LA CORTE DEI CONTI ITALIANA, IL CASO NETANYAHU E LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA POLACCA: QUANDO LA POLITICA TOCCA I GIUDICI, FINISCE MALE – LA CONDANNA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE CONTRO LA POLONIA È L’ULTIMO ESEMPIO DI COSA SUCCEDE A CHI FA INCAZZARE LA MAGISTRATURA – PER IL PARTITO DI GOVERNO DI VARSAVIA, IL PIS, È IL SECONDO “INTOPPO” IN POCHI GIORNI, DOPO LA MAXI PROTESTA DEL FINE SETTIMANA. MEZZO MILIONE DI CITTADINI IN PIAZZA, A DIMOSTRARE CHE LA POLONIA È MOLTO DIVERSA DALL’UNGHERIA DI ORBAN (CHECCHÉ NE DICANO I COMMENTATORI ITALIANI ‘DE SINISTRA)

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1. LA CORTE UE CONTRO LA POLONIA IRA DI VARSAVIA: «SIETE CORROTTI»

Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

 

ZBIGNIEW ZIOBRO

La Corte di giustizia della Ue ha confermato che la riforma della giustizia polacca del dicembre 2019 «viola il diritto dell’Unione». La Corte ha dato ragione alla Commissione europea, che ha contestato la riforma perché riduce l’indipendenza dei giudici polacchi.

 

La Corte ha anche detto che «il valore dello Stato di diritto fa parte dell’identità stessa dell’Unione quale ordinamento giuridico comune e si concretizza in principi che comportano obblighi giuridicamente vincolanti per gli Stati membri».

 

ursula von der leyen. mateusz morawiecki

Soddisfatta la Commissione. «È un giorno importante per il ripristino di una giustizia indipendente in Polonia», ha commentato con un tweet il commissario Ue alla Giustizia, Didier Reynders […]. È andato invece all’attacco il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro: «Il principale tribunale dell’Ue è corrotto», la sentenza «non è stata scritta da giudici ma da politici».

 

In questi giorni la Polonia era finita nel mirino di Bruxelles per la nuova legge che istituisce una commissione d’inchiesta sulle interferenze russe […]. Contro la legge e l’attuale governo ultraconservatore di Diritto e Giustizia (PIS) domenica scorsa hanno protestato a Varsavia in mezzo milione.

 

proteste contro il governo in polonia 8

La riforma della giustizia del dicembre 2019 ha modificato le norme […] attribuendo alla Sezione disciplinare della Corte suprema polacca, «la cui indipendenza e la cui imparzialità non sono garantite», la competenza a decidere in merito a controversie aventi incidenza diretta sullo status e sull’esercizio delle funzioni di giudice.

 

[…] A fine ottobre 2021 la Corte aveva condannato la Polonia a pagare alla Commissione Ue 1 milione di euro al giorno (cifra ridotta a 500 mila il 21 aprile 2023) per non aver sospeso la sezione disciplinare della Corte suprema.  Con la sentenza di ieri la Corte ha accolto il ricorso della Commissione […].

ZBIGNIEW ZIOBRO MATEUSZ MORAWIECKI

 

2. NATI IL 4 GIUGNO

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

 “Saremo più di duecentomila”. Primo messaggio da Varsavia. “No, no, stanno arrivando tanti da fuori, vedrai che a trecentomila ci arriviamo”. Secondo messaggio da Varsavia. “Incredibile, siamo mezzo milione di polacchi”. Terzo messaggio, colmo di entusiasmo.

proteste contro il governo in polonia 9

 

La manifestazione di domenica contro la creazione di una commissione per indagare le influenze russe nella politica polacca ha avuto una partecipazione che in Polonia hanno definito “oceanica”.

 

La legge non piace non perché i polacchi non siano preoccupati della possibilità che Mosca abbia cercato, in passato e cerchi ancora, di interferire nella vita politica o economica di Varsavia, ma perché non credono che la commissione sarà trasparente e agirà con indipendenza rispetto a quello che vuole il PiS, il partito che governa la nazione dal 2015, e che si può sintetizzare in una frase: vincere senza troppi intoppi.

donald tusk

 

Gli intoppi hanno dei nomi, cognomi e temi: sono le proteste degli agricoltori e dei trasportatori, sono i soldi del Pnrr che rimangono a Bruxelles a causa del poco impegno del governo a fare le riforme necessarie, ci sono i prezzi dell’energia che crescono.

