CONTE, UNA NE DICE E CENTO NE SBAGLIA - MERLO: “NEL SUO PRIMO DISCORSO DA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIMOSTRÒ DI NON SAPERE NULLA DI PIERSANTI MATTARELLA, NÉ COME SI CHIAMAVA E NEPPURE CHE ERA FRATELLO DEL PRESIDENTE: ‘UN SUO CONGIUNTO, ADESSO NON RICORDO ESATTAMENTE’. DI CONTE CITO, POI, A MEMORIA E TUTTO D’UN FIATO: ‘LA PREGO, NON INDULGI’, ‘SI RIMBOCCHINO LE MANI’, ‘IL DISCORSO DI BENITO MUSSOLINI, ALL’INDOMANI DEL DELITTO ANDREOTTI’, ‘L’HUMUS PER AVERE UNA STELLA POLARE’, ‘INTERLOCUZIONE’, ‘PRETERMESSO’, ‘LA CADUCAZIONE’ E ‘COME DICEVA ALBERT ASTAIN’…”
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Lettera di un lettore a “Repubblica”
Caro Merlo, il buon Conte è forte. L’ha sentita l’ultima? Ha twittato un pensiero (lasciamo stare) in cui c’è scritto, a proposito dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: “Una vile rappresaglia costata la vita a 335 uomini e donne…”. Che sagoma. Nel 2018, a Bari, confuse l’8 settembre con il 25 aprile.
È una goduria.
Salvatore Siddi — Pino d’Asti
Risposta di Francesco Merlo
Già nel suo primo discorso da presidente del Consiglio dimostrò di non sapere nulla di Piersanti Mattarella, né come si chiamava e neppure che era fratello del presidente: «Un suo congiunto, adesso non ricordo esattamente». Di Conte cito, poi, a memoria e tutto d’un fiato: «La prego, non indulgi», «si rimbocchino le mani», «molti giornalisti prendono 200, 300 euro l’ora», «il discorso di Benito Mussolini, all’indomani del delitto Andreotti», «l’humus per avere una stella polare», «interlocuzione», «pretermesso», il «tono dialogico», «la caducazione», «la soggettivizzazione del conflitto» e «come diceva Albert Astain», chi? «Albert Astain». «Salvo intese».