DAGOREPORT – GIORGETTI E' GIA' PRONTO PER LA TOMBOLA: DÀ I NUMERI - IL MINISTRO DELL’ECONOMIA ALLE PRESE CON LA TERRIBILE LEGGE DI BILANCIO PRIMA ANNUNCIA “SACRIFICI PER TUTTI” E NUOVE TASSE TRA ACCISE E CATASTO, PER POI RINCULARE QUANDO SI INCAZZA LA MELONA, COSI' TIMOROSA DI PERDERE IL VOLUBILE CONSENSO POPOLARE DA CONFEZIONARE UN VIDEO CONTRO IL SUO MINISTRO: "NOI LE TASSE LE ABBASSIAMO" - E QUANDO NON SBUCA LA MELONI, ARRIVA PANETTA: SULLA CRESCITA DEL PIL GIORGETTI SI APPOGGIA AI NUMERI “ADDOMESTICATI” DELLA RAGIONERIA GENERALE FORNITI DALLA SUA FEDELE DARIA PERROTTA, PER VENIRE SUBITO SMENTITO SECCAMENTE DALL'UFFICIO STUDI DI BANKITALIA...
-Nuove tasse che gravano sui cittadini? FALSO. Quello avveniva con la sinistra. Il nostro Governo è al lavoro per una manovra che rilanci l’economia e migliori la vita dei cittadini. pic.twitter.com/Di6X62bLZl
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) October 9, 2024
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In queste ultime settimane Giancarlo Giorgetti sembra dare i numeri. Parlando delle misure necessarie da adottare in vista della Legge di Bilancio, si è discostato spesso dalla linea di Palazzo Chigi che punta a rassicurare e a negare una manovra “lacrime e sangue”.
Il ministro del Tesoro ha parlato di allineare le accise di diesel e benzina, di “sacrifici per tutti”, “tagli significativi” in quasi tutte le voci del bilancio dello stato e, da ultimo, ha annunciato una revisione catastale per gli edifici cha hanno beneficiato del Superbonus (facendo scattare subito Forza Italia).
Una serie di uscite che hanno fatto saltare gli otoliti a Giorgia Meloni. La Ducetta, allarmata dal rischio di perdere consenso, alla fine ha pubblicato un video in cui, reprimendo a stento tutta la sua rabbia, azzanna le opposizioni per lanciare in realtà un messaggio netto al suo ministro dell’Economia: “Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose secondo le quali il governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini. È falso. Questo lo facevano i governi di sinistra. Noi le tasse le abbassiamo”. Tradotto: Giorge’, basta evocare nuove tasse e nuovi balzelli
Il “Don Abbondio” leghista, costretto tra i lacci e lacciuoli del rigido Patto di stabilità europeo e del piano di rientro per la procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia, ha tratteggiato uno scenario confortato dai dati “confezionati” dalla Ragioneria generale dello Stato, dove ha piazzato la sua fedelissima Daria Perrotta, dopo il siluramento irrituale di Biagio Mazzotta.
Viene il dubbio che i numeri citati da Giorgetti fossero “addomesticati”, visto che la Banca d’Italia è intervenuta a gamba tesa, certificando che la crescita sarà diversa da quanto prvisto dal Tesoro: il Pil si fermerà allo 0,8% nel 2024”. E ha gelato il governo anche sul taglio del cuneo fiscale: “Servono altre informazioni per una valutazione più compiuta”.
L'Istituto guidato da Fabio Panetta, che ormai non batte più moneta e la cui è vigilanza è limitata ai piccoli istituti (quelli più grandi sono sotto la lente della Banca centrale europea) ormai si è trasformato sostanzialmente in un centro studi.
Ma quando Bankitalia, che è un po' la Cassazione in tema economico, tira fuori i dati, allora c'è poco da discutere. E non c’è governo che possa “imbrigliare” i tecnici di Palazzo Koch.