1. DOPO I MASSACRI DI PARIGI, AL G2O TURCO VLADIMIR PUTIN HA ATTACCATO IL PRINCIPALE FINANZIATORE DELL'ISIS: L’ARABIA SAUDITA (MA NEL MIRINO ANCHE EMIRATI ARABI E QATAR)
2. PAESI ARABI, CARI A MOLTI PAESI DEL G20, CHE VENGONO RIFORNITI DI ARMAMENTI DA FRANCIA, ITALIA, GRAN BRETAGNA, USA CHE POI FINISCONO NELLE MANI DEL CALIFFO
2. L’ITALIA FA OTTIMI AFFARI CON TUTTI, NATURALMENTE. RENZI HA RICEVUTO A FIRENZE CON TUTTI GLI ONORI IL PRINCIPE EREDITARIO DEGLI EMIRATI, CHE HANNO INVESTITO A PIENE MANI IN UNICREDIT E ALITALIA, E POI SI È SCAPICOLLATO A RIAD A BRACCETTO CON SALINI DI IMPREGILO
3. L’ATTACCO DI BEPPE GRILLO: “RENZI DICE CHE L’ITALIA NON FA AFFARI CON CHI FINANZIA IL TERRORISMO. MA ALLORA CI SPIEGA BENE CHE COSA È ANDATO A FARE A RIAD?’'
1. UN PROCACCIATORE D’AFFARI A PALAZZO CHIGI?
Francesco Bonazzi per Dagospia
Si sa, per Matteo Renzi la politica estera è “diplomazia degli affari” e gli ambasciatori dovrebbero trasformarsi in rappresentanti commerciali dell’Italia. Un’impostazione in linea con quella del suo maestro, Silvio Berlusconi, e falsamente spacciata per “americana”, dimenticando che il Dipartimento di Stato Usa è spietato nell’anteporre la sicurezza nazionale a qualunque commessa internazionale.
Ora, dopo gli attentati di venerdì 13 a Parigi, la ricreazione è finita anche per l’Italia. Al G20 di Antalya Vladimir Putin, uno dei pochi leader in circolazione ancorché con un’idea tutta personale della democrazia interna, ha puntato il dito contro gli Stati riempiti di armi dall’Occidente, come l’Arabia saudita, e che poi sostengono tutte le forme più radicali di islamismo.
Non ha citato direttamente anche il Qatar e gli Emirati Arabi uniti, ma ha fatto capire che ce l’aveva anche con loro. E del resto non sono stati finora provati coinvolgimenti diretti di questi stati e dei loro fondi sovrani nel finanziamento del terrorismo, ma loro singoli cittadini sono stati più volte accostati a queste attività.
E veniamo a noi, agli eredi delle furbizie e degli equilibrismi di Giulio Andreotti e Bettino Craxi (che però, a differenza di Renzi, avevano un progetto politico). Il 6 ottobre scorso il premier ha ricevuto a Firenze con tutti gli onori lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti. Come raccontato per tempo da Dagospia, hanno parlato di Unicredit e Alitalia-Etihad, due grossi investimenti emiratini.
Lo scorso 8 e 9 novembre, poi, Renzi è andato in Arabia Saudita dal principe ereditario Mohammed Bin Nayef a braccetto con Pietro Salini, capo di Salini-Impregilo, che in Arabia costruisce la metropolitana a Riad e in Italia aspetta i soldi delle penali del Ponte sullo Stretto.
Ecco, dopo la mattanza del Bataclan, forse la stagione dei premier “procacciatori d’affari” con certi Paesi dovrebbe terminare.
2. NON SI DIALOGA CON CHI FINANZIA IL TERRORISMO
Tutti i Paesi che sostengono direttamente o indirettamente il terrore jihadista devono essere isolati e sanzionati, in particolare l'Arabia Saudita. Il M5S vuole eliminare il terrorismo islamico, non dialogare con i suoi finanziatori come ha fatto il premier italiano appena qualche giorno fa e che oggi tenta di riparare dicendo che "L'Italia intesa come Paese non fa affari" con i Paesi che finanziano il terrorismo. Può darci le prove? Cosa è andato a fare a Riad? Ci mancherebbe che ci facesse pure gli affari, ma con chi finanzia i terroristi non ci deve essere dialogo: vanno sanzionati. Che sicurezza può dare agli italiani un premier che va a parlarci come se niente fosse?