 

Poi c’è l’Intoppo, il re degli intoppi, il volto che per il PiS rappresenta tutto quello che può andare storto: Donald Tusk. E’ stato lui, leader di Piattaforma civica (Po), a proporre ai polacchi di scendere in piazza, e gli altri partiti di opposizione […] inizialmente timidi […] hanno poi capito quanto invece fosse importante manifestare, contarsi, prendere parte anche alla corsa tutta polacca, che contraddistingue ogni protesta, a chi fa il manifesto più bello […].

proteste contro il governo in polonia 7

 

La protesta […] è stata il segno più forte che la Polonia potesse dare all’Europa: noi alla democrazia ci teniamo, non lasciamo che il governo la strattoni per rimanere al potere. Donald Tusk, […], è tornato in Polonia proprio per riprendere parte alla politica nazionale, dopo anni trascorsi tra Bruxelles e Strasburgo, e con l’obiettivo di risvegliare l’opposizione.

 

Sa unire, sa movimentare, sa come smascherare l’imbroglio del PiS. Sa anche di essere odiato proprio perché è in grado di fare tutto questo. Il partito di governo ha spesso fatto di Tusk il bersaglio delle campagne nazionaliste, rimproverandogli prima una politica troppo appiattita sui diktat di Bruxelles, poi su quelli di Berlino e poi anche accusandolo di un avvicinamento alla Russia, nel momento in cui tutta l’Europa, nessuno escluso, voleva credere in un Cremlino dialogante.

 

donald tusk al congresso del ppe 1

[…] Tutto molto europeo. In Polonia si voterà a ottobre e il PiS vuole fare di quell’epoca di relazioni morbide con la Russia uno dei punti centrali della campagna elettorale e il problema è che potrebbe utilizzare la Commissione come un’arma. La nuova legge è stata firmata dal presidente – sempre del PiS – Andrzej Duda, e impedirebbe ai politici sotto osservazione di continuare a fare politica: una capriola perfetta per estromettere Tusk dal voto.

 

[…] L’immagine di Varsavia che traboccava di cittadini […] è stata un messaggio in grado di stordire il governo che ha cercato di disincentivare la partecipazione in ogni modo.

[…]  Si tende spesso a raccontare Polonia e Ungheria in parallelo, come due universi gemelli, ringhiosi nei confronti dell’Ue, pronti a picconare la democrazia dall’oggi al domani.

andrzej sebastian duda presidente della polonia foto di bacco (1)

 

Invece non ci sono paesi più distanti e quando spesso si domanda ai polacchi se non hanno paura di diventare come l’Ungheria, rispondono convinti: “No”. Sono consapevoli che quel che fa la differenza è la società civile, è un popolo che sente una responsabilità storica nei confronti della propria democrazia – anche la reazione alla guerra russa contro l’Ucraina è stata molto diversa tra Budapest e Varsavia – che reagisce guardingo a ogni tentativo del PiS di smantellare lo stato di diritto, che vive il far parte dell’Unione europea non come l’adesione a una linea di credito molto vantaggiosa, ma come una responsabilità.

 

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Uno dei cartelloni in piazza diceva: “Basta con l’apatia”. Non che il PiS non sia pronto a smontare lo stato di diritto in Polonia – ieri la Corte di giustizia dell’Ue ha detto che la riforma della giustizia che vuole il governo vìola il diritto europeo – ma ha di fronte dei cittadini che hanno capito che è l’apatia a far vincere gli autocrati e scendono in piazza, sempre, costanti, vivaci, arrabbiati. Sentono una responsabilità.

 

ursula von der leyen mateusz morawiecki

La manifestazione si è tenuta il 4 giugno e la data non è stata scelta a caso: nel 1989, il 4 giugno si tennero le prime elezioni libere in Polonia. […]

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PROTESTE DEGLI AGRICOLTORI IN POLONIA
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zbigniew ziobro jaroslaw kaczynski