CONSIGLIERE REGIONALE IN LOMBARDIA O SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA? SGARBI HA SCELTO: “RESTO A ROMA. AL PIRELLONE RONZULLI SI È MESSA DI TRAVERSO” - IL CONSIGLIO REGIONALE HA DECRETATO L'INCOMPATIBILITÀ. IL CRITICO SPIEGA: “SONO PIÙ UTILE COME SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA. AVREI AVUTO QUALCHE INCERTEZZA IN PIÙ SE FOSSI STATO ASSESSORE, OSSIA SE LICIA RONZULLI NON AVESSE FATTO QUEL COLPO DI TESTA DURANTE LA COMPOSIZIONE DELLA GIUNTA. MA…”
-Estratto dell’articolo di Stefania Chiale per milano.corriere.it
Vittorio Sgarbi ha dieci giorni di tempo per scegliere: consigliere regionale in Lombardia o sottosegretario alla Cultura. Rimarrà a Roma: decisione attesa, ma ora confermata e anticipata dal critico d'arte al Corriere. La Giunta delle elezioni ha deliberato all’unanimità l’accertamento della causa di incompatibilità per Sgarbi, eletto lo scorso febbraio nella lista Noi Moderati nella circoscrizione di Milano, e martedì mattina l’aula del Pirellone ha ratificato all’unanimità la decisione.
Il 13 aprile la Giunta delle elezioni aveva inviato a Sgarbi la propria relazione, alla quale non erano state presentate controdeduzioni. Da qui il voto in Aula, che dà al diretto interessato dieci giorni di tempo per comunicare formalmente quale fra i due incarichi intenda proseguire. Se non risponderà entro dieci giorni, il consiglio prenderà atto della sua decadenza, che diventa effettiva nella prima seduta utile entro 30 giorni successivi. Sgarbi quindi resterà in carica finché non ci sarà la presa d'atto formale da parte del Consiglio. Al suo posto subentrerebbe Nicolas Gallizzi, eletto nella circoscrizione di Milano per Noi Moderati.
Sgarbi, oggi non l'abbiamo vista in Aula. Non la rivedremo più dunque?
«Certo che mi rivedrete: sceglierò un giorno per venire in Aula. Non voglio abbandonare senza aver fatto un discorso di saluto e di indirizzo per la cultura in Lombardia. Io oggi volevo venire ma mi è stato detto che la procedura ordinaria era la presa d'atto del voto del Consiglio di oggi, poi avrei ricevuto una lettera formale e a quel punto avrei avuto un mese di tempo per scegliere (in realtà la procedura, verificata è quella di cui sopra, ndr)».
Ma la sua scelta è già Roma.
«Sì, credo di essere più utile come sottosegretario alla Cultura che come consigliere regionale. Certo, avrei avuto qualche incertezza in più se fossi stato assessore, ossia se Licia Ronzulli non avesse fatto quel colpo di testa durante la composizione della Giunta. Ma l'azione di sottosegretario è più efficace di quella di un semplice consigliere regionale».
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