DIPARTITO DEMOCRATICO – MENTRE BONACCINI SPARA SU LETTA E LA NOMENKLATURA DEL NAZARENO, IL DIBATTITO LUNARE E AUTOREFERENZIALE SUL MANIFESTO DEI VALORI AUMENTA LE SPACCATURE TRA I DEM – IL TIMORE CHE ALLA FINE IL PARTITO SI SPEZZI NON È CAMPATO IN ARIA. MA QUESTA SAREBBE UN’ALTRA FOLLIA, COL PD GIÀ SOTTO IL 15% NEI SONDAGGI – LA QUESTIONE ALLEANZE E LA SCONNESSIONE TRA LA PERCEZIONE CHE IL PARTITO HA DI SÉ E L'IMMAGINE NEGATIVA RADICATA NEL SUO ELETTORATO

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Estratto dell'articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

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ELLY SCHLEIN E STEFANO BONACCINI

Le bordate del candidato alla segreteria, Stefano Bonaccini, non si fermano. Vanno dal «mai più sei mesi per fare le primarie», rivolto al leader uscente Enrico Letta; a parole distaccate e un filo sprezzanti sia sulla nomenklatura destinata, nelle sue intenzioni, ad «andare in panchina» dopo le molte sconfitte, sia sull'eventuale ritorno degli scissionisti. E sullo sfondo continua una discussione un po' lunare sul «Manifesto dei valori».

 

Anche quello sta diventando argomento di scontro interno, perfino di minacce di scissione. Sicuramente, di ulteriore allungamento dei tempi, perché ieri si è saputo che «le bozze del manifesto sono appunto tali». E quindi saranno necessarie integrazioni e modifiche «rispetto ai diversi documenti messi a punto da quattro sottocomitati», hanno puntualizzato dai vertici del Pd. Dunque. «Lavoro in fieri» che «continuerà senz' altro fino a sabato». Sarà interessante valutare l'esito finale di questo lavoro di elaborazione collegiale.

PRIMARIE PD MEME BY DEMARCO

 

Per il momento, ha l'aria di un dibattito segnato dall'autoreferenzialità (...)

 

L'ala che sogna un ritorno a un profilo «laburista», più di sinistra e votato all'incontro col Movimento Cinque Stelle, comincia a temere un'altra rottura. E fa sapere che sarebbe una follia, col Pd già sotto il quindici per cento nei sondaggi. Eppure, l'alternativa per quella che fino al 25 settembre era la maggiore forza della sinistra appare secca: o chiarire che cosa vuole essere, senza subalternità simmetriche al grillismo, o a Carlo Calenda e al renzismo; o prendere atto che troppe identità contrastanti non possono più convivere. Il rischio non è solo il declino, ma una crescente marginalità politica.

bonaccini de micheli schlein

 

A colpire è proprio la sconnessione tra la percezione che il partito ha di sé, e l'immagine negativa che si va radicando nel suo elettorato deluso. A guardare bene, lo smottamento di una parte dei consensi in direzione dei Cinque Stelle dimostra quanto il Pd non sia più in grado di offrire una bussola: al punto da non riuscire a fermare la deriva dei propri elettori verso il «progressismo» trasformista dei grillini.

STEFANO BONACCINI
BONACCINI - PAOLA DE MICHELI - ELLY SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE PD A PIAZZA SANTI APOSTOLI
BONACCINI - PAOLA DE MICHELI - ELLY SCHLEIN ALLA MANIFESTAZIONE PD A PIAZZA SANTI APOSTOLI
LA TRASFORMAZIONE ESTETICA DI STEFANO BONACCINI