CONTE SFIDA LE REGIONI E LA PAZIENZA DEGLI ITALIANI: "FINE LOCKDOWN PARZIALE SOLO DAL 4 MAGGIO E PIANO NAZIONALE OMOGENEO PER TUTTE LE REGIONI" - RESPINTO IL PRESSING DI FONTANA E ZAIA - FORTE DOSE DI SMART WORKING, ORARI SCAGLIONATI E AUTOBUS A INGRESSO LIMITATO. E UN PARZIALE ALLENTAMENTO PER GLI SPOSTAMENTI DI LAVORATORI E RIAPERTURA DEI PARCHI – RINVIATA L'APERTURA INDISCRIMINATA DI BAR E NEGOZI…
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Sfida le regioni e gli italiani, Giuseppe Conte. I governatori di Lombardia e Veneto chiedono di poter ripartire già dalle prossima settimana, in modo graduale, ma il premier dice no: fine lockdown (parziale) solo dal 4 maggio per aziende e uffici, con una forte dose di smart working, orari scaglionati e autobus a ingresso limitato. E un parziale allentamento per gli spostamenti di lavoratori e riapertura dei parchi ma rinviando l'apertura indiscriminata di bar e negozi.
Si va definendo, in una serie di riunioni tra il premier, numerosi ministri, il capo della task force per la Fase 2 Vittorio Colao e alcuni rappresentanti del comitato tecnico scientifico, il piano nazionale per la ripartenza. Il premier ferma fughe in avanti: non ci saranno riaperture la prossima settimana. Ma il pressing delle Regioni del Nord e di Confindustria è fortissimo.
Dalla cabina di regia con gli Enti locali, le regioni chiedono "linee guida nazionali" ma "autonomia decisionale" su base territoriale. Su manifattura, edilizia, servizi al commercio, ad esempio, alcuni ministri e le Regioni premono per riaprirle il 27 aprile ma parte del governo dice no, ribadendo che la priorità resta la salute: non si può riaprire senza assicurare la tenuta della rete sanitaria, anche attraverso Covid Hospital e centri per la quarantena, o si rischia un ritorno del contagio prima di quello (previsto) di ottobre.