CONTE, HAI VOLUTO IL PARTITO? MO’ TE BECCHI LE CORRENTI – CHIARA APPENDINO SI CANDIDA A PRIMA DISSIDENTE INTERNA DEL “NUOVO” M5S: “IL MOVIMENTO 5 STELLE NON È DI NESSUNO. RINGRAZIO BEPPE GRILLO PER QUELLO CHE HA RAPPRESENTATO PER TUTTI NOI. LE DIFFERENZE POLITICHE NON POSSONO CANCELLARE LA NOSTRA STORIA. LE ALLEANZE? PRIMA LAVORIAMO SULLA NOSTRA IDENTITÀ, POI SI RAGIONERÀ SUGLI ACCORDI” – LA CONTIANA PAOLA TAVERNA: “GRILLO SI È FATTO UN PO' FUORI DA SOLO…”
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APPENDINO, DECIDIAMO PRIMA CHI SIAMO E POI PARLIAMO DI INTESE
(ANSA) - "Credo che il M5s debba lavorare prima sulla propria identità, che dovrà essere un'identità politicamente molto forte, poi si potrà ragionare successivamente di eventuali accordi".
Lo spiega in un'intervista al QN Chiara Appendino, deputata del M5S ed ex sindaca di Torino, dopo l'esito dell'assemblea del Movimento che, tra le altre cose, ha dato il via libera alle alleanze.
Il M5s ora naviga senza Grillo che non sarà più garante. "Grillo era stato invitato a venire a parlare, ma penso che la Costituente nasca dal basso e infatti ha discusso di tutto e ha discusso anche del Garante, com'è giusto che sia - prosegue -. Ci tengo poi a ringraziare Beppe Grillo per quello che ha rappresentato per il Movimento 5 Stelle e per me. Anzi, per tutti noi. Le differenze politiche non possono cancellare la nostra storia".
Il Movimento 5 Stelle, "non è di nessuno. Lo ribadisco. Il M5s è della sua comunità, non è di Grillo, di Conte, di Appendino o di Licheri - aggiunge - è della comunità che sta discutendo per avere un suo futuro, un futuro che passa dalle battaglie politiche, non dalle battaglie di potere".
Tornando alle alleanze e a quella con il Pd per formare un campo largo, Appendino spiega che "il punto non è il Pd, il campo giusto, il campo largo, il campo santo. Il punto siamo noi. Torniamo su noi. Poi una volta che abbiamo identificato cosa ci stiamo a fare io non sono contraria agli accordi ma ragioniamoci - conclude -. Il punto è cosa ci stai a fare nell'alleanza".
PAOLA TAVERNA "BEPPE SI È MESSO FUORI DA SOLO MA ADESSO SIAMO PIÙ FORTI"
Estratto dell’articolo di Nic.Car. per “la Stampa”
Paola Taverna non vuole dare troppa enfasi alla defenestrazione di Beppe Grillo: «È un segnale di grande rinnovamento», dice l'ex senatrice e vicepresidente vicaria del M5s, commentando a caldo il risultato del voto degli iscritti, mentre il Palazzo dei Congressi si svuota. […]
Il movimento fa fuori Grillo: che effetto le fa, anche come sentimento personale? «[…] Politicamente dispiace che Grillo abbia deciso di opporsi a questo percorso di grande partecipazione dal basso, facendosi un po' fuori da solo. Io ho massimo rispetto per il voto degli iscritti e credo rappresenti una spinta a essere sempre più uniti, senza voci contrastanti. Ci è stato detto cosa il movimento deve fare, come deve farlo e dove deve andare».
La leadership di Conte ne esce molto rafforzata…
«Il presidente ha messo tutto se stesso in questo percorso. Si è messo in discussione, in una votazione senza rete, e questa assemblea gli ha confermato fiducia, mostrando apprezzamento […]».
Un movimento che viene collocato nel campo progressista, anche se la maggioranza dei votanti ha calcato il concetto di «indipendenza» dalle altre forze. Che significa?
«Significa che vogliamo tornare a essere una forza principalmente identitaria, con valori e principi che non sono negoziabili nel confronto con le altre forze politiche. […]».
Ma in concreto cosa cambia per lei, che è delegata a trattare con il Pd e gli altri sulle alleanze a livello locale?
«Abbiamo un'indicazione che sgombra il campo dai dubbi sul fare o meno alleanze e usciamo rafforzati nel rivendicare con gli alleati le nostre battaglie. […] Significa che, esattamente come avvenuto fino a ieri, nulla è scontato e che, dove non troviamo un riscontro positivo, com'è accaduto nel in Lazio o in Piemonte, l'accordo non si chiude».
Pd, Avs e gli altri interlocutori devono aspettarsi un Movimento più inflessibile?
«Spero ci apprezzino, perché ci facciamo interpreti di indicazioni che arrivano da un percorso democratico […] affermiamo di voler stare in questo campo e di voler portare ai tavoli di confronto il messaggio politico dei nostri iscritti, dalla sanità pubblica al reddito di cittadinanza».
Il superamento del limite dei due mandati era atteso, ma ci sono varie opzioni su come procedere. La sua idea?
«Io condivido l'indicazione di unire al ricambio della classe politica il rispetto per la competenza maturata dagli eletti. Sulle differenti proposte per superare il limite dei mandati ci sarà un confronto approfondito in Consiglio nazionale».
Ha un messaggio per i circa 35 mila iscritti che non hanno votato e per chi ha pubblicamente contestato?
«Su 89 mila iscritti, più del 60% ha partecipato attivamente. L'invito a chi ha scelto di non farlo è di tornare in campo e dare il proprio contributo. A chi, invece, si è trovato in minoranza o ha contestato dico che la democrazia, alla fine, va rispettata».