DEFICIT E DEFICIENTI - SALLUSTI: “I MERCATI, CARO DI MAIO, STUDIATA LA SUA MANOVRA E ASCOLTATE LE SUE PAROLE HANNO SCOMMESSO SUL FATTO CHE LEI SIA UN CRETINO CHE STA METTENDO A RISCHIO I LORO SOLDI, UN TERRORISTA DELLA FINANZA” - LA FURIA GRILLINA CONTRO IL QUIRINALE CHE HA RICORDATO CHE “LA COSTITUZIONE CHIEDE L’EQUILIBRIO DEI CONTI”
-1 - NOI E I MERCATI: TROPPO ONORE, SIGNOR DI MAIO
Alessandro Sallusti per “il Giornale”
Troppo onore, signor Di Maio. Sarebbe bello che un giornale potesse modificare il corso se non della storia almeno della cronaca, ma le assicuro che purtroppo non è così. Ci limitiamo a informare e commentare secondo coscienza, senza altre pretese finché il suo governo ce lo permetterà. E cioè fino a quando, per citare una frase del portavoce di Palazzo Chigi Rocco Casalino, non verrete «a prenderci con i coltelli».
Troppo onore a considerarci responsabili, con il nostro «terrorismo mediatico», dell'innalzamento dello spread e del crollo delle borse. Solo un cretino - a questo punto mi chiedo se lei lo è o ci fa - può infatti immaginare che nelle centrali delle agenzie finanziarie e delle banche di tutto il mondo agiscano dopo avere letto Il Giornale. Me li vedo, i broker di New York e Londra, passare in edicola prima di andare in ufficio e sfogliare i quotidiani italiani con trepidazione prima di decidere cosa fare con i nostri titoli di Stato: «Sallusti è preoccupato: dài vendiamo, vendiamo prima che sia tardi».
Solo un cretino - e mi richiedo se Di Maio lo sia - può ignorare che i mercati si muovono non in base alle opinioni di chicchessia, ma solo studiando e sviscerando i fatti. Alla fine di questo lavoro, basato su atti e documenti, tirano una conclusione e ci scommettono sopra. E venerdì scorso, studiata la sua manovra e ascoltate le sue parole pronunciate nella notte dal balconcino di Palazzo Chigi, hanno scommesso sul fatto che lei, signor Di Maio, sia un cretino che sta mettendo a rischio i loro soldi, un terrorista della finanza. E hanno venduto. Semplice, no?
Troppo onore, signor Di Maio. Se avessi il potere di indirizzare i mercati lo avrei usato prima, per orientare il voto su lidi ben lontani da lei. Le dirò che ci ho provato, ma i risultati non mi hanno premiato. Lei ha spostato il voto e ora lei sposta i mercati. Non scappi dalle sue responsabilità, non cerchi alibi.
Ha voluto salire sul ring e al primo cazzotto piagnucola come un bambino. Se oggi non prenderà un secondo gancio al volto lo dovrà solo ai pompieri - primo fra tutti Mattarella - che in queste ore si stanno prodigando a convincere i mercati che non lasceranno il Paese totalmente in mano a terroristi, per giunta kamikaze, e non parlo di noi ma di lei, signor Di Maio. Speriamo che vengano ascoltati e creduti.
2 - M5S IN TRINCEA CONTRO MATTARELLA "UOMO DI DIRITTO NON ECONOMISTA"
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “la Stampa”
La storia potrebbe ripetersi. E ci sono tutte le premesse perché i 5 Stelle scatenino un nuovo assalto al Colle, come fece Luigi Di Maio a fine maggio, chiedendo l'impeachment. Solo che questa volta la campagna grillina, dopo aver abbattuto l'argine del ministro dell' Economia Giovanni Tria, potrebbe travolgere anche tutte le burocrazie ministeriali, dirigenti e tecnici che lavorano nei ministeri e che la furia giacobina dei 5 Stelle considera contigui al potere del passato.
[…] oggi come quattro mesi fa al centro del dibattito c'è la politica economica, le ricette, gli scenari finanziari, le reazioni dei mercati. In questi giorni di forte stress rifà capolino proprio Savona, il suo piano di maxi investimenti e torna come un vago presagio la sua idea di avere un piano B - smentito dal governo - di uscita dall' euro. I toni sono di nuovo esacerbati, inaspriti dalle reazioni di Di Maio che definisce «aguzzini» tutti quelli che prima di lui stavano a Palazzo Chigi, e accusa i giornali di fare nientedimeno che «terrorismo mediatico», un gioco cinico di autolesionismo per «far schizzare lo spread sperando in un altro colpo di Stato finanziario». Sono le stesse parole usate per anni da Silvio Berlusconi […]
[…] Bisogna decidere come rispondere agli avvertimenti del Capo dello Stato sui conti e sulla sostenibilità del bilancio. Un esponente molto in vista del governo dice stizzito: «Che ne sa lui? È un costituzionalista mica un economista». […] Sono infuriati, considerano un colpo basso il comunicato del Colle, «prematuro», perché ancora non ci sono i numeri e le tabelle della nota al Def, attesi per oggi. […]
Oggi o più probabilmente domani potrebbe arrivare la sentenza di creditori e investitori sui rendimenti dei titoli italiani e sullo spread. Il governo è spaventato, i grillini più dei leghisti, perché entro la settimana ci sarà anche il verdetto sul rating di Moody's. […]