A SETTEMBRE, CON L’ADDIO DI FEDELE CONFALONIERI ALLA PRESIDENZA DI MEDIASET, L'INFORMAZIONE DEL BISCIONE NON SARÀ PIU' COME PRIMA (CRIPPA E C. TREMANO) – PIER SILVIO CORTEGGIA AMADEUS E A VIALE MAZZINI SI INCAZZANO RINFACCIANDOGLI IL NO-ENTRY A BARBARA D'URSO IN RAI – CESARA BUONAMICI AL POSTO DI MYRTA MERLINO? – BIANCA BERLINGUER IN FUGA DALLA STRISCIA INFAME: SOLO PRIME TIME – FAZIO PESCE PILOTA PER IL “NOVE”, CHE SOGNA IL COLPO GROSSO: FIORELLO! - LA LEGA NON CI STA: DELEGHE OPERATIVE PER CIANNAMEA – IL TOTONOMI PER IL CDA DI VIALE MAZZINI: PER FDI SPUNTA GUIDO PAGLIA...


DAGOREPORT

 

pier silvio berlusconi in collegamento con la serata ricordo per maurizio costanzo 1

Arriva la primavera, si agitano i telecomandi: in vista della prossima stagione televisiva, che come l’anno scolastico parte a settembre, c’è grosso movimento tra gli editori.

 

L’intervista di Pier Silvio Berlusconi al “Corriere della Sera” del rivale Cairo segna l’apertura della stagione di caccia. Tra pensionamenti, colpi a effetto, nuove strategie di posizionamento e vecchi giochi di poltrona, le antennone delle tv sfrigolano aspettando soprattutto lo sbarco dei meloniani Rossi, Mellone e C. al vertice di viale Mazzini e la conseguente fuga di vari conduttori de sinistra.

 

1. Finisce un'era: l’uscita del “Confa”

A settembre l’84enne Fedele Confalonieri lascerà la presidenza di Mediaset e sarà, per Pier Silvio Berlusconi, un altro pesante addio dopo quello di babbo Silvio. Il “Confa”, infatti, è per il secondogenito del Cav. uno zio, un mentore, l’uomo che lo ha svezzato alla vita d’azienda.

MAURO CRIPPA FEDELE CONFALONIERI

 

Il passo indietro dell’anziano dirigente lascerà il compagno della Toffanin, di fatto, uomo solo al comando, con una serie di ripercussioni a cascata sulle caselle finora governate da Confalonieri. Su tutte, Videonews, la testata che si occupa dell’approfondimento giornalistico sulle reti Mediaset, guidata da un fedelissimo di “zio Fidel”, cioè Mauro Crippa.

 

Il rispetto che Pier Silvio ha avuto per il suo maestro gli ha impedito, finora, di rimescolare le carte in alcuni pezzi del Biscione, più legati al vecchio amico del padre. Non solo Crippa, dunque, ma anche la sua filiera composta da Alessandro Sallusti, Nicola Porro, Paolo Del Debbio, e il direttore del Tg5, Clemente Mimun, che in questi anni, complici le sbandate di Confalonieri per Salvini prima, e per Meloni poi, hanno spadroneggiato a Cologno Monzese.

pier silvio berlusconi

 

2. Ave Cesara

I dati di ascolto parlano chiaro: “Pomeriggio cinque” by Myrta Merlino prende costantemente schiaffi dalla “Vita in diretta” guidata dal tricologicamente irrisolto Alberto Matano. Ai piani alti di Mediaset ci si interroga sulla bontà della scelta della compagna di Marco Tardelli come tele-volto di accompagnamento al sonnellino post-prandiale.

 

Costretta a una svolta trash con accenti “d’ursiani” per accalappiare le casalinghe orfane del “caffeuccio” e del cuoricino, la maga Merlino non ha sbancato l’auditel. E allora inizia a girare insistentemente il nome di Cesara Buonamici per sostituirla in conduzione. La tele-giornalista, già mezzobusto del Tg5, è stata testata in salsa pop come opinionista del Grande Fratello, facendo la sua ottima figura.

 

scazzo fra fedez myrta merlino 9

 

3. Scappare… “Prima di Domani”

E Bianca Berlinguer? L’altro acquisto rivendicato da Pier Silvio Berlusconi nella sua svolta “pluralista” si è ben accasata nel suo programma del martedì, “È sempre Cartabianca”, una fotocopia della trasmissione che già conduceva su Rai3, con lo scrittore-alpinista che dispensa banalità da osteria.

 

Meno entusiasmante, per non dire rifiutata, è la risposta del pubblico alla striscia in Access prime time, “Prima di domani”. La “zarina” s’è resa conto che quella fascia oraria, su Rete4, fatica a essere rianimata dal 3-4% che ha sempre registrato. Da Barbara Palombelli a Nicola Porro, fino alla sua gestione, non solo non si è riusciti a rosicchiare punti di share a “Otto e mezzo” di Lilli Gruber, ma gli ascolti sono gradualmente peggiorati. 

 

BIANCA BERLINGUER CON GIULIANO GIUBILEI NEL FUORIONDA DI STRISCIA LA NOTIZIA

I segnali di insofferenza risalgono alla prima settimana in conduzione: tramite alcuni fuorionda “Striscia la notizia” mostrò una Berlinguer inviperita e iraconda contro i collaboratori messi a disposizione dalla Videonews di Crippa, a causa di servizi che “fanno pena”. Era gennaio e già Bianchina minacciava di andarsene: “Fino a venerdì, poi è finita…”.

