LA DIFESA NON RUSSA - '''LA STAMPA' SCRIVE FAKE NEWS SU DI NOI''. IL PORTAVOCE DEL MINISTERO DELLA DIFESA RUSSO CONTRO GLI ARTICOLI SUGLI AIUTI DA MOSCA ALL'ITALIA: ''I MEDICI MILITARI RUSSI OGNI GIORNO, FIANCO A FIANCO CON I MILITARI ITALIANI, ANZICHÉ CREARE “RETI DI INTELLIGENCE”, STANNO DISPIEGANDO UNITÀ DI TERAPIA INTENSIVA PER SALVARE GLI ITALIANI CONTAGIATI DAL VIRUS. I NOSTRI OBIETTIVI SONO CONCRETI, TRASPARENTI E PURI''
-Dichiarazione del maggior generale Igor’ Konašenkov, portavoce del Ministero della Difesa russo:
“Abbiamo notato gli incessanti tentativi di ormai due settimane del giornale italiano “La Stampa” di screditare la missione russa, che ha risposto alla richiesta di aiuto del popolo italiano per la disgrazia che lo ha colpito.
Nascondendosi dietro gli ideali di libertà di parola e di pluralismo delle opinioni, La Stampa sfrutta nei suoi materiali le fake news russofobe più basse da guerra fredda, facendo riferimento a sedicenti “opinioni” di fonti anonime “altolocate”.
In tale contesto, “La Stampa” non disdegna di usare letteralmente tutto quel che gli autori riescono a inventare sulla base di raccomandazioni tratte da libri di testo di propaganda antisovietica evidentemente non ancora marciti del tutto.
E così, “La Stampa”, riferendosi all’opinione di un maresciallo in congedo con vittorie mai avute, ha subito definito “inutili” le attrezzature russe per la lotta contro le infezioni virali consegnate in Italia. La maggior parte dei medici ed epidemiologi russi vengono definiti da questo giornale come “esperti di guerra biologica”. Coloro che non hanno avuto l’onore di rientrare in questa categoria sono stati prevedibilmente annoverati nella categoria di rappresentanti dell’intelligence militare russa (ufficialmente, il “Direttorato principale per l'informazione”).
Tuttavia, a fronte di queste tese speculazioni, gli epidemiologi russi arrivati in Italia per combattere il coronavirus, e i loro colleghi italiani, nonostante le sensazionali intuizioni de “La Stampa”, invece della guerra biologica, distruggono il Covid-19 in 65 case di cura a Bergamo. I medici militari russi ogni giorno, fianco a fianco con i militari italiani, anziché creare “reti di intelligence”, stanno dispiegando unità di terapia intensiva per salvare gli italiani contagiati dal virus nel nuovo campo militare di Bergamo. Tutto questo viene effettuato utilizzando attrezzature e tecnologie russe presumibilmente inutili, secondo le fonti della pubblicazione…
Contrariamente alle fake news imposte da “La Stampa”, gli obiettivi della missione russa 2020 a Bergamo sono aperti, concreti, trasparenti e puri. E’ un aiuto disinteressato al popolo italiano in difficoltà a causa della pandemia del Covid-19. E la migliore ricompensa per gli sforzi compiuti dagli esperti militari russi saranno le vite salvate e la salute del maggior numero possibile di cittadini dell’eterna Repubblica italiana.
Nell’attuazione di questa nobile missione, nessun attacco ci costringerà a recedere dall’obiettivo, né scuoterà la certezza che la nostra causa è giusta.
Per quanto riguarda l’atteggiamento nei confronti dei reali committenti della campagna mediatica russofoba de “La Stampa”, che conosciamo, consigliamo di apprendere un’antica massima dei latini: qui fodit foveam, incet in eam (che scava la fossa per un altro ci cadrà dentro lui stesso). Perché sia più chiaro: bad penny always comes back, la moneta falsa torna sempre indietro.