1. DE BENEDETTI CHIAMA SCALFARI: “CARO EUGENIO, AVEVI RAGIONE, RENZI NON VALE NIENTE” 2. IL GRANDE CAPO DI BNP PARIBAS, MICHEL PÉBERAU, NON AUTORIZZA LUIGINO ABETE A FARSI PRESENTARE DAL SUO CARO ‘’PRESS AGENT’’ FLOP DE' FLOPIS COME PRESIDENTE DELLA BNL 3. MONTEPREZZEMOLO IMBECCA LA STAMPA AMICA MA ETIHAD HOGAN DICE NO ALLE DELEGHE 4. LA SECONDA SPORTELLATA DI MARPIONNNE A KAKI ELKANN: DOPO FERRARI, RCS! “SE VUOI ACQUISTARE LA QUOTA RCS DEI PESENTI LO PUOI FARE COI SOLDI EXOR NON DELLA FIAT” 5. SQUINZI LASCIA A FINE ANNO? TRA I CANDIDATI LA REGINA E ROCCA, SPUNTA UN OUTSIDER? 6. GUBITOSI E GIANNINI SI INCONTRANO A BAR SETTEMBRINI E NON SI SALUTANO. PERCHÈ?
DAGOREPORT
1. Grande amarezza per “Lobby Continua” Luigi Abete, che non ama particolarmente andare in tv dal suo amico Floris-Flopis con il sottopancia “presidente di Assonime”, l’associazione tra le società per azioni che al grande ma anche al piccolo pubblico dice nulla. Abete vorrebbe usare il biglietto da visita di presidente della Bnl, ma il grande capo di Bnp Paribas, Michel Péberau, pare che non voglia proprio. La cosa in giro s’è un po’ risaputa ed è per questo che gira anche questa battutaccia: “Se non sta attento, Abete fa la fine di Montezemolo in Ferrari…”
2. E a proposito di Luchino di Monteprezzemolo, c’è grande struggimento dei giornali amici sulle deleghe che vorrebbe come futuro presidente di Alitalia-Etihad. Bellicapelli vorrebbe per sé le strategie industriali e la comunicazione, come hanno scritto con trasporto tre giornali nei giorni scorsi. Peccato che James Hogan, gran capo di Etihad, non voglia minimamente intaccare il modello anglosassone di governance e intenda lasciare tutte le deleghe in capo all’amministratore delegato, Silvano Cassano.
3. Grande amarezza anche a Torino per come vanno le cose in Rcs, dove anche i Pesenti sono avviati verso l’uscita. Entro la fine della settimana ci sarà una riunione informale degli azionisti (il patto di sindacato non c’è più) per vedere chi fare entrare al posto dei Pesenti (avevano il 7%, ora sono poco sotto il 2%) e anche per parlare dell’amministratore delegato.
Kaki Elkann voleva prendere le quote dei Pesenti ma il severo Marpionne gli ha detto sostanzialmente: fai pure, ma non con i soldi di Fiat. E’ il secondo schiaffo che Elkann si prende in poche settimane dal manager in pulloverino, dopo la presidenza Ferrari che Marpionne si è tenuta per sé.
4. In Confindustria l’era Squinzi non durerà che pochi mesi. I bene informati dicono che il proprietario della Mapei preferirà andarsene entro la fine dell’anno per ragioni personali. Per la presidenza si aprirà un derby tra il romano Aurelio Regina, segato da Squinzi, e il milanese Gianfelice Rocca. Finirà che vince un outsider, si sussurra in viale dell’Astronomia.
5. Grande amarezza, in Rai, per Gigino Gubitosi. Matteo Renzi non lo riceve e se ne vanta pure in giro. Ma lui intanto vara un ambizioso rimescolamento di carte nell’informazione e vuole liberarsi di Mario Orfeo al Tg1 e di Bianca Berlinguer al Tg3. Partita complicata e nervosa. E mercoledì scorso, al bar Settembrini, Gubitosi e Massimo Giannini si sono incrociati senza salutarsi. Chissà perché.
6. In questo periodo Eugenio Scalfari è particolarmente di buon umore. Pare che tra le grandi soddisfazioni ci sia una telefonata del suo editore Carlo De Benedetti che gli ha detto, più o meno, così: “Caro Eugenio, avevi ragione, Renzi non vale niente”. Che tristezza, con tutto l’aiuto dato da “Repubblica”.