COSE MAI VISTE! IL NERO ALEDANNO METTI IN MOSTRA IL CHE GUEVARA FOTOGRAFO E PORTA A ROMA IL FIGLIO CAMILLO (MA ERA UN’IDEA DELL’EX ASSESSORE CROPPI) - IL REFERENDARIO GUZZETTA PER BRUNETTA - GLI SCAVI ARCHEOLOGICI PER LA LINEA C FANNO GIÀ LETTERATURA, MA LA METRO NON SI VEDE - IL COMMESSO ROMANISTA VA IN PENSIONE E PER TENERE IN VITA IL ROMA CLUB MONTECITORIO, QUALCHE PARLAMENTARE GIALLOROSSO LO PRENDERÀ NELLO STAFF…


Da \"Italia Oggi\"

Il sindaco Alemanno

1 - IL NERO ALEMANNO TIFA CHE GUEVARA E PORTA A ROMA IL FIGLIO CAMILLO...
Nelle sale del museo di Roma in Trastevere da ieri sera viene diffusa la musica di Guantanamera, famosissima canzone cubana. E Camillo Guevara, figlio del Che, stringeva la mano a tutti gli invitati. Per merito del comune di Roma, guidato da Gianni Alemanno, l\'istituzione museale capitolina ha allestito una mostra intitolata «Che Guevara fotografo»: 232 scatti per un\'esposizione fotografica che presenta l\'aspetto meno noto «di una delle maggiori icone rivoluzionarie del secolo scorso», recita il comunicato stampa.

CHE GUEVARA

E così, dopo la sconfitta del Pdl a Milano e Napoli, Alemanno si presenta come tifoso del Che: però non è apparso all\'inaugurazione, inviando l\'assessore alle politiche culturali Dino Gasperini (successore di Umberto Croppi, il quale aveva dato il via libera alla programmazione dell\'iniziativa filocubana).

Che guevara

Tra l\'altro, il Campidoglio \"spinge\" la rassegna offrendo uno sconto (ingresso con biglietto a prezzo ridotto) agli abbonati Metrebus Card, individuati, evidentemente, come tipici elettori della sinistra. E nel museo guidato da Maria Paola Fornasiero ieri si è presentato anche Renzo Arbore (accompagnato da Adriano Pintaldi), componente del comitato d\'onore, attirato dalle musiche cubane e da una foto che immortala una visita a L\'Avana di Renato Carosone, nel 1957.

Senza dimenticare il debito di riconoscenza che il cinema cubano ha sempre dichiarato nei confronti di quello taliano, con riferimento soprattutto al periodo neorealista. Numerosi registi cubani, oggi affermati a livello internazionale, hanno studiato e sperimentato tecniche e linguaggi proprio in Italia, a Cinecittà e nel Centro sperimentale di cinematografia.

RENATO BRUNETTA

Contemporaneamente, però, nella sala Igea dell\'istituto dell\'Enciclopedia italiana, presentando l\'ultimo libro di Pasquale Chessa intitolato «Se non si fosse fatta l\'Italia», lo storico Lucio Villari affermava che «Garibaldi vale cento Che Guevara». Ottenendo il consenso della platea, e dell\'ex presidente del consiglio Giuliano Amato. Uno che ha sempre apprezzato l\'eroe dei due mondi, grazie a Bettino Craxi. (Pierre de Nolac)

2 - UN REFERENDARIO PER BRUNETTA. GUZZETTA, EX DELLE BATTAGLIE CON SEGNI, NUOVO CAPO DI GABINETTO...
E tre. In tre anni il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, è al terzo capo di gabinetto. Questa volta però niente alti magistrati, come vorrebbe la prassi, niente professionisti della tenuta e dell\'interlocuzione ai massimi livelli istituzionali di un ministero. Brunetta si è affidato a un professore, Giovanni Guzzetta, il giovane costituzionalista divenuto noto grazie alla battaglie referendarie condotte con Mario Segni contro la legge porcata. Una scelta fatta in casa, quella di Brunetta, visto che Guzzetta dal maggio del 2010 è tra i consulenti del ministro.

lapresse giovanni guzzetta

Una scelta, dicono i rumors di palazzo, un po\' voluta, vista la fiducia che si è innescata, ma anche un po\' necessitata: pare che, causa caratteraccio del ministro, non sia proprio facile trovare un capo di gabinetto di professione disposto ad andare a lavorare alla Funzione pubblica. Il dicastero tra l\'altro, dopo l\'iniziale fuoco di artificio della riforma della meritocrazia, è via via scivolato nell\'angolo.

Nel braccio di ferro con il ministero dell\'economia, più volte è stato soccombente. E con il blocco dei contratti pubblici fino al 2012, che il Tesoro potrebbe rinnovare fino al 2014-2015, i margini di azione per il ministero dei dipendenti pubblici sono veramente esigui.

Anche perché finora i sindacati hanno preteso che al blocco dei contratti facesse seguito anche il blocco dei nuovi meccanismi di valutazione delle performance voluti da Brunetta. Niente rinnovo dei contratti, niente aumenti. Ergo, dicono i sindacalisti, non devono esserci neppure penalizzazioni stipendiali. Insomma, il periodo non è facile per Brunetta. Che comunque continua a tenere desta l\'attenzione della stampa per le sue uscite sempre dirompenti, come quella contro i precari giudicati «la parte peggiore d\'Italia».

