DEMOCRAZIA ALLA GRILLINA - MENTRE IL CAPOCOMICO DEL M5S ESULTA PER LA CONQUISTA DI LIVORNO, CASALEGGIO GRATTUGIA IL SINDACO PARMIGIANO PIZZAROTTI E LO METTE ALLA PORTA: “CI OSTACOLA, IL PROGRAMMA ELETTORALE SOTTOSCRITTO È STATO QUASI DEL TUTTO DISATTESO”


Tommaso Ciriaco per “la Repubblica”

CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea

Autorizzata dai vertici della Casaleggio associati, l’“operazione Pizzarotti” è partita a urne appena chiuse. Non prevede un piano di riserva, ma un solo risultato possibile: buttare fuori il sindaco dal Movimento. È stato il guru in persona ha fornire il placet informale, autorizzando la scissione del meet up di Parma: «Cerca di ostacolarci - è il ragionamento di Gianroberto Casaleggio - e vuole costruire un gruppo di potere autonomo. Libero di farlo, lontano però dal M5S».

grillo e pizzarotti

Il blitz ricalca quelli già condotti per cacciare i dissidenti del Senato. Con uno schema che si ripete: prima la frattura nel gruppo degli attivisti locali, poi - se necessario - la sfiducia del malcapitato. È andata così per Luis Orellana e Francesco Campanella, messi nel mirino dai falchetti e infine espulsi. E basta leggere la “scomunica” dei grillini scissionisti di Parma - gli “Amici di Beppe Grillo” - per trovarsi di fronte a un film già visto: «È sempre più lontano dai principi del Movimento».

I particolari raccontano di un clima assai torbido. La missiva anti-Pizzarotti inviata ai media non è firmata, così da consentire ai vertici della Casaleggio associati una presa di distanza in qualsiasi momento. I concetti, però, sono taglienti: «Pizzarotti ha messo troppo spesso in imbarazzo il Movimento con esternazioni e iniziative personali che cerca mediaticamente di giustificare. Ha paralizzato ogni spinta dal basso».

PIZZAROTTI IN COLLEGAMENTO CON MATRIX DI ALESSIO VINCI

Conta però soprattutto l’ultima riga: «Il programma elettorale sottoscritto è stato quasi del tutto disatteso». È l’accusa più grave, quella che renderà possibile indire un referendum su Pizzarotti e inchiodarlo alle mancate promesse sull’inceneritore. A poco allora serve la contraerea dei lealisti del sindaco: «Si tratta di cinque persone contro 80 attivisti che, senza chiedere nulla in cambio, si spendono per costruire invece che distruggere».

Pizzarotti

La conquista della roccaforte rossa di Livorno spinge almeno i parlamentari grillini riuniti ieri in assemblea - a rimandare a un’altra occasione la resa dei conti interna, valutando invece se candidare Stefano Rodotà alla Consulta. «I nostri sindaci 5 Stelle. Sempre di più - esulta Beppe Grilo - è un virus inarrestabile». «Il vento del movimento è lento - giura Nicola Morra - ma inarrestabile, basta solo esser pazienti».

Senza contare la vittoria di Civitavecchia. E quella di Bagheria, conquistata - secondo la ricostruzione dell’Huffington post - anche grazie al sostegno di Edward Luttwak: con la consorte frequenta da sempre il centro siciliano e avrebbe garantito il proprio appoggio al M5S in cambio dell’assessorato al Turismo per un suo uomo.

Alessandro Di Battista e Stefano Rodota

Come in Italia, anche in Europa non mancano i nodi da sciogliere. Il referendum che sancirà le alleanze all’Europarlamento è in agenda per giovedì 12 giugno e le opzioni possibili sono almeno tre. Di certo l’Ukip, forse i conservatori britannici, difficile invece che venga sondata l’ipotesi Verdi. Il patto preferito dalla Casaleggio associati, non è un mistero, è quello con la destra euroscettica di Londra.

Eppure Nigel Farage risulta alle prese con il complicato regolamento Ue e fatica a mettere insieme eurodeputati di almeno sette Paesi diversi. I tedeschi di Afd e altri potenziali partner danesi e finlandesi si sono sfilati, complicando parecchio la trattativa. Oggi, intanto, sbarcheranno a Bruxelles i diciassette neo eletti del Movimento. Accolti da Claudio Messora, prenderanno confidenza con i palazzi continentali. E insieme al capo staff inaugureranno la piattaforma social grillina. Il nome? “5StelleEuropa”, naturalmente.

GRILLO E FARAGE