CRONACHE DI NORDIO – NELLA SUA RELAZIONE ALLA CAMERA, IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, È TORNATO A CRITICARE LE INTERCETTAZIONI ARRIVANDO A CITARE SHAKESPEARE, MA SENZA DI ESSE LE INDAGINI CON CUI SI È FATTO CONOSCERE DA PM NON SAREBBERO MAI NATE – LA TENSIONE CON I GIUDICI È AI LIVELLI DEI GOVERNI BERLUSCONI, MA NON È DETTO CHE MELONI VOGLIA METTERSI A FARE LA GUERRA ALLE TOGHE, SPECIE DOPO L’ARRESTO DI MESSINA DENARO

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1. L'EQUIVOCO SULLE PAROLE DEL MINISTRO

CARLO NORDIO

Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “La Stampa”

 

Citando Shakespeare, il ministro di Giustizia Nordio dice che quelle dei magistrati sono «risposte date da sordi a domande che non gli sono mai state fatte». E conferma che né lui né il governo hanno intenzione di limitare le intercettazioni «per reati di mafia e di terrorismo». […] Siccome non è pensabile che Nordio […] non abbia capito il senso delle dichiarazioni dei magistrati […], la lunga relazione del ministro non ha fatto che accrescere la distanza con i giudici.

 

nordio meloni

[…] Fatte le dovute proporzioni, De Lucia e Melillo infatti hanno parlato come i loro colleghi del pool di Mani pulite ai tempi del cosiddetto "colpo di spugna", il decreto che avrebbe limitato di molto gli effetti del ciclone di Tangentopoli e fu invece ritirato di fronte a Di Pietro che si sfilava la toga e all'ondata di reazioni dell'opinione pubblica seguite a quel gesto.

 

Con le intercettazioni siamo, più o meno, allo stesso punto: l'ex magistrato Nordio […] ne denuncia "l'abuso" e conferma di voler intervenire per limitarlo, riducendone il raggio d'azione. De Lucia e Melillo dicono che qualunque limitazione andrà a discapito dei risultati delle indagini, si risolverà cioè in un aiuto alla criminalità. Per essere più chiaro Melillo accenna alla necessità di mantenere gli ascolti per i "reati spia", come la corruzione, attraverso la quale spesso si arriva alla mafia.

 

maurizio de lucia 4

Ed è l'esatto contrario di ciò che sostiene Forza Italia, che spinge per una riforma in tempi brevi. Un simile braccio di ferro tra magistratura e governo non si vedeva da tempo: se non proprio dall'epoca di Tangentopoli, da quella del periodo più forte di Berlusconi. Uscirne con un compromesso, non sarà facile. E poi non è affatto detto che la premier Meloni […] voglia mettersi a fare la guerra ai magistrati, sapendo che buona parte del suo elettorato sta con loro.

 

2. LE INCHIESTE DA PM DEL GUARDASIGILLI COSTRUITE CON 300 MILA ORE DI ASCOLTI

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per “la Repubblica”

 

matteo piantedosi carlo nordio

Predicava male, ma razzolava bene. Eccome se razzolava. Perché di intercettazioni, microspie, ascolti telefonici e ambientali le sue inchieste sono piene. Il ministro Carlo Nordio - una vita spesa alla procura di Venezia come pm prima, procuratore aggiunto poi (2009-2016) e vicaro infine (2013-2016) - in pubblico ha sempre avuto qualcosa da ridire su questo cruciale strumento investigativo.

 

«La disciplina delle intercettazioni è fallimentare», «troppe sui giornali», «diritto alla riservatezza demolito», diceva allora e dice tutt' oggi, dimenticandosi che la riforma Orlando nel 2017 ne ha ulteriormente regolamentato usi e pubblicazione. Peccato però che senza di esse, l'indagine sulla Tangentopoli veneta con cui si è fatto conoscere, portando a processo gli ex ministri De Michelis e Bernini, non avrebbe visto la luce.

carlo nordio foto di bacco (4)

 

Nemmeno quella sulle cooperative rosse, e forse sarebbe stato meglio visto l'esito non proprio felice. Né, ancora, le ruberie di denaro pubblico attorno al Mose sarebbero state scoperte.

 

Sono tre dei tanti fascicoli che portano la firma di Carlo Nordio, pubblico ministero della Repubblica. Partiamo dall'ultimo: lo scandalo del Consorzo Venezia Nuova e del Sistema messo in piedi da Giovanni Mazzacurati. Un'inchiesta monstre condotta dai tre pm Ancillotto, Buccini e Tonini, e di cui l'attuale ministro della Giustizia è stato coordinatore in qualità di procuratore aggiunto.

 

intercettazioni

Tra il 2012 e il 2014 sono state disposte più di trecentomila ore di intercettazioni: il telefono di alcuni degli indagati è rimasto sotto controllo per due anni. I magistrati lo ritenevano necessario ai fini del loro lavoro e il Giudice per le indagini preliminari Alberto Scaramuzza è stato dello stesso avviso.

 

[…] Senza l'ascolto dei telefoni non ci sarebbe stata nemmeno la Tangentopoli veneta, il filone su corruzione e finanziamento illecito aperto nei primissimi anni Novanta dal pm Ivano Nelson Salvarani e preso in eredità da Nordio. «Era tutto basato sulle intercettazioni», ricorda l'ex senatore Felice Casson, che a quel t empo ricopriva il ruolo di Gip.  «Furono decisive per l'esito del processo, di cui Nordio firmò le richieste di rinvio a giudizio». […]

CARLO NORDIO STRINGE LA MANO A GIORGIA MELONI DOPO IL GIURAMENTO
carlo nordio foto di bacco (2)
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CARLO NORDIO
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