DAGOREPORT! - SANREMO, CUTRO, CASAL DI PRINCIPE: E’ GELO TRA MELONI E MATTARELLA. SE LA MUMMIA SICULA HA COPERTO I “BUCHI” DI GIORGIA, DALL’ALTRA HA RAGIONE LA DUCETTA A LAMENTARSI DEL CLIMA OSTILE NEI SUOI CONFRONTI DA PARTE DI CONSIGLIERI DI MATTARELLA - DOMANI AFFRONTERÀ IL CONSIGLIO EUROPEO E LA PREMIER AVREBBE UN GRAN BISOGNO DI SERGIONE. CON I MANDARINI DELL’UNIONE EUROPEA, LE COSE NON VANNO PER NIENTE BENE - GIÀ CRESCE IL FERMENTO TRA I GIORNALISTI PER LA CONFERENZA STAMPA CHE TERRÀ A BRUXELLES LA MELONI: NEL MIRINO C’È MARIO SECHI…
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Prassi vuole che il presidente del Consiglio si rechi al Quirinale prima di imbarcarsi per Bruxelles per partecipare al Consiglio Europeo, in agenda domani e dopodomani. Dopo un inizio caloroso, ultimamente è sceso il gelo tra Meloni e il Colle.
Prima incazzatura. La partecipazione, tenuta segreta fino all’ultimo, di Mattarella all’Ariston di Sanremo per applaudire la perfomance di Roberto Benigni in gloria della sacralità della Costituzione, dopo che la Ducetta aveva tenuto banco sui giornali sulle virtù del presidenzialismo.
Seconda incazzatura. La solenne visita del Capo dello Stato a Cutro sul luogo della tragedia, dove non ha voluto nessun ministro al fianco (Meloni e governi sono arrivati dopo 15 giorni). Terzo: la recente visita a Casal di Principe, luogo d’elezione della camorra. Insomma, la Mummia Sicula, in maniera sobria, ha coperto i “buchi” della Meloni.
D’altra parte, ha ragione Giorgia a lamentarsi del clima ostile nei suoi confronti da parte di consiglieri di Mattarella: a partire dal segretario generale Ugo Zampetti, per proseguire con il portavoce Giovanni Grasso, il consigliere per gli affari del consiglio supremo di difesa, Francesco Saverio Garofani, il consigliere per l’informazione Gianfranco Astori.
L’unico del governo che ha un buon rapporto con il Quirinale è quello più democristiano e bacchettone, il sottosegretario Alfredo Mantovano. Uno che si intende con Parolin e monsignor Andreatta (Opus Dei).
Eppure, per affrontare il Consiglio Europeo, la premier avrebbe un gran bisogno di Mattarella. Con i mandarini dell’Unione Europea, le cose non vanno per niente bene: dal Pnrr alla questione migranti (che non è stata nemmeno messa all’odine del giorno), dal provvedimento che vieta la vendita di veicoli con motori termici dal 2035 al patto di stabilità.
Intanto, già cresce il fermento tra i giornalisti per la conferenza stampa che terrà a Bruxelles la Meloni: nel mirino c’è Mario Sechi, il neo capo ufficio stampa di Palazzo Chigi, che dopo il disastro di Cutro è atteso al varco dalle “jene dattilografe”.