DE MICHELI, IL FALLIMENTO È IL MIO MESTIERE - NELLE MARCHE PROMETTE SOLDI E RACCOGLIE FISCHI: I TERREMOTATI NON LE PERDONANO NULLA - A ROMA, TRA I NOMI DI UN POSSIBILE RIMPASTO, OLTRE AI GRILLINI INETTI E CIUCCI, BRILLA LA MINISTRA DELLE INFRASTRUTTURE – LA POVERINA È ACCUSATA DI ESSERE SUCCUBE DEL SUO CAPO DI GABINETTO ALBERTO STANCANELLI E DEL SUO “ADVISOR”, L’IMMARCESCIBILE MAURO MORETTI. QUESTI TRE CERVELLONI, AD ESEMPIO, NON SONO RIUSCITI A CHIUDERE LA PARTITA DI AUTOSTRADE
-DAGONOTA
Tra i nomi di un possibile rimpasto, oltre ai grillini inetti e ciucci, brilla la piddina Paola De Micheli. La ministra delle Infrastrutture, dicastero importantissimo per far riaprire i cantieri e mettere in moto un’economia ammazzata dal Covid, è accusata di essere succube del suo capo di gabinetto Alberto Stancanelli e del suo “advisor”, l’immarcescibile Mauro Moretti, ex Ferrovie, ex Finmeccanica.
Questi tre cervelloni, ad esempio, non sono riusciti a chiudere la partita di Autostrade che doveva essere portata a termine tassativamente entro il 31 agosto scorso. A più di due anni dalla tragedia del ponte di Genova, invece di negoziare subito con i Benetton quando erano debolissimi, hanno dato loro tempo per mettere in moto studi legali e ora la celeberrima “revoca della concessione” è finita impatanata a Bruxelles.
LA DE MICHELI FA FLOP NELLE MARCHE: PROMETTE SOLDI E RACCOGLIE FISCHI
I TERREMOTATI NON LE PERDONANO NULLA. IL PD DOPO 30 ANNI È SULL'ORLO DELLA SCONFITTA
Carlo Cambi per La Verità
Il commento più benevolo? «Facci una ciclabile Ancona-Messina». Capita in epoca social a un ministro venga a fare una passerella istituzional-elettorale e sia accolta da una bordata di fischi virtuali.
Paola De Micheli due giorni fa, per cercare di risollevare le sorti del Pd, ha fatto un tour nelle Marche dove tutti gli indicatori danno il candidato Maurizio Mangialardi, uomo di apparato e di partito, ex sindaco di Senigallia, come probabile sconfitto dal candidato del centrodestra unito, il meloniano Francesco Acquaroli. E ha messo una toppa che è peggiore del buco.
Avrà capito che il vento soffia contro il governo e il Pd anche perché ha raccolto tempesta. Oddio non è andata meglio nemmeno alla sua «collega» anch' essa del Pd, pesarese Doc e sottosegretario allo Sviluppo economico, Alessia Morani, che trionfalmente ha annunciato: »Il governo ha assegnato 5 milioni nei prossimi tre anni ai Comuni delle aree interne delle Marche». Un anonimo le ha scritto: «Ma che Marche!? Queste sono marchette elettorali, non vi crediamo più».
IL PD paga il dopo sisma
Il Pd non ce la fa a risalire la china del disastro terremoto e se la ricostruzione è ferma e ci sono ancora 30.000 sfollati prova con la distribuzione e la promessa di soldi a pioggia. Il Pd ha cercato, non ricandidando Luca Ceriscioli, il presidente uscente, ad attenuare l'effetto sisma, ma la gente non si dimentica che Matteo Renzi promise «riscostruiremo tutto dov' era e com' era», non si dimentica che il Pd nelle Marche è al potere con tutte le sue diverse mutazioni da trent' anni, non si dimentica neppure che su quattro commissari straordinari all'emergenza sisma tre sono stati del Pd.
E tra questi Paola De Micheli che ha così ben operato nelle zone terremotate - il suo ruolino da commissario è zero cantieri aperti - da essere promossa ministro dei Trasporti e delle infrastrutture.
Chi le ha organizzato il tour in riva all'Adriatico non deve aver tenuto conto che per lei - disse anche che a Macerata c'è il mare - queste sono terre di mancate promesse. Ma la ministra doveva venire per fare passerella e far vedere che il Pd è potente: promettere cantieri e soldi.
Doveva essere ad Ancona nel pomeriggio di mercoledì per firmare un protocollo d'intesa con la Regione, è l'ultimo atto di Luca Ceriscioli, con Rete ferroviaria italiana e con la presidente della Regione Umbria, Donatela Tesei che un anno fa con il sostegno della Lega e del Centrodestra ha strappato il governo regionale alla sinistra dopo mezzo secolo di dominio incontrastato per dare finalmente avvio alla Orte-Falconara una linea ferroviaria indispensabile per collegare i due mari, per le merci e i passeggeri visto che dalle Marche verso ovest si viaggia ancora a binario unico.
Ma c'è stato il maxi-incendio al porto di Ancona (le fiamme sono state finalmente del tutto domate, sono rimaste chiusi anche ieri le scuole e i parchi pubblici, ma oggi si riapre tutto, si cerca di capire come si è sviluppato il fuoco e - anche se l'origine è quasi certamente accidentale - non viene ancora scartata l'ipotesi del dolo) ed ecco che la De Micheli anticipa la visita e pronuncia alcune fatidiche frasi.
«Questo è un porto strategico su cui abbiamo deciso di investire, immagino ci sarà da ricostruire, nomineremo un Commissario, sono pronti 187 milioni del Ministero per supportare la ripresa». Sono le stesse frasi che si sentirono quattro anni fa dopo il terremoto. A quel punto il popolo della rete si è scatenato.
Non contenta, dopo Ancona, la De Micheli nel suo tour ha fatto tappa a Macerata per sostenere il candidato sindaco del Pd Narciso Ricotta, già assessore ai lavori pubblici, che è in affanno contro il candidato del centrodestra Sandro Parcaroli, imprenditore.
E anche qui ha promesso soldi a pioggia: 53 milioni per le strade e 172 milioni per le ciclovie. Proprio non ce la fa la De Micheli a non pensare alle biciclette, al netto che tutti stanno ancora aspettando il suo bonus promesso. Ebbene le hanno consigliato di pedalare forte per evitare le zone terremotate dove non si è neppure affacciato e Dio solo lo sa quanto bisogno di infrastrutture ci sarebbe lì.
Tra Facebook e Cronache maceratesi (sito d'informazione con i commenti dei lettori) la ministra è stata travolta da un terremoto di fischi virtuali. Si va da un «Quando decidono di perdere voti la chiamano» a un «non fatele mettere la prima pietra», da un educato «la Signora dei Sopralluoghi, solo passerella!!» a in più articolato:
«Incredibile con quanta faccia di bronzo si cerca di continuare a prendere per i fondelli la gente. Come ha detto lei ministro: la gente sceglierà in base alle emozioni, il senso di nausea, ma anche la concretezza avrà il suo peso. Altroché se lo avrà: lo sentirete tutto addosso quando ne sarete schiacciati politicamente». Il Pd se perderà le elezioni dovrebbe interrogarsi su questo terremoto. O magari nominerà un Commissario per capirlo.