CONTE, UNA POCHETTE ALLO SBANDO! - DRAGHI SPEZZA L'ASSE TRA PEPPINIELLO APPULO E SALVINI SULL’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA - NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI IL PREMIER SI ASSICURA IL SOSTEGNO DEL LEADER DEL CARROCCIO PARLANDO DI “TAVOLO CON PUTIN E “DI NEGOZIATI CREDIBILI” - IL CENTRODESTRA VUOLE CAMBIARE LA NORMA SUI BALNEARI DRAGHI NON È DISPOSTO A STRALCIARE LA NORMA SULLE SPIAGGE DAL DDL CONCORRENZA, MA SAREBBE PRONTO A MODIFICHE…

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mario draghi al forum verso sud 2

Ilario Lombardo Francesco Olivo per “la Stampa”

 

Matteo Salvini è appena uscito da Palazzo Chigi. Allunga il passo sotto il sole, in camicia. All'incontro con Mario Draghi non ha portato la giacca. «Abbiamo finalmente parlato di pace, e di cessate il fuoco» racconta il senatore. E di Putin? Ancora oggi il segretario della Lega non ne pronuncia il nome, ed evita di fare esplicitamente riferimento alle responsabilità della mattanza in Ucraina del capo del Cremlino: «Secondo lei Putin dovrà essere processato per crimini di guerra?».

 

Salvini non risponde e tira dritto fino al suo studio.

 

All'incontro con il presidente del Consiglio, il leghista non ha chiesto voti sulle armi e in generale su come debba comportarsi il governo sulla guerra in Ucraina, come invece il presidente del M5S Giuseppe Conte chiede da giorni.

salvini putin conte

 

Salvini ha dato rassicurazioni che il premier ha apprezzato.

 

E in fondo, Draghi ha centrato l'obiettivo politico che si era dato per questo colloquio. Assicurandosi che la Lega non seguirà il Movimento nella sfida lanciata a Palazzo Chigi, per quanto riguarda la parlamentarizzazione del dibattito sugli aiuti militari, Draghi ha spezzato l'asse che, nei fatti e per le posizioni espresse da entrambi, si stava saldando tra Conte e Salvini.

 

Nessun mandato politico da rivedere, nessun voto. «La Lega non lo chiederà» conferma il leader del Carroccio a Draghi, ribadendo poi il concetto anche fuori, ai cronisti. Giovedì il premier sarà alla Camera per una informativa, e non ci sono mozioni dei 5 Stelle all'orizzonte.

 

mario draghi premiato all atlantic council

La frattura è scongiurata. Di armi si parlerà ancora, molto probabilmente per un altro decreto, ma da Palazzo Chigi sono più propensi a mostrare cautela. Il segretario della Lega non tocca il tema con il premier e fonti del partito spiegano, «speriamo non ci sia bisogno di un nuovo provvedimento», come a spostare più in là il problema.

 

Reduce dalla missione negli Stati Uniti, Draghi adesso ha intenzione di dirigere i riflettori sulle trattative diplomatiche e anche su questo Salvini mostra soddisfazione.

 

Serve un tavolo dove far sedere Putin, «l'avvio di negoziati credibili», e servono il più presto possibile.

 

MATTEO SALVINI CONTESTATO IN POLONIA CON LA MAGLIETTA DI PUTIN

Anche perché le conseguenze umanitarie del conflitto, dalla crisi alimentare su larga scala al flusso dei profughi, stanno diventando drammatiche. È una posizione che trova Salvini d'accordo, perché fa emergere «una nuova idea di Europa, con Francia, Italia e Germania, che mette al centro il disarmo». In realtà, nel faccia a faccia con il leghista, Draghi chiarisce meglio la linea italiana, come rivelato dalla nota di Palazzo Chigi. L'impegno per la pace - è scritto - si afferma «attraverso il sostegno all'Ucraina».

 

L INCONTRO TRA JOE BIDEN E MARIO DRAGHI VISTO DA CARLI 1

L'obiettivo del cessate il fuoco non può essere disgiunto dall'invio di armi, se queste sono necessarie per rafforzare la resistenza e per costringere la Russia al ritiro o alla tregua. Qui c'è una differenza di vedute, che però il leader leghista, perlomeno nella sede del governo, evita di sottolineare.

 

Eppure, davanti alle telecamere, Salvini continua a sostenere la sua tesi di sempre. «Non credo che ora ulteriori invii di armi siano la soluzione giusta». Andava bene farlo prima, secondo il leghista, due mesi e mezzo fa, all'inizio del conflitto: non in questa fase, in cui secondo Salvini si sono «abbandonati i toni bellicisti» ed è emersa «la volontà di un dialogo».

 

enrico letta giuseppe conte matteo salvini matteo renzi meme by carlo

Sulla concorrenza c'è l'altra partita che il centrodestra vuole giocare. I toni non sono ultimativi come è avvenuto sulla delega fiscale, anche perché l'accordo, secondo fonti della Lega, è vicino. Quello che più sta a cuore a Lega e Forza Italia è cambiare la norma sui balneari, votata dal consiglio dei ministri, con lo scopo di tutelare gli attuali titolari delle licenze, messi in pericolo dalle liberalizzazioni imposte dalla direttiva Bolkenstein.

 

mario draghi conferenza stampa a washington 3

Ieri notte in un nuovo vertice il centrodestra ha stabilito i paletti da non superare: le gare si dovranno fare, ci sono le regole europee e un'ordinanza del Consiglio di Stato, ma, secondo fonti vicine al dossier, si può trovare un modo per garantire i concessionari, dandogli un diritto di prelazione e spostando le scadenze dei bandi. Draghi non è disposto a stralciare la norma sulle spiagge dal ddl concorrenza, ma sarebbe pronto a modifiche.

matteo salvini giuseppe conte
MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE
mario draghi conferenza stampa a washington 2
CONTE SALVINI