEZ CON LA MASCHERINA
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PEDRO SANCHEZ
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PABLO IGLESIAS
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pablo iglesias
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