DAGOREPORT – AI CAMERATI D'ITALIA GIAMPAOLO ROSSI HA FATTO PRESENTE CHE E' DISPONIBILE A DISCUTERE IL FUTURO ORGANIGRAMMA DI MAMMA RAI MA PRETENDE PER SE' L'ULTIMA PAROLA. INOLTRE NON VUOLE UN DG TRA LE PALLE. AL MASSIMO, UN COORDINATORE UNICO DEI GENERI (IN POLE, STEFANO COLETTA). ALTRIMENTE LA RAI SPARISCE, SCARICANDO TUTTE LE COLPE SU ROBERTO SERGIO – A RENDERLO INTRANSIGENTE IL RANCORE DEI DIPENDENTI DI DESTRA RIUNITI NEL SINDACATO UNIRAI, CHE SOGNANO DI FARE CARRIERA - IN BASE AI VOTI DEL 9 GIUGNO, AVVERRA' LA SPARTIZIONE DEI POSTI TRA GLI ALLEATI DI GOVERNO...
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Giampaolo Rossi ha avuto un incontro con i vertici di Fratelli d’Italia, nel quale ha iniziato a tratteggiare la Rai che verrà dopo il 9 giugno. Il “camerata” di Viale Mazzini ha fatto presente ai delegati meloniani che lui:
1.Non vuole tra le palle nessun direttore generale, ruolo che lui ha occupato con Roberto Sergio amministratore delegato
2.Pur dichiarandosi disponibile a discutere il futuro organigramma, pretende per sé l’ultima parola, sostenendo che la Rai sia a un passo dalla tomba, scaricando molte colpe sul povero Roberto Sergio e invocando un cambiamento radicale della tv pubblica.
Rossi, in questa furia da repulisti, viene insufflato anche dall’Unirai, il nuovo sindacato di destra, tra le cui file ci sono molti delusi e rancorosi vicini a Fratelli d’Italia, che sognano di fare carriera ora che il vento gonfia le loro vele.
Tra le idee avanzate da Giampaolo Rossi, vista l’inefficienza della divisione in generi e la difficoltà di tornare alla precedente divisione in reti, c’è quella di nominare un coordinatore dei generi, centralizzando la catena di comando. Il nome in pole per l’eventuale incarico è Stefano Coletta.
Le quotazioni del leghista Marcello Ciannamea, che sembrava destinato a diventare direttore generale con delega al palinsesto, sono scese drasticamente. Potrebbe essere ripescato tra i nuovi vertici Rai solo se le elezioni europee fossero particolarmente favorevoli per Salvini e il Carroccio. Cosa molto improbabile.