DAGOELEZIONI /3 - CHE CI FACEVANO DI BELLO I VECCHI E NUOVI SEGRETARI GENERALI DELLA FARNESINA, DALLA BELLONI A VALENSISE, IN PRIMA FILA AD ASCOLTARE I CONGIUNTIVI SBAGLIATI DI DI MAIO ALL'UNIVERSITA'? -  IL DIETOR DI GRILLO E' IN MANO A FRANCESCO GALIETTI, EX COLLABORATORI DI TREMONTI, FINITO NELLE CARTE DI WIKILEAKS PER I SUOI RAPPORTI CON L'AMBASCIATA AMERICANA, OGGI A CAPO DI UNA SOCIETA' DI GEOPOLITICA, POLICY SONAR

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Luigi Di Maio - LinkCampus-

 

DAGOELEZIONI 3

 

francesco galietti

“Giggino” e il “rampantino”. Ossessionato com’è di qualcuno esperto di “cose romane”, Di Maio si sta affidando alle seconde e terze file; quelle che sgomitano di più. E’ il caso di Francesco Galietti, un giovanotto torinese dalla “faccia pulita” che vanta un periodo di collaborazione al ministero dell’Economia con Giulio Tremonti, finito nelle carte di Wikileaks per aver fornito informazioni all'ambasciata americana.

 

Da qualche tempo ha messo in piedi una società, Policy Sonar, che cerca sponsorizzazioni e che racconta di offrire analisi di fatti geopolitici, in virtù del fatto che riesce a tradurre testi altrui dall’inglese e dal tedesco.

 

Questo giovinotto s’è buttato alla corte di Di Maio. C’era anche lui fra gli organizzatori degli incontri londinesi del candidato pentastellato (che sono stati un disastro: a detta dei presenti). E sarebbe stato anche presente alla comparsata di Giggino all’università (in odore di Servizi) di Enzo Scotti.

 

DI MAIO SCOTTI1

Fra i “volti nuovi” che Di Maio sta cercando di coinvolgere c’è stato anche Luca Ricolfi. Gli sarebbe stato offerta la poltrona di ministro dell’Economia in un ipotetico governo Cinque stelle. Peccato che l’editorialista abbia rifiutato con sdegno l’offerta, aggiungendo un commento al veleno: Di Maio è come la Raggi.

 

E LA BELLONI FA LA CODA PER ASCOLTARE DI MAIO

Annalisa Cuzzocrea per ‘la Repubblica’

 

Non è passata inosservata, Elisabetta Belloni, segretaria generale della Farnesina, mentre seduta in prima fila ascoltava il candidato premier Luigi Di Maio tracciare il programma dei 5 stelle in politica estera. Alla Link Campus University di Roma, il cui fondatore e presidente è l' ex ministro democristiano Vincenzo Scotti - da tempo aperto al dialogo col Movimento, tanto che a Di Maio dà del tu - c' erano ambasciatori ( come quello del Brasile) e diplomatici, tra cui Michele Valensise, portavoce della politica estera italiana ai tempi dei governi Berlusconi.

BELLONI SORRIDE A DI MAIO

 

«Quello di ministro degli Esteri è un ruolo fra i più politici - scandisce Di Maio davanti alla domanda di un ragazzo - Proporremo una persona che conosce quel mondo e l' importanza della moderazione e della ponderazione delle parole». Belloni annuisce. Lui continua: «Una guida politica che possa rappresentare il nostro programma, ma anche garantire continuità ».

 

Nella costruzione della squadra di governo, dall' inner circle del candidato premier era filtrato: «Alla Farnesina andrà una donna». Ma seppure i 5 stelle sembrino averci sperato, Belloni nega si tratti di lei: « Ho conosciuto Di Maio stamattina, non sarò il loro ministro, è una voce infondata » , dice a Repubblica. «Sono venuta perché mi ha invitata Scotti, ha previsto incontri anche con Berlusconi, Gentiloni e Grasso. Che i primi siano stati i 5 stelle è solo un caso » . Altro caso, che testimonia però un dialogo continuo, è che tre docenti della Link University (un tempo affiliata all' università di Malta, ora con Cepu al 51 per cento) siano candidati nei collegi uninominali per il M5S.

BELLONI IN PRIMA FILA DA DI MAIO

 

Si tratta di Paola Giannettakis, Daniele Piva ed Elisabetta Trenta, che ieri hanno aspettato il capo politico per entrare insieme a lui nel casale del ' 500. Lì, Di Maio - dopo aver ringraziato le forze dell' ordine per aver identificato l' hacker che ha violato Rousseau ( senza soffermarsi sul fatto che fosse il "white hat", quello che aveva dato consigli per migliorarne la sicurezza senza usare i dati) traccia un programma che poco ha a che fare con quello votato on line. Il primo messaggio è sull' Europa, «la considero la nostra casa ».

 

Poi la Nato, «restiamo convinti nel patto atlantico, vogliamo solo discutere il contributo chiesto dagli Stati Uniti, l' impegno delle nostre missioni dev' essere conteggiato»; la Russia, «c' era un premier che era amico di Putin e ci faceva affari e chiedono conto a noi che siamo quelli con meno rapporti » ; via le truppe dall' Afghanistan, regole d' ingaggio precise per il Niger, una conferenza di pace in Italia per la Libia, due popoli due stati in Medio Oriente, « ma Hamas è terrorista » .

DI MAIO SCOTTI

 

E un ruolo di mediatori in Siria. Intanto Alessandro Di Battista, un tempo la voce M5S sugli esteri, sull' esito della campagna elettorale, davanti agli operai della Embraco di Chieri, dice: « Gli italiani? Li vedo molto molto rincoglioniti».