MASSIMO DALEMA

Un\'uscita criticata anche dall\'Agdp, l\'associazione dei giovani dirigenti pubblici che pure in passato lo ha sollecitato a riforme più incisive. «Il precariato, purtroppo, è particolarmente diffuso nel settore pubblico per l\'abuso perpetrato proprio dal vertice politico che si è rivolto massicciamente al lavoro flessibile anche per eludere limiti, controlli e sanzioni», ragiona il presidente Agdp, Pompeo Savarino. Il primo a lasciare il gabinetto di Brunetta è stato Filippo Patroni Griffi, Consigliere di stato, uno dei tecnici più accreditati a destra quanto a sinistra, un vero campione nella categoria dei capi di gabinetto.

Patroni Griffi ha abbandonato a marzo del 2009 per approdare, dopo un passaggio alla segreteria generale dell\'authority per la tutela della privacy, alla Civit, la commissione di valutazione sulla trasparenza e il merito. Poi è toccato a Carlo Deodato, magistrato del Consiglio di stato, con esperienze pregresse nei gabinetti di Maurizio Gasparri alle Comunicazioni e con Antonio Marzano alle attività produttive: si è trasferito nei giorni scorsi armi e bagagli alla nuova Autorità di vigilanza sul settore postale. Ne è il presidente.

Ufficialmente nulla ancora risulta cambiato nello staff di Brunetta. Ma già ieri Guzzetta, ordinario di diritto pubblico all\'università romana di Tor Vergata e un\'esperienza da capo dell\'ufficio legislativo della Margherita al senato nel 2001, ha avuto un primo incontro con gli uffici. Sulle nuove linee guida, le priorità dell\'azione del ministero.

MARIO BACCINI

Da costituzionalista qual è, probabile che terrà alta l\'attenzione sulla riforma dell\'articolo 41 della Carta, quella della libertà di iniziativa economica su cui nei mesi scorsi il Cavaliere aveva puntato per il rilancio dell\'azione di governo. Riforma approvata dal cdm e ferma all\'esame della prima commissione della camera. Ma per avere indirizzi chiari, anche alla Funzione pubblica aspettano gli esiti delle varie verifiche politiche sulla tenuta della maggioranza che si terranno nei prossimi giorni, da Pontida alla manovra correttiva dei conti pubblici. (Alessandra Ricciardi)

3 - LA METRO C? ARCHEOLOGIA...
A Roma la linea C della metropolitana ancora non esiste, ma già vengono pubblicati volumi dedicati alle scoperte archeologiche compiute nei cantieri. Tanto da essere presentati dal sottosegretario ai beni culturali, Francesco Maria Giro. Gli scavi nel centro di Roma hanno dato vita a ricerche straordinarie dedicate all\'urbanistica della città antica, soprattutto nel Campo Marzio e ai margini di piazza Venezia, a ridosso del Foro di Traiano.

Nel volume speciale del Bollettino d\'arte \"Archeologia e infrastrutture. Il tracciato fondamentale della linea C della metropolitana di Roma: prime indagini archeologiche\" è stato fornito un rendiconto aggiornato di tutte le attività di cantiere. Gli scavi hanno obbligato a costose varianti rispetto al progetto originario. (Donato de\' Bardi)

NICOLA ZINGARETTI

4 - CAMERA GIALLOROSSA...
Panico alla Camera dei deputati, tra i tifosi giallorossi. Va in pensione il segretario del Roma club Montecitorio, Sergio Coltellacci. Il commesso lascia il lavoro, dopo tanti anni di onorato servizio. Ma chi occuperà il prezioso ruolo di «motore» del sodalizio calcistico? Sempre Coltellacci. E qui sorge il problema: bisogna dare una stanza al neo pensionato, per poter continuare a fargli svolgere il suo compito, per il bene del club, e permettendogli così di entrare ogni giorno nel palazzo della politica.

E allora qualche parlamentare dovrà «adottare» Coltellacci, inserendolo nell\'organigramma del proprio staff. Non mancano i deputati pronti ad accoglierlo a braccia aperte. Tra i maggiori «indiziati», bipartisan, sono da segnalare l\'ex presidente del consiglio, il romanista, Massimo D\'Alema, e il «mister microcredito», Mario Baccini. (Mario Nuzzi)

Cantiere Metro Roma

5 - LE CHIESE DI ALEMANNO...
Si chiama Massimo Alemanno, ma non vanta alcuna parentela con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. E lui stesso, a chi lo intervista, sottolinea questa «distanza» con il primo cittadino. Fatto sta che Massimo ha realizzato un\'enciclopedia, in quattro volumi, dedicata alle chiese della capitale e pubblicata da Armando editore, presentata nel romano palazzo Valentini, sede dell\'amministrazione provinciale.

Non a caso l\'iniziativa culturale gode dell\'appoggio della provincia di Roma guidata da Nicola Zingaretti e della regione Lazio governata da Renata Polverini, ma non del Campidoglio. Comunque le pubblicazioni sono piaciute anche nei palazzi della Santa Sede, tanto che alla presentazione è arrivato Giovanni Morello, presidente della fondazione per i beni e le attività artistiche della chiesa, già alla guida della biblioteca apostolica vaticana. (Pierre de Nolac)