CON LE DIMISSIONI DA SENATORE, FINALMENTE MINZOLINI POTRÀ INIZIARE A LAVORARE: “FARO’ I SERVIZI SOCIALI A SANT’EGIDIO” - MA PER IL SUO ADDIO A PALAZZO MADAMA SERVE IL VOTO (SEGRETO) DELL’AULA - IL M5S LA DICE TUTTA: “MINZOLINI PERCEPISCE 17MILA EURO AL MESE NONOSTANTE SIA INTERDETTO DAL 12 NOVEMBRE 2015, SALVARLO SAREBBE UN SECONDO SFREGIO AI CITTADINI”


Liana Milella per “la Repubblica”

 

MINZOLINI DIMISSIONI SENATO

“Mi dimetto. Sono una persona seria. Voglio tornare a fare il giornalista”. Augusto Minzolini capitola. Alle 11 e 30 di ieri consegna alla segreteria del presidente Piero Grasso la lettera per lasciare il Senato. Cinque ore dopo il Tribunale di sorveglianza di Roma si riserva di decidere sulla sua richiesta di scontare presso la comunità di Sant' Egidio la condanna a 2 anni e 6 mesi.

 

MINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZA

La procura generale dà parere positivo. Ci vorrà qualche giorno per l' ordinanza firmata da Maria Teresa Saragnano che - come avvenne per Berlusconi - stabilirà le "regole" cui Minzolini dovrà attenersi. Lui spiega perché proprio Sant'Egidio: «Quando andavo al liceo c'era l'associazione Raggio, da cui poi è nata Sant'Egidio, che lavorava lì e mi è rimasta in testa. Ho già fatto volontariato con loro quest'inverno tra i senza tetto quando c'è stata l'ondata di freddo. Adesso hanno bisogno di un aiuto con gli anziani...».

 

MINZOLINI FESTEGGIATO DOPO IL VOTO CHE HA EVITATO LA SUA DECADENZA

Dunque come Berlusconi a Cesano Boscone? «Ma no, è solo una coincidenza...E poi io avevo chiesto l'affidamento subito, a novembre 2015, dopo la sentenza della Cassazione». Pensi di andarci da senatore o da comune cittadino? M5S chiede che sulle dimissioni si voti subito. «Intanto M5S, invece di fare tanti discorsi, farebbe bene a dimettersi in massa. Non vogliono le pensioni? Se ne vadano».

 

Non pensi di rischiare stavolta col voto segreto? «Io non avrei scommesso un euro sul voto palese per la decadenza, invece è stata una pagina positiva soprattutto perché hanno votato in mio favore persone che certamente non la pensano come me...E poi a me interessa il caso, il fatto che le "porte girevoli" (essere magistrato, candidarsi e tornare magistrato, ndr.) non fanno bene alla magistratura, e la pensano come me Davigo, Cantone, Di Pietro... Ora devono riaprire la mia istruttoria».

AUGUSTO MINZOLINI

 

Irrefrenabile "Minzo", parlerebbe del suo processo per ore. Ma con la lettera di dimissioni si apre una nuova partita politica al Senato. Votare subito? Votare dopo Pasqua? Salvare ancora una volta Minzolini dopo il no alla decadenza? M5S non dà tregua. Due ore dopo la lettera già chiede di mettere le dimissioni subito in calendario («Minzolini continua a percepire 17mila euro al mese nonostante sia interdetto dal 12 novembre 2015, salvarlo sarebbe un secondo sfregio ai cittadini»).

IL LIBRO SU AUGUSTO MINZOLINI

 

Grasso sembra quasi aprire uno spiraglio sulla capigruppo di ieri, che invece si occupa solo del decreto Minniti. Se ne riparla alla prossima. Ma più di un segnale fa capire che il voto ci potrebbe essere presto, forse addirittura prima delle primarie del Pd. La Lega, con Matteo Salvini, rompe il fronte della destra e si schiera per votare sì.

 

Dal Pd fanno sapere che stavolta non ci sarà, come il 16 marzo, giorno della decadenza, «libertà di voto», l'indicazione del capogruppo Luigi Zanda sarà di votare a favore delle dimissioni. Nessun dubbio anche dentro Mdp, che vede assieme due toghe prestate alla politica, Doris Lo Moro, relatrice su Minzolini, e Felice Casson. Il voto segreto potrebbe giocare scherzi, come quello più volte paventato dal Pd di franchi tiratori dentro M5S. Ma per Renzi, in vista delle primarie, la decadenza dell'ex direttore del Tg1 potrebbe far risalire consensi.

 

MINZOLINI E BERLUSCONI

Resta il nodo della decorrenza dell'interdizione. Una sentenza delle sezioni unite della Cassazione del 2012, ribadita nel 2015, esplicita che l'affidamento in prova cancella l'interdizione che non avrebbe senso cominciare a far decorrere subito dopo la condanna definitiva. Nessun legame con la cancellazione dalle liste elettorali, conseguenza automatica della condanna.