1. DAGOREPORT! SOLO LA CINA PUÒ SALVARE LA FACCIA A PUTIN E AL DUO ZELENSKY-BIDEN
2. MA XI JINPING SI RITROVA IN CASA DI NUOVO IL COVID. IL VACCINO CINESE COME EFFICACIA VALE IL 40-45% DI QUELLO PFIZER ED ORA NE PAGA LE CONSEGUENZE: DOPO L'EMERGENZA IN CORSO A SHANGHAI, IL VIRUS SI È ESTESO A PECHINO. ED È SCATTATO IL PANICO PER LOCKDOWN
3. DOMANI DRAGHI SARÀ UFFICIALMENTE NEGATIVO E DEVE CAPIRE SE PRENDERE UN VOLO PER WASHINGTON O UNO PER KIEV. TRA LE DUE DESTINAZIONI, C’È IN BALLO UN VERTICE AD ANKARA 
4. SIA MACRON CHE SCHOLZ SONO INCAZZATI CON IL BOMBARDIERE DI COMPLEMENTO DRAGHI. E INTENDONO MOLLARLO TRA LE BRACCIA DELLO ZIO SAM. IN BARBA AL PENTAGONO, MACRON È INTENZIONATO A RIPRENDERE IL DIALOGO CON PUTIN. NON A CASO, DOPO AVER BATTUTO MARINE LE PEN, “MANU” HA RICEVUTO UN TELEGRAMMA ANCHE DAL CAPO DEL CREMLINO: "TI AUGURO SINCERAMENTE SUCCESSO NELLA TUA ATTIVITÀ DI STATISTA, BUONA SALUTE E BENESSERE"


joe biden mario draghi

DAGOREPORT

Domani Draghi sarà ufficialmente negativo e una volta fuori dal Covid deve capire se prendere un volo per Washington o uno per Kiev. Quest’ultimo è ancora tutto da definire. I cieli della capitale ucraina sono sostanzialmente interdetti, motivo per cui già i leader che finora hanno fatto visita a Zelensky hanno dovuto raggiungere la Polonia in aereo, per arrivare poi a Kiev in treno.

 

Tra le due destinazioni, c’è in ballo un vertice ad Ankara con colui che Mariopio definì con una notevole dose di cialtronesca anti-diplomazia “un dittatore di cui si ha bisogno”, alias Recep Tayyip Erdogan, che negli ultimi giorni si è di nuovo proposto a Zelensky come mediatore tra Kiev e il Cremlino.

 

recep tayyp erdogan xi jinping 1

L’autocrate turco si sta impegnando, con un colpo al cerchio e uno alla botte: ha chiuso il proprio spazio aereo a voli civili e militari russi che trasportano soldati in Siria, ma ha poi confermato che la Turchia non partecipa alle sanzioni contro la Russia imposte dai Paesi europei in risposta alla guerra in Ucraina.

 

putin zelensky biden

“La domanda ridotta all'osso non è più chi vincerà ma come se ne esce”, ha messo il dito sulla piaga su La Stampa di oggi il grande Domenico Quirico: “A Putin per salvar la faccia occorre esibire non solo il Donbass e la Crimea che aveva già in tasca, ma almeno la metà dell'Ucraina. E Zelensky? Dopo la difesa eroica pagata con migliaia di morti, pensate che possa salvare la faccia mettendosi a discutere su cosa concedere? Per gli americani e i loro scudieri più fedeli, Gran Bretagna, polacchi, baltici, è ancor peggio". E conclude: "C'è un protagonista che invece si è conservato la possibilità, comunque vada a finire, di salvare la faccia. ovviamente la Cina, con la sua inattaccabile armatura contro il tempo.”

Cibo e altri beni trasferiti a Shangai durante il blocco

 

Ma Xi Jinping si ritrova in casa un problema fatale come il Covid. Il vaccino cinese come efficacia vale il 40-45% di quello Pfizer ed ora ne paga le conseguenze: dopo l'emergenza in corso a Shanghai da oltre un mese col conseguente crollo in borsa e calo del prezzo del petrolio, il virus si è esteso a Pechino. Ed è scattato il panico per l'introduzione di un lockdown.

putin xi jinping

 

Nei quartieri occidentali sono stati chiusi i ristoranti, i locali e i cinema. I residenti della città hanno fatto incetta di prodotti nei supermercati. Ora Xi Jinping non ha la testa per negoziare con Putin: mira solo di arrivare al congresso di ottobre con zero casi di Covid.

emmanuel macron olaf scholz

 

A Washington, Draghi è atteso non solo dalle lodi di Joe Biden ma anche da una onorificenza dell’Atlantic Council, un think tank il cui scopo è "Promuovere la leadership americana e promuovere accordi internazionali basati sul ruolo centrale della comunità atlantica nell'affrontare le sfide del XXI secolo": e questa la dice lunga sul più amerikano di tutti i leader europei.

 

vladimir putin emmanuel macron.

Infatti, sia Macron che Scholz sono incazzati con il bombardiere di complemento Draghi. E intendono mollarlo tra le braccia dello Zio Sam. Il neo riconfermato presidente francese , in barba al Pentagono, è intenzionato a riprendere il dialogo con Putin – non a caso, dopo aver battuto Marine Le Pen, “Manu” ha ricevuto un telegramma anche dal capo del Cremlino: "Ti auguro sinceramente successo nella tua attività di statista, buona salute e benessere".

 

mario draghi ursula von der leyen

L’unica che dà ancora retta al Draghi a stelle e strisce è Ursula Von der Leyen, orfana di Angelona Merkel. E il motivo è politico: il presidente della Commissione Europea appartiene alla CDU democristiana mentre il premier Scholz milita tra i socialdemocratici dell’SPD e non le resta che appoggiarsi a Draghi.

 

boris johnson jens stoltenberg

Le insistenti voci che profetizzano Draghi prossimo successore del segretario generale della Nato, il norvegese “Jena” Stoltenberg nascono dal fatto che il mandato di quest’altro fantoccio americano è stato già prorogato di un anno il 22 marzo scorso, e quindi andrà in scadenza il 30 settembre 2023. E la sua poltrona toccherebbe a un politico del sud Europa. La super-yankee Polonia tifa Draghi ma l’ex governatore della Bce sa bene che non è il suo mestiere.

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 1
mario draghi jens stoltenberg