COSA VUOL DIRE CHE E’ STATO PROROGATO LO STATO DI EMERGENZA FINO AL 31 DICEMBRE? CHE IL CONTE-CASALINO SI E’ PRESO I PIENI POTERI - IL PREMIER POTRÀ EMANARE PROVVEDIMENTI (COME ISTITUIRE LE ZONE ROSSE O ACQUISTARE PRESIDI SANITARI) SENZA PASSARE DALL’APPROVAZIONE DEL PARLAMENTO LA PROROGA FORNISCE UNA «COPERTURA» ANCHE SE DOVESSE ESSERCI UNA SECONDA ONDATA DI COVID
-Fiorenza Sarzanini per corriere.it
Era un atto scontato la proroga dello stato di emergenza per il coronavirus fino al 31 dicembre annunciata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte questa mattina a Venezia. Fino a quando ci sarà anche un solo nuovo contagiato si rende infatti necessario procedere seguendo iter più snelli sia per quanto riguarda il settore sanitario, sia per l’approvvigionamento dei dispositivi sanitari. Nella dichiarazione fatta il 31 gennaio 2020 veniva specificato che era «necessario provvedere tempestivamente a porre in essere tutte le iniziative di carattere straordinario sia sul territorio nazionale che internazionale, finalizzate a fronteggiare la grave situazione internazionale determinatasi».
E dunque con il nuovo decreto sarà possibile firmare nuovi Dpcm, decretare nuove «zone rosse», acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza la scuola: mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglass. Così come avviene per i disastri naturali – primi fra tutti i terremoti – lo stato di emergenza consente infatti di saltare alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che non devono avvenire in assegnazione diretta, ma seguono comunque percorsi agevolati. E soprattutto consentirà di programmare per altri sei mesi il lavoro in smart working per i dipendenti dello Stato. La proroga fornisce una «copertura» anche se dovesse esserci una seconda ondata di Covid-19 e quindi effettuare interventi straordinari come il reperimento di posti letto in strutture diverse dagli ospedali, come ad esempio le caserme o gli alberghi sanitari.
Ora dovranno essere stabiliti i tempi: una delibera del consiglio dei ministri deciderà la proroga fino al 31 dicembre o forse fino al 31 gennaio 2021. Occorrerà poi stabilire quali misure rimarranno in vigore (ad esempio il distanziamento sociale o altre misure sanitarie) anche dopo il 31 luglio, alla scadenza del primo stato di emergenza. Un passaggio necessario, altrimenti decade l’obbligatorietà di una serie di protocolli.