CONTE, TI STAI SBAGLIANDO… - MERKEL E MACRON PRESSANO IL PREMIER FINO ALLE DUE DI NOTTE E NON RISPARMIANO PERPLESSITA’ E CRITICHE PER LA FUGA IN AVANTI CON LA CINA – FRAU ANGELA: “CON PECHINO BISOGNA TRATTARE IN MODO UNITARIO, COME POTENZA EUROPEA” - DOPO XI, ANCHE PUTIN VERRA' IN ITALIA. CONTE: "SARA' A ROMA A GIUGNO MA E' STATO INVITATO DAL CAPO DELLO STATO"
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Marco Galluzzo per il Corriere della Sera
Ne parlano a cena, poi nel dopo cena, sino alle due di notte, una birra in mano in un angolino del bar dell’hotel Amigo, dove dormono tutti e tre. Poi ne riparlano di mattina, Conte e Macron da soli, in una saletta dell’albergo, poi con gli altri colleghi in sessione ufficiale nel Consiglio europeo, che mette nero su bianco l’esigenza che la Ue si protegga dalla Cina. Tempi e formati diversi, ma con una sostanza comune: sia Angela Merkel che Emmanuel Macron non nascondono a Giuseppe Conte dubbi, perplessità e aperte critiche su quella che ritengono una fuga in avanti dell’Italia.
Era in qualche modo previsto. L’Eliseo fa una nota apposita per sottolineare che Macron ha ribadito a Conte che l’Italia ha preso una strada che ritiene sbagliata, firmando un Memorandum che è una fuga in avanti, un comportamento che rompe l’unità degli europei: «Lavorare come piccoli club con Pechino non è una buona scelta, sono comportamenti naif che ledono il coordinamento della Ue», recita in modo molto secco la comunicazione dell’Eliseo. La Cancelliera Angela Merkel, che pure sostiene di non avere nulla da dire sul testo dell’accordo Italia-Cina che studierà «attentamente», aggiunge anche lei critiche alla questione: «Con la Cina bisogna trattare in modo unitario, come potenza europea», e non in ordine sparso.
Due versioni per una sostanza comune: non solo a Washington hanno storto il naso per la visita di Xi Jinping in Italia, anche Parigi e Berlino ritengono che l’Italia avrebbe potuto dimostrare maggiore cautela. Eppure Conte getta acqua sul fuoco, nega che gli accordi di Roma siano stati messi nel mirino, nel giorno in cui le conclusioni del Consiglio europeo definiscono le strategie di protezione del mercato unico proprio nei confronti di potenze commerciali come la Cina: «Io ho visto e dato la massima cooperazione — rimarca il premier — non che mi fosse stata chiesta chissà quale spiegazione, ma siccome siamo in una comune casa europea facciamo le cose in modo assolutamente trasparente».
Fa capolino ovviamente la notizia che Xi Jinping sarà ricevuto fra qualche giorno all’Eliseo, da Macron ma insieme alla Merkel e al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker: si discuterà a tutto tondo dei rapporti fra Vecchio Continente e Cina, ma anche dei sistemi di protezione del mercato europeo appena adottati dal Consiglio, con Pechino che ormai a Bruxelles viene considerata come «un rivale sistemico», dunque quasi una minaccia per lo sviluppo delle strategie economiche della Ue.
Aggiunge la Merkel che «non si tratta di un formato permanente, ma di un segno delle strette relazioni tra Francia e Germania, un appuntamento che serve a parlare delle sfide multilaterali, in cui era giusto coinvolgere anche la Commissione». Commissione che ora dovrà preparare una mutazione complessa delle normative europee, sugli appalti internazionali come sugli investimenti di imprese straniere che hanno alle spalle lo Stato (quello cinese è il caso classico), sino alla possibilità di bloccare l’acquisizione di aziende europee o alcuni investimenti in settori considerati strategici.
Resta sullo sfondo la preoccupazione americana, di cui lo stesso Conte parla con i cronisti, per negare dissapori o incomprensioni: «I contatti con Washington sono costanti, come si addice a un alleato così solido e a una amicizia così radicata, sicuramente quando ci si muove con passaggi che possono risultare significativi» (come il Memorandum che oggi firmerà a villa Madama con Xi Jinping, che pure «non è vincolante»), è «normale che si abbia un costante aggiornamento con gli Usa a tutti i livelli, anche al massimo livello», ha spiegato. Quindi ha sentito Trump? «No comment». Meno reticente sulla prossima visita di Vladimir Putin in Italia: «Sarà a Roma a giugno, ma è stato invitato dal capo dello Stato».