 

Stasera, Bianchina non andrà in onda alle 20.30 ''per motivi familiari'', sostituita dalla Scampini da Milano con "Stasera Italia" e a seguire la Berlinguer con la sua "Cartabianca". Dovrebbe continuare solo in prime time.

 

4. La sinfonia di Amadeus

Si vocifera molta agitazione tra i nuovi ras della Rai meloniana a causa di un serratissimo corteggiamento di Pier Silvio Berlusconi nei confronti del “golden boy” di Viale Mazzini, Amadeus. L’ad di Mediaset sogna di sfilare al principale competitor il volto che ha macinato record su record non solo nei 5 anni come direttore artistico e conduttore del Festival di Sanremo, ma in ogni programma.

 

amadeus meme by edoardo baraldi

Ad irritare e infastidire i dirigenti Rai è stata la mancanza di riconoscenza da parte di “Pier Dudi”. Della serie: noi non abbiamo fatto lo sgarbo alla "Famiglia" ingaggiando Barbara D’Urso (che ancora ha un suo appeal e avrebbe potuto rappresentare una minaccia per gli ascolti del Biscione), perché vieni a insidiare il nostro uomo di punta?

marcello ciannamea 1

 

Ps. A proposito di Sanremo, i dirigenti Rai vogliono separare l’incarico di conduttore da quello di direttore artistico del Festival. Come ha scritto Giuseppe Candela su Dagospia, il metodo potrebbe essere quello del “badante”: una figura junior come Alessandro Cattelan come conduttore e una parata di “valletti senior” ad assisterlo. Il direttore artistico sarebbe una diretta espressione della filiera meloniana, così da avere un controllo creativo sul Festival.

 

 

 

5. Fabiolo pesce pilota

fabio fazio durante l intervista a chiara ferragni

Il gradimento riscosso da “Che tempo che fa”, versione Nove, ha convinto gli americani di Warner Bros-Discovery, pieni di soldi, a investire per dare un respiro più ampio e ambizioso al canale. A fare da recruiter di tele-volti è proprio Fabio Fazio, che potrebbe fare da pesce pilota per tutti quei conduttori Rai che rischiano di finire nella Cayenna con l’arrivo del destrissimo Giampaolo Rossi come amministratore delegato.

 

Laura Carafoli - Warner Bros Discovery

I primi indiziati a scavallare il recinto di viale Mazzini sono i mai sopportati (dal centrodestra) Sigfrido Ranucci con il suo “Report” e Serena Bortone con il suo “antifascismo” rainbow-friendly. I due andrebbero a fare compagnia a Crozza e Fazio in una riedizione patinata della Rai3 che fu. Ma gli editori americani sognano il grande colpo: Fiorello. Riusciranno i tanti dollari della Discovery-Warner Bros a convincere lo showman siculo, da sempre riluttante a misurarsi in prime time, a mollare la comoda collocazione di “Viva Rai2” e a sfidare l’auditel da un canale più periferico sulla tastiera del telecomando?

maurizio crozza imita joe biden 5

 

6. Chi nomine-Rai?

Mentre i competitor si muovono tra il mercato dei conduttori e le idee per nuovi programmi, a Viale Mazzini infuria l’unica cosa che è sempre importata ai dirigenti: la lotta per il potere.

 

Come Dago-dixit, Salvini e Meloni hanno trovato un accordo di massima per il nuovo vertice del servizio pubblico: Giampaolo Rossi amministratore delegato in quota Fratelli d’Italia e Marcello Ciannamea direttore generale con delega al prodotto in quota Lega.

 

MATTEO SALVINI - GIORGIA MELONI - MEME BY EDOARDO BARALDI

 

Nel Carroccio, però, montano le perplessità sull’intesa. Alessandro Morelli, che è stato fino al 2022 componente della Commissione di Vigilanza Rai, ha posto più di un quesito agli alleati meloniani su quale sarà il vero ruolo di Ciannamea: avrà deleghe pesanti? Si occuperà solo del palinsesto? Avrà una responsabilità operativa?

 

Insomma: conterà qualcosa o è solo un incarico bandierina per infinocchiare i leghisti? I sospetti sono legittimi perché con l’ipotizzato accorpamento del Day Time con il Prime time, il meloniano Angelo Mellone avrebbe moltissimo potere.

 

Fin troppo, per il partito di Salvini, che a quel punto metterebbe nel mirino la poltrona della direzione Approfondimento, ora occupata dal militante Paolo Corsini, noto per il suo intervento ad Atreju in cui rivendicava (“Noi di Fratelli d’Italia”) l’appartenenza alla truppa della sora Giorgia.

giampaolo rossi foto di bacco

 

La faida sul potere si sta consumando anche sui candidati per il cda: giovedì sarà pubblicato il bando per il rinnovo dei sette consiglieri (quattro eletti dalle camere, due dal Mef e uno dai dipendenti), con l’obiettivo di procedere con l’elezioni prima delle Europee, dell’8 e 9 giugno.

 

Il totonomi ormai impazza: se Rossi è certo di diventare Ad e Simona Agnes sarà Presidente (in quota Gianni Letta), il Pd potrebbe proporre Antonio Di Bella; il Movimento 5 stelle potrebbe riproporre Alessandro Di Majo, la Lega ricicciare Antonio Marano (ex direttore di Rai2). La sorpresa arriva dai fratellini d'Italia che potrebbero “scongelare” Mauro Mazza e il mitologico Guido Paglia...

meloni salvini

manuela e mauro mazza foto di bacco
guido paglia

simona agnes foto di bacco
fedele confalonieri
mauro corona bianca berlinguer
pier silvio berlusconi