CORSO DI SCISSIONISMO RAPIDO DI CLEMENTE MASTELLA – “ANCHE DA SOLI, SE CI METTESSIMO INSIEME, DI MAIO E IO POTREMMO PURE ARRIVARE AL 5 PER CENTO. POI C'È SENZ' ALTRO MATTEO RENZI. SE GIÀ SIAMO QUESTI TRE, POSSIAMO IMMAGINARE DI COINVOLGERE UNA RETE DI SINDACI - UNO SPAZIO PER IL CENTRO PUÒ ARRIVARE ANCHE AL 10 PER CENTO - LA SINISTRA, L'ULTIMA VOLTA CHE HA VINTO LE ELEZIONI POLITICHE, ERA ALLEATA CON ME. PARTENDO DALLA CAMPANIA, DI MAIO E IO, SE TUTTO ANDASSE MALISSIMO, POTREMMO PRENDERE QUATTRO/CINQUE SENATORI. VORREBBE DIRE CHE OGNI GOVERNO CHE PUÒ NASCERE, NASCE SOLO SE PASSA PRIMA DA NOI...”

-

Condividi questo articolo


Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

di maio mastella di maio mastella

«Anche da soli, se ci mettessimo insieme, Di Maio e io potremmo pure arrivare al 5 per cento. Certo, poi il processo che ho in mente io è molto più ampio». I nomi.

«Be', Di Maio e il sottoscritto li abbiamo detti. Poi c'è senz' altro Matteo Renzi. Se già siamo questi tre, possiamo immaginare di coinvolgere una rete di sindaci». Le telefonate in corso. «Telefonate quante ne vuole». I nomi degli interlocutori telefonici.

 

funerale di ciriaco de mita casini e mastella funerale di ciriaco de mita casini e mastella

«Ma per chi mi ha preso, per Calenda, che dice in pubblico i nomi delle persone da cui riceve telefonate private?». Qualche indizio. «Facciamo così: mi faccia una lista di persone e io le dico se ci ho parlato al telefono di recente». In ordine alfabetico: Di Maio, Renzi, Sala. «Ho parlato con due dei tre ma non le dirò mai con chi. Anche perché sta per iniziare la processione di san Giovanni nell'omonima frazione di Ceppaloni, che è dove sono nato io...».

clemente mastella clemente mastella

 

Poi però Clemente Mastella si rende conto che è ancora presto per correre alla processione di san Giovanni, che il vescovo non è ancora arrivato, che c'è un po' di tempo per delineare i contorni dell'«operazione centro», l'eterna fiammella del dibattito politico italiano su cui la scissione di Luigi Di Maio ha lanciato benzina, trasformandola in una fiammata.

 

«Allora, facciamo un discorso serio», esordisce il sindaco di Benevento. «A sinistra c'è questo campo largo, così detto in omaggio a un gergo decisamente bucolico, ma tant' è; a destra abbiamo Salvini e Meloni con cui io, per inciso, non andrei. Lo scontro tra questi due poli è molto meno radicalizzato dell'epoca del bipolarismo muscolare di berlusconiani e antiberlusconiani. Sa che cosa vuol dire questo, no?». Che lo spazio per il centro... «Esattamente. Che lo spazio per fare il centro c'è davvero. Uno spazio che può arrivare anche al 10 per cento».

 

MASTELLA 3 MASTELLA 3

Mastella, che è un campione mondiale di scissioni e che ha una testa politica formata alla scuola della Prima Repubblica, ha immaginato un'idea di percorso, un punto di caduta del caos che regna ora. «Guardi, se c'è uno che sa maneggiare le scissioni, quello sono io. Insieme a Casini ci siamo scissi da Martinazzoli fondando il Ccd e andando nel 1994 con Berlusconi; poi mi sono scisso da Casini fondando l'Udr con Cossiga e andando nel 1998 al governo col centrosinistra; poi mi sono scisso da Cossiga, che era andato col centrodestra, per rimanere nel centrosinistra e fondare nel 2001 la Margherita... E qui viene il bello: la Margherita! Facemmo un processo federativo di anime all'apparenza molto diverse: Prodi, Marini, Rutelli, Dini, il sottoscritto. Personalità molto più distanti, nell'approccio politico, di come possiamo esserlo io, Renzi, Di Maio e Sala.

 

BERLUSCONI MASTELLA BERLUSCONI MASTELLA

Eppure funzionò: consideri anche la qualità delle persone, là c'erano persone come Prodi e Dini che avevano già fatto il presidente del Consiglio, eppure non erano presuntuosi come può esserlo uno come Calenda, che non ha combinato un tubo». Che poi il sindaco di Benevento si fosse scisso anche dalla Margherita, andando a fondare l'Udeur, è quasi un dettaglio. «Attenzione, però», dice lui.

 

«Quando facemmo la coalizione del 2006, c'era gente della sinistra-sinistra che non mi voleva, ovviamente. Molti di loro finirono per baciare l'immaginetta con la mia faccia quando dalla Campania arrivarono i voti decisivi per vincere le elezioni. Non lo dimentichi mai, la sinistra: l'ultima volta che ha vinto le elezioni politiche era alleata con me. Ora però devo correre dal vescovo che sta per iniziare la processione...».

 

clemente mastella e la moglie sandra lonardo foto di bacco (1) clemente mastella e la moglie sandra lonardo foto di bacco (1)

Resta un ultimo dubbio. Ma questo centro, secondo Mastella, deve correre da solo? Risposta: «Ci sono due opzioni possibili, per quanto mi riguarda. O si creano le condizioni per allearci con Letta e andare col centrosinistra. Oppure, operazione più rischiosa ma anche più coraggiosa, andiamo da soli. Si faccia questo conto: il Senato, a differenza della Camera, è eletto su base regionale. Quindi, partendo dalla Campania, Di Maio e io, se tutto andasse malissimo, potremmo prendere quattro/cinque senatori. Sa che cosa vuol dire prendere cinque senatori se non c'è una maggioranza, no? Che ogni governo che può nascere, nasce solo se passa prima da noi...».

MASTELLA PRODI MASTELLA PRODI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!