IL CONTE TACCHIA – IL PD SI È ROTTO LE PALLE DEL COMPORTAMENTO DEL PREMIER, CHE ACCENTRA TUTTI I DOSSIER A PALAZZO CHIGI CON LA SCUSA DELL’URGENZA PER LA PANDEMIA – LUI USA LO SPAURACCHIO DEL "PARTITO DI CONTE" PER MINACCIARE GLI ALLEATI E SABOTARE IL DIALOGO CON "FORZA ITALIA", MA TRA I DEM C’È CHI SI È CONVINTO CHE SIA MEGLIO VOTARE A MAGGIO CHE CONTINUARE CON QUESTO STRAZIO…

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conte vecchione

Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

I rapporti tra il Pd e Giuseppe Conte si complicano ogni giorno di più. Le ultime tensioni tra i dem e il premier sono nate dalla decisione di quest' ultimo di prorogare Gennaro Vecchione ai vertici del Dis. L'altra notte in consiglio dei ministri il sempre pacato Lorenzo Guerini ha fatto presente che sulla questione «ci sono problemi di metodo», ma Conte è andato avanti lo stesso.

LORENZO GUERINI GIUSEPPE CONTE

 

«Un'evidente forzatura», hanno commentato ieri al Nazareno. L'abitudine del premier di accentrare tutti i dossier importanti nelle sue mani non convince Nicola Zingaretti, anche perché a questo non corrisponde poi, secondo il leader dem, una capacità di decisione e invece bisogna uscire dalla «palude».

 

ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

L'altra nota dolente, oltre al Mes, su cui lo scontro con il premier è ancora aperto, riguarda la cabina di regia sul Recovery Fund a Palazzo Chigi. Il Pd è contrario e l'altro ieri Zingaretti, i ministri dem e i capigruppo di Camera e Senato, ne hanno parlato in una videoriunione. La lunga lista di lamentele degli esponenti del Pd non finisce qui.

 

Paola De Micheli a settembre ha mandato a Conte una lista di 43 opere da sbloccare: allo scopo vanno nominati altrettanti commissari. Ma il premier non le ha fatto avere nessuna risposta. Dopodiché ha spedito la lista al ministero dell'Economia, dove la Ragioneria di Stato l'ha bocciata.

giuseppe conte paola de micheli

 

Perciò ieri ha deciso di investire le Ferrovie e l'Anas di poteri straordinari per andare avanti. Insomma, la tensione tra il Nazareno e Palazzo Chigi aumenta. E anche Italia viva morde il freno, mentre Matteo Renzi dice ai suoi quello che ormai pensano quasi tutti i dem: «Dopo la legge di Bilancio si porrà il problema della struttura di questo governo, perché così è veramente difficile andare avanti».

 

Conte e Gennaro Vecchione

Ma Conte gioca la sua partita apparentemente incurante del malcontento della sua maggioranza. «Noi stiamo lavorando per fronteggiare la pandemia», continua a ripetere a chi lo accusa di immobilismo.

 

Ma il premier immobile non è. A Palazzo Chigi c'è un via vai quasi esibito di parlamentari che dovrebbero dare vita al «partito di Conte»: una sorta di spauracchio che il premier agita per tenere a freno gli alleati di governo. E nel frattempo Conte, giocando di sponda con Lega e M5S, cerca di affossare il dialogo con Forza Italia voluto dal Pd. Tanto che tra i dem c'è chi si è convinto (non Zingaretti, però) che sia meglio votare a maggio.

NICOLA ZINGARETTI E GIUSEPPE CONTE

 

zingaretti conte

 

Dario Franceschini Lorenzo Guerini