CRISI DI GOVERNO? IL PROBLEMA NON È SE MA QUANDO: SALVINI NEL “BUEN RETIRO” DI MILANO MARITTIMA PREPARA LA STRATEGIA LEGHISTA DEI PROSSIMI MESI - L’IDEA E’ ANDARE AL VOTO MA SENZA STRAPPI CHE POSSANO METTERE A REPENTAGLIO LA TENUTA DEL PAESE (ED I RISPARMI DEGLI ITALIANI) - MA SOPRATTUTTO, NIENTE CONTE BIS E TENENDOSI BEN STRETTO IL VIMINALE…
-Marco Antonellis per Dagospia
Mentre fonti di Palazzo Chigi lasciano trapelare che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte potrebbe incontrarsi riservatamente prima di venerdì con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per confrontarsi sulle iniziative (e sui nomi per Bruxelles) da sottoporre alla neo Commissaria Ursula Von der Leyen quando arriverà a Roma, il Capitano leghista Matteo Salvini (che in questi giorni parla pochissimo perché si vuole godere qualche giorno di riposo con il figlio a Milano Marittima; tutto ciò però ha causato più di qualche mal di pancia ai colleghi dei giornaloni) sta cercando di approntare la strategia migliore per affrontare al meglio i prossimi mesi politico-istituzionali (purché la situazione non precipiti nei prossimi giorni).
L'idea che si va via via rafforzando dalle parti del Capitano leghista è soprattutto quella di evitare un Conte bis (i due ormai si parlano solo nelle sedi ufficiali) e di riuscire a portare il Paese al voto senza strappi per tutelarne la stabilità economica (evitando impennate dello spread). Insomma, "Sono due gli obiettivi di Matteo" spiega chi ha avuto modo di sondarne gli umori in questi giorni: "Scongiurare che in caso di crisi di governo possano nascere in Parlamento maggioranze a lui avverse e portare il Paese al voto senza scossoni".
Per questo il Capitano in questi giorni si è chiuso in un "operoso silenzio", come lo definiscono in casa Lega: "Non bisogna dare pretesti a nessuno, non bisogna dare la possibilità che in Parlamento nasca un Conte bis con i voti dei 5Stelle e la benevolenza del PD sottoforma magari di appoggio esterno".
Subito dopo ferragosto, poi, dalle feste della Lega il Capitano comincerà a fare "campagna" a tutto spiano sulla Flat tax in modo da costringere il cosiddetto "partito di Mattarella" (Conte e Tria in primis) ad uscire allo scoperto e a bloccare il leader leghista (nella Lega sanno perfettamente che per le massime istituzioni del Paese "la Flat tax non s'ha da fare").
Una volta stoppata la tassa piatta, il Capitano dichiarerà chiusa l'esperienza di governo permettendo comunque l'approvazione della manovra economica (purché non ci sia di mezzo l'aumento dell'Iva) consentendo così di mettere in sicurezza i conti dello Stato e procedere in maniera ordinata verso il voto. Ma, sia ben chiaro a tutti: Salvini, in cambio del suo senso di responsabilità, vorrà tenersi ben stretto il Viminale anche durante la campagna elettorale. Di questi tempi, meglio non mollarlo.