CONTE MON AMOUR! - ACCORDO MERKEL-MACRON PER IGNORARE SALVINI E DI MAIO E DARE POTERE E SPAZIO SOLO A GIUSEPPE CONTE: OGNI GRAMMO DI AUTORITÀ DATO AL PREMIER È UN QUINTALE DI BILE PER I DIOSCURI - ''L'INTERLOCUTORE DELL'ELISEO È CONTE'' - E ANCHE MOSCOVICI È STATO AVVERTITO DA MACRON: NON CADERE NELLE PROVOCAZIONI, PARLA SOLO CON IL PREMIER
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DAGONOTA - Angela Merkel, nel suo bilaterale con Macron, ha raccontato al presidente francese dell'ottimo rapporto instaurato con Giuseppe Conte, e ha sussurrato a ''Manù'' di fare come lei: trattare solo col premier, ignorando o delegittimando le mosse di Di Maio e Salvini. Ogni grammo di potere dato a Conte vuole dire un quintale di autorevolezza tolta ai dioscuri.
Si è visto durante la trattativa sulla manovra: mentre Salvini sbeffeggiava le ''letterine di Babbo Natale'' e Di Maio prometteva ''non indietreggiamo di un millimetro'', la trattativa l'ha fatta il premier, direttamente con Juncker in versione paciere, tanto che lui stesso ha poi raccontato in un'intervista a ''Panorama'' come l'accordo con l'Europa sia stato sugellato ''prima della cena in un bilaterale serrato in inglese e francese'', così ricordando ai due leaderini che è lui a sedersi ai tavoli, per cenare e per trattare, ed è in grado di farlo nelle lingue di lavoro comunitarie.
Macron ha recepito il concetto, e lo ha esteso a Moscovici: tratta solo con Conte, ignora gli altri due e non rispondere alle provocazioni.
L'ELISEO GELA I DUE VICEPREMIER "IL NOSTRO INTERLOCUTORE È CONTE"
Leonardo Martinelli per ''la Stampa''
Un post di Luigi Di Maio sul suo blog lunedì incitava senza mezzi termini: «Gilet gialli, non mollate». Ma ieri, nei corridoi dell' Eliseo, dove il movimento degli arrabbiati di Francia fa paura (eccome), si scrollavano comunque le spalle rispetto alle parole del vicepresidente del Consiglio, ostentando un briciolo di compiacenza. «È probabile che nel suo messaggio ai gilet gialli Luigi Di Maio si rivolgesse più a Matteo Salvini o ad Alessandro Di Battista che al presidente Macron. Diciamo che sono forme di comunicazione elettorale interna».
Queste fonti dell' Eliseo sono andate oltre: «L' interlocutore naturale di Macron è il premier Giuseppe Conte, fin dal primo momento. E ci pare che lui non abbia fatto alcun commento. Ricordiamo anche che Macron fu il primo a telefonare a Conte, per congratularsi con lui della nomina, prima ancora che entrasse in funzione».
All' Eliseo, in ogni caso, i 5 Stelle sono d' attualità, almeno nell' analisi del fenomeno dei gilet gialli. «È una crisi francese ma è l' espressione di un malessere europeo, che si manifesta in maniera diversa, specifica a ogni Paese: nel Regno Unito, ad esempio, con la Brexit. E, al di là dell' Europa, pure negli Stati Uniti con il trumpismo. È il malessere del ceto medio rispetto ai progetti di apertura, sia quello europeo che la mondializzazione». I consiglieri di Macron criticano le forme più dure e violente ma ricordano anche «i gilet gialli delle rotatorie, che hanno provocato blocchi stradali senza ricorrere alle maniere forti.
Loro hanno una dimensione collettiva, sono un movimento sociale di tipo nuovo, nato sui social network, che non vuole essere rappresentato dai partiti politici tradizionali o dai sindacati. Ecco, hanno punti in comune con i 5 Stelle». Che, si ricorda all' Eliseo «nel divario tra i progressisti e i nazionalisti ci sembra che all' inizio non volessero stare dalla parte dei secondi». In difficoltà nel tentativo di arginare le violenze dei gilet gialli, all' Eliseo comunque ribadiscono, con le elezioni europee in maggio, «la direzione riformatrice ed europeista della politica del nostro Governo. E la voglia di trasmettere l' immagine di un' Europa protettiva».
Insomma, avanti tutta. Proprio ieri pomeriggio è arrivato l' annuncio di un nuovo trattato di integrazione franco-tedesca, che sarà firmato da Macron e da Angela Merkel il prossimo 22 gennaio ad Aquisgrana. Sì, il tandem franco-tedesco cerca di rafforzarsi, nonostante la prossima uscita di scena della cancelliera. La Francia vuole lavorare anche con l' Italia, anzi «ci lavoriamo già, a diversi livelli».
Entro la fine dell' anno è previsto un vertice bilaterale e tutto il resto (post di Di Maio compreso) non importa. Basta che Conte rimanga disponibile. «E noi non solleveremo polemiche: non vogliamo interferire negli affari interni degli altri Paesi», concludono all' Eliseo. Intanto ieri perfino Jacline Mouraud, una delle iniziatrici dei gilet gialli e che ha annunciato la volontà di creare un partito politico (Les Emergents), ha definito il post di Di Maio «un' ingerenza negli affari interni del nostro Paese».