COSA PENSANO IN UNGHERIA DEL CASO DI ILARIA SALIS? LA MANDEREBBERO AI LAVORI FORZATI - LA STAMPA VICINA A ORBAN E’ INTRANSIGENTE: CHIAMA LA 39ENNE “TERRORISTA DI SINISTRA” E CHIEDE AL PREMIER DI NON CEDERE ALLE PRESSIONI DELL’ITALIA - “SE MELONI VOLEVA RASSICURAZIONI, AVREBBE DOVUTO INIZIARE CON TRE COSE. 1) SCUSARSI PER L'ATTO TERRORISTICO COMMESSO, O ALMENO DIRE CHE È MOLTO DISPIACIUTA 2) INFORMARSI SU COME STANNO LE VITTIME ED ESPRIMERE LA SPERANZA CHE ORA SI SIANO RIPRESE. 3) DIRCI COSA HANNO FATTO LE AUTORITÀ ITALIANE PER IMPEDIRE CHE TORNINO DI NUOVO IN UNGHERIA QUEI TERRORISTI CHE…”
-Estratto dell’articolo di Lodovico Poletto per “la Stampa”
[…] La strategia da mettere a punto è complessa. Bisogna definire il piano da presentare a Budapest rapidamente. Così che Ilaria Salis possa ottenere gli arresti domiciliari e lasciare il carcere dove si trova rinchiusa: una ex prigione della Gestapo, non lontana dal centro, ma isolata rispetto alle strade del turismo. […]
Ma Budapest […] quasi ignora la storia di Ilaria, e non sa che da qui alla prossima udienza del processo mancano ancora tre mesi. La politica, invece, ne dibatte. E nel sottobosco di quella destra che sostiene il governo, si alza la voce degli anti Salis. […] Attacchi dritti alla premier italiana Giorgia Meloni che ha incontrato Viktor Orban con il quale […] ha discusso del caso della "terrorista" - come la chiamano qui - l'insegnate di Monza.
Per dire: ieri il sito Kuruc.info, portale di estrema destra molto "vicino" al politico Elod Novàk, ex parlamentare di Jobbik, attacca a muso duro il governo italiano e pubblica un lungo articolo nel quale non risparmia la nostra premier.
Eccolo: «Se Meloni voleva (ottenere) rassicurazioni, avrebbe dovuto iniziare con tre cose. La prima è scusarsi per l'atto terroristico commesso, o almeno dire che è molto dispiaciuta per quanto accaduto. La seconda è informarsi su come stanno adesso le vittime ed esprimere la speranza che ora si siano riprese. La terza è dirci – ma, in caso contrario, Orban dovrà chiederlo – cosa hanno fatto le autorità italiane per impedire che tornino di nuovo in Ungheria quei terroristi che avrebbero potuto uccidere gruppi di ungheresi».
Tradotto: l'atteggiamento della rappresentante del governo italiano è stato arrogante e non ci è piaciuto proprio per nulla. E Orban non deve assolutamente cedere alle pressioni che sono arrivate da Giorgia Meloni.
[…] La parola terrorismo è un mantra (qui come su altri organi di propaganda e informazione). Ilaria, le catene con le quali è stata portata in aula, le condizioni disumane in cui è stata costretta a vivere per mesi dentro quella galera, sono un dettaglio che non interessa e non scalda gli animi di chi si prepara al raduno della destra estrema europea durante il fine settimana che verrà. Basta? Proprio no.
A leggere fino in fondo c'è anche una punzecchiatura al primo ministro Orban, «avrebbe potuto assicurare che il sistema giudiziario in Ungheria è completamente indipendente» e un graffio per l'Europa: «Poiché Bruxelles tiene d'occhio questo settore, la terrorista antifascista di sinistra non deve certo temere un verdetto di parte». Ecco, se fosse per questo e altri blog e siti schierati sulla sponda destra la 39enne potrebbe anche finire ai lavori forzati. È un'esagerazione, ovvio, ma dimostra quanto siano lontane le richieste italiane da quelle della politica fuori da palazzi e ministeri. […]