1. LA CANDIDATURA DEL SINDACO DI GENOVA MARCO BUCCI ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA È L’ENNESIMO ATTO DI ARROGANZA DI POTERE MESSO IN ATTO DA GIORGIA MELONI
2. QUANDO SALVINI SI RITROVA DAVANTI AL NETTO RIFIUTO DI CANDIDARSI PER IL DOPO-TOTI DEL COMPAGNO DI LEGA E GROSSO ESPONENTE LIGURE, IL GENOVESE EDOARDO RIXI, PENSA CHE UN INTERVENTO DELLA DUCETTA (DEL TIPO: “PER FAVORE, CHIAMA RIXI E ASSICURALO CHE FRATELLI D’ITALIA LO APPOGGERÀ”), POSSA ESSERE DECISIVO PER ROVESCIARE IL SUO ''NO'' IN UN ''SI'''
3. RISULTATO: SALVINI NON FARÀ CONVERGERE I VOTI DELLA LEGA SUL NEO-MELONIANO BUCCI…
DAGOREPORT
Come è sbocciata la candidatura del sindaco di Genova Marco Bucci alla presidenza della regione Liguria? La risposta è semplice: è l’ennesimo atto di arroganza di potere messo in atto da Giorgia Meloni.
Flashback. Quando Matteo Salvini si ritrova davanti al netto rifiuto di candidarsi per il dopo-Toti del compagno di partito e suo vice ministro alle Infrastrutture e grosso esponente ligure della Lega, il genovese Edoardo Rixi, forse il solo che può rovesciare i sondaggi a favore di Andrea Orlando, il leader del Carroccio pensa che un intervento della Ducetta (“Per favore, chiama Rixi e digli che è anche tuo, che Fratelli d’Italia lo appoggerà”), possa essere decisivo per rovesciare il no di Rixi.
Ovviamente, la Sora Giorgia non ci ha pensato nemmeno, perché considera che la Lega col suo 8% abbia già intascato troppo, e ha candidato Bucci, malgrado le sue malconce condizioni di salute.
Risultato: a meno di chissà quale soluzione si inventerà l’Underdog della Garbatella, Salvini non farà convergere i voti della Lega sul neo-meloniano Bucci. Amen.