IL DECRETO BOLLETTE NON BASTA - IL GOVERNO HA LIMITATO LA STANGATA DEL CARO ENERGIA, MA RESTA COMUNQUE UN INCUBO DA 33 MILIARDI DI EXTRA COSTO DA PAGARE: IL CONTO È SALATO ANCHE PER COLPA DEGLI AUMENTI DELLA BENZINA (+24% RISPETTO A UN ANNO FA) E DEI BENI AL DETTAGLIO (+4,8% L'INFLAZIONE A GENNAIO) - SECONDO ASSOUTENTI, IL PREZZO DA PAGARE PER LE FAMIGLIE POTREBBE SUPERARE I 3 MILA EURO NEL 2022…
-Sandra Riccio per “La Stampa”
Le preoccupazioni sul caro energia rimangono in primo piano nonostante le misure di alleggerimento di luce e gas da 6 miliardi appena decise dal governo con il decreto approvato venerdì scorso.
Il conto è salato e a pesare sono anche gli aumenti della benzina (+24% rispetto a un anno fa) e dei beni al dettaglio (+4,8% l'inflazione a gennaio). Secondo Assoutenti, il prezzo da pagare per le famiglie potrebbe superare i 3mila euro nel 2022.
Ieri le associazioni di consumatori si sono dette deluse delle iniziative del governo mentre il mondo dell'industria, del commercio e dell'agroalimentare chiede interventi strutturali. A cominciare dalla richiesta di aumentarne subito le estrazioni dai giacimenti italiani e di rinforzare il parco di energie rinnovabili.
Secondo l'Ufficio studi della Cgia, il Governo «dovrebbe essere più incisivo, così come hanno fatto molti altri Paesi europei. Spagna e Francia, ad esempio, hanno imposto dei tetti agli aumenti delle bollette per un periodo temporaneo. Polonia, Portogallo, Grecia, ed Estonia, invece, hanno previsto anche sconti o azzeramenti totali delle tariffe di rete».
Rispetto al 2019, la Cgia ha calcolato per il primo semestre 2022 un aumento del costo di luce e gas di 44,8 miliardi, di cui 15,4 in capo alle famiglie e 29,4 alle imprese. Se dall'importo complessivo storniamo le misure di mitigazione messe in campo con la legge di Bilancio 2022 (3,8 miliardi), quelle introdotte nel decreto per il contrasto ai rincari energetici del 21 gennaio scorso (1,7 miliardi) e i 5,5 miliardi approvati venerdì, al netto degli aiuti erogati a Regioni ed enti locali, l'extra costo da pagare rimane di 33,8 miliardi: 8,9 sulle spalle delle famiglie e 24,9 su quelle delle aziende. Nonostante la mossa, il saldo rimane comunque molto elevato.