DAGOREPORT – IL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA NON CONVIENE A NESSUNO: VISTI I DATI SULL’ASTENSIONE ALLE REGIONALI, I PARTITI PROMOTORI SONO TERRORIZZATI DA UN CLAMOROSO FLOP, CON MANCATO QUORUM E FIGURA BARBINA – E NEANCHE GIORGIA MELONI E ANTONIO TAJANI VOGLIONO CORRERE IL RISCHIO DI ESPORRE IL GOVERNO AL TERREMOTO CHE DERIVEREBBE DA UNA VITTORIA DEL SÌ – PERCHÉ SALVINI RINUNCIA AL SUO CANDIDATO AL CONGRESSO IN LOMBARDIA? NON HA LA FORZA PER FARLO VINCERE…
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Entro dicembre, la corte di Cassazione dovrà decidere sull’ammissibilità del referendum per l’abrogazione della legge sull’autonomia regionale. Visti i dati sull’astensione, però, andare a votare non conviene a nessuno dei partiti promotori della consultazione popolare. Si rischia un clamoroso flop, con mancato quorum e figura barbina di Elly e company.
Neanche Giorgia Meloni e Antonio Tajani vogliono correre il rischio di esporre il Governo al terremoto che deriverebbe da una vittoria del sì (all’abrogazione). È vero che possono invitare i loro elettori ad andare al mare, ma perché rischiare? Per questa ragione, i due, in barba alle smanie di Salvini e Calderoli, vogliono rinviare di un anno la calendarizzazione i Parlamento delle sette correzioni chieste dalla Corte costituzionale sulla legge tanto cara al Carroccio.
Ps. Perché Salvini starebbe rinunciando a presentare un suo candidato al Congresso regionale in Lombardia, alternativo al suo ex amico e ora avversario Massimiliano Romeo? Perché non avrebbe la forza di farlo vincere.
IN VENETO IL CARROCCIO CERCA L'EREDE DI ZAIA CANDIDATO CIVICO PER FDI
Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli e Laura Berlinghieri per “La Stampa”
Intanto Salvini deve occuparsi anche di ciò che bolle nel partito. Presto il commissario lombardo Fabrizio Cecchetti, salviniano ultraortodosso, dovrebbe dimettersi. E via Bellerio dovrebbe procedere alla convocazione del congresso lombardo. Gira la data del 14-15 dicembre.
L'ipotesi più accreditata è quella della candidatura unica del capogruppo a palazzo Madama Massimiliano Romeo, leale con il segretario ma sempre attento a dimostrare una certa indipendenza. Il vero rebus, in ogni caso, è il congresso federale. Si era detto che sarebbe stato convocato entro fine anno, poi tra gennaio e febbraio, ma con lo slittamento dell'autonomia molti pensano che Salvini troverà il modo di rinviarlo ancora.