CONTE, UN PREMIER SOLO ALLO SBANDO - LA SECONDA ONDATA DI COVID RISCHIA DI TRAVOLGERE LA POCHETTE CON LE UNGHIE - ANCHE PER I SUOI SOSTENITORI HA PERSO IL "TOCCO MAGICO" - IN PIENA PANDEMIA NON SI APRIRÀ UN PROBLEMA RIMPASTO MA NEL PD GIA' GUARDANO AL FUTURO: "BISOGNERÀ VEDERE IN CHE STATO CONTE SUPERERÀ QUESTA SECONDA EMERGENZA..."
-Marco Antonellis per “Italia Oggi”
Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, chiede al Governo nazionale il lockdown totale. E, per quanto riguarda la Campania, annuncia in diretta Fb: «Procederemo verso la chiusura di tutto», cioè delle attività non essenziali. Nella regione Campania oggi sono stati registrati oltre 2mila contagi.
«I dati attuali sul contagio rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale», spiega De Luca nel suo intervento Fb, «È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti)». Parole allarmanti le sue: «Siamo ancora in tempo, oggi abbiamo una situazione pesante ma non siamo alla tragedia, però siamo a un passo dalla tragedia.
Detto in maniera brutalmente chiara, io non voglio trovarmi di fronte, qui da noi, ai camion militari che portano centinaia di bare di persone decedute». Insomma, per de Luca è stato ormai superato il limite di guardia ma non solo per lui punto anche per la maggior parte di tecnici e scienziati italiani che ne hanno parlato più volte con il premier Giuseppe Conte nei giorni scorsi. «Non basta il buonsenso dei cittadini. E non bastano misure così soft. I numeri dei contagiati salgono con troppa velocità e i reparti di terapia intensiva cominciano a soffrire». Il comitato tecnico scientifico sferza il presidente del Consiglio. Senza troppi giri di parole. Siamo a un bivio. O si cambia decisamente strategia o a Natale pagheremo un prezzo drammaticamente alto».
Conte però respinge gli affondi con parole nettissime: «Non voglio nemmeno sentire parlare di lockdown. Correggeremo le criticità», replica il premier confidandosi con i collaboratori più ascoltati. Conte (che si mantiene in strettissimo contatto con il Colle e i vertici di Pd e 5Stelle) non chiude ma il comitato tecnico scientifico non molla. Chiede una «svolta immediata» sui trasporti pubblici. Sui bar. Sulla movida. Spiega al premier che non basta quello che è stato fatto finora. «Servono decisioni drastiche e servono da Palazzo Chigi. Dobbiamo abbassare la curva dei contagi» ripetono gli scienziati.
E tutto fa pensare a un clima sempre più teso. Intanto, aumentano sempre di più i dubbi su Conte anche sul versante politico. «Ha perso il suo tocco magico in questi seconda crisi Covid»; è il «dietro le quinte» della Direzione Pd. In piena pandemia non si aprirà certo un problema rimpasto ma «bisognerà vedere in che stato Conte supererà questa seconda emergenza» spiegano autorevolissime fonti dem. E allora, dopo, sì che per il Premier con la pochette potrebbero iniziare i problemi veri.