LA DESTRA ALLUNGA LE MANI ANCHE SULLO SPORT – LA PARTITA PIÙ VISIBILE È QUELLA TRA IL FORZISTA PAOLO BARELLI E FABIO RAMPELLI, DI FRATELLI D’ITALIA, PER PRENDERE IL TIMONE DELLA FEDERAZIONE NUOTO – PER LA PRESIDENZA DEL CONI, NEL 2025, AVANZA IL LEGHISTA ZAIA. MALAGÒ GRADIREBBE UNA PROROGA, MA IL MINISTRO ABODI È CONTRARIO – E PER LA DIREZIONE DI RAISPORT SI FA IL NOME DI MARCO LOLLOBRIGIDA, PARENTE (LONTANO) DEL MINISTRO, E ANIMATORE DI UNIRAI, IL SINDACATO “DI DESTRA” DI VIALE MAZZINI

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Estratto dell’articolo di Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”

 

paolo barelli

Il Coni, la Federcalcio, la Federazione nuoto, persino la guida della redazione sportiva della Rai: lo sport, nell’estate olimpica, è diventato terreno di conquista del centrodestra. Le grandi manovre sono partite, non senza frizioni fra i leader. La partita più visibile è quella tra Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia a Montecitorio, e Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, per prendere il timone dell’organizzazione che gestisce il nuoto.

 

L’ultimo atto è il ricorso di Rampelli per l’esclusione della sua candidatura: ci sarebbe stato un errore formale, la tesi dell’esponente storico della destra romana, ed «è stata prontamente allegata la documentazione integrativa ».  L’esito del ricorso, sul quale deve esprimersi la stessa Federazione guidata dal rivale Barelli, è atteso entro la giornata di domani. […]

 

FABIO RAMPELLI

All’orizzonte ci sono, nel 2025, le elezioni per la presidenza del Coni: e lì può spuntare fuori Luca Zaia. Ma andando con ordine, alcuni fatti. La presidenza di Sport e Salute, società del Mef che gestisce il grosso dei finanziamenti, è stata gentilmente assegnata a un uomo di casa Meloni come Marco Mezzaroma. Ministro dello Sport è Andrea Abodi, un passato nel Fronte della Gioventù e poi in An: insomma la nidiata romana di FdI.

 

L’assalto vale anche per il racconto dello sport: per la futura guida del settore in Rai si fa il nome di Marco Lollobrigida, parente (lontano) del ministro e cognato di Meloni, e animatore di Unirai, il sindacato giallo nato per indebolire Usigrai.

 

[…]

 

FABIO RAMPELLI QUANDO NUOTAVA

In questo quadro, eccoci al Coni. Il mandato di Giovanni Malagò scade il 30 maggio 2025, tutti sanno che vorrebbe una proroga, ma il ministro Abodi non è entusiasta. A Malagò potrebbe essere prospettata un’altra sfida, magari la Federcalcio.

 

Quanto al presidente del Veneto, le sue ultime settimane sono fatte di dichiarazioni pubbliche condite di sincerità e avvertimenti: sull’Autonomia e il referendum la gran parte del centrodestra preferisce esprimersi a bassa voce, meglio non surriscaldare il clima, mentre Zaia non si tira indietro e vaticina: «Se il referendum passa, cade il governo».

 

giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024 2

 Il suo “tirare la corda” chiedendo ad esempio a gran voce subito delle competenze in più, accusa che sottovoce gli fanno anche alcuni colleghi di partito, può essere spiegato col fatto che il popolarissimo governatore è in scadenza di mandato e per lui alla fine da Roma non sono arrivate deroghe. Mentre di correre alle Europee si era rifiutato. Ora, di vedersi accompagnare in panchina, con Matteo Salvini ufficialmente solidale e dispiaciuto per il fine corsa e nella realtà assai meno, Zaia non ha alcuna intenzione.

 

L’ipotesi di sindaco di Venezia per il dopo Brugnaro è suggestiva, certo. Ma è un lavoro usurante come non mai. Promesse e abboccamento per un posto ministeriale ce ne sono stati, per lui sarebbe un ritorno: fu ministro dell’Agricoltura per due anni con Silvio Berlusconi.

 

MATTEO SALVINI LUCA ZAIA

La poltrona di Daniela Santanché traballa per via dell’inchiesta su Visibilia. L’altra grande opzione, a sentire ambienti trasversali, è per l’appunto la presidenza del Comitato olimpico. Zaia dopotutto è uno degli artefici della conquista olimpica di Milano-Cortina 2026, difficilmente taglierà il nastro, bisognerebbe far slittare il rinnovo del Consiglio veneto; e negli anni si è costruito un’immagine di manager prestato alla politica, sempre attento a non sconfinare nella propaganda fine a sé stessa.

 

[…]  Il pragmatismo di Zaia non dispiace neanche a pezzi di Pd. Si narra di un via libera di Stefano Bonaccini, ex collega presidente di Regione, a un’ipotesi sportiva. Si racconta di una mossa di Meloni concordata con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, entrambi interessati a far arrivare a Roma l’unico leghista potenzialmente capace di fare da contraltare a Salvini.

 

giorgia meloni con giovanni malago parigi 2024

Affidare il Coni a Zaia per FdI sarebbe un compromesso maldigerito, in realtà, e la strada è rischiosa. Non si viene nominati, ma si passa attraverso un voto a scrutinio segreto dei presidenti delle federazioni e degli enti di promozione sportiva: le sorprese sono sempre possibili. Anche la porta girevole tra politica e sport non è uno spettacolo bellissimo. Ma le manovre del centrodestra non si fermano davanti a questi “dettagli”.

marco lollobrigida
giorgia meloni alice bellandi giovanni malago