DOPO QUASI 5 ANNI, POSSIAMO DARE UN NOME AL (PRESUNTO) ASSASSINO DI GIULIO REGENI - PER I PM DI ROMA, E' IL MAGGIORE MAGDI IBRAHIM ABDELAL SHARIF IL TORTURATORE DI GIULIO E COLUI CHE LO UCCISE. INSIEME A LUI ALTRI TRE AGENTI SEGRETI. IL RICERCATORE È RIMASTO NOVE GIORNI IN MANO AI SUOI AGUZZINI, CHE LO HANNO TORTURATO E PICCHIATO CON LAME E BASTONI, FINO AL COLPO DI GRAZIA DEL MAGGIORE SHARIF

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1.REGENI: QUATTRO 007 EGIZIANI VERSO PROCESSO

giulio regeni

 (ANSA) - La Procura di Roma ha chiuso l'inchiesta relativa alla vicenda di Giulio Regeni. I pm hanno emesso quattro avvisi di chiusura delle indagini, che precede la richiesta di processo, per appartenenti ai servizi segreti egiziani. Le accuse , a seconda delle posizioni, sono di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Chiesta l'archiviazione per una quinta persona, sempre 007 del Cairo.

 

Rischiano di finire sono processo il generale Tariq Sabir, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, Uhsam Helmi, Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Quest'ultimo indagato, oltre al sequestro di persona pluriaggravato contestato a tutti, è accusato di lesioni personali aggravate (essendo stato introdotto il reato di tortura solo nel luglio del 2017) e l'omicidio del ricercatore friulano.

 

OGGETTI DI GIULIO REGENI RECUPERATI NEL SUO APPARTAMENTO AL CAIRO

Chiesta l'archiviazione invece per Mahmoud Najem. "Per quest'ultimo - spiega una nota della Procura di Roma - non sono stati raccolti elementi sufficienti, allo stato, a sostenere l'accusa in giudizio". La notifica della conclusioni "delle indagini è avvenuta tramite il rito degli irreperibili" direttamente ai difensori di ufficio italiani non essendo pervenuta l'elezione di domicilio degli indagati dal Cairo. "Come previsto dal codice di procedura penale gli indagati e i loro difensori d'ufficio hanno ora venti giorni di tempo per presentare memorie, documenti ed eventualmente chiedere di essere ascoltati", conclude la nota della Procura.

 

2.REGENI: PM, GIULIO IN MANO AGENTI 007 PER NOVE GIORNI

 (ANSA) - E' rimasto nelle mani dei suoi sequestratori 9 giorni Giulio Regeni, il ricercatore torturato ed ucciso in Egitto nel gennaio del 2016. E' quanto emerge dall'atto di conclusione delle indagini del procuratore Michele Prestipino e del sostituto Sergio Colaiocco. A quattro appartenenti della National Security, il servizio segreto egiziano, i magistrati di Roma contestano il sequestro di persona pluriaggravato in "concorso tra loro e con soggetti non ancora identificati". Nel provvedimento viene ricostruita la vicenda del ricercatore italiano.

 

genitori di giulio regeni

Tutto parte "dalla denuncia presentata, negli uffici della National security, da Said Mohamed Abdallah, rappresentante del sindacato indipendente dei venditori ambulanti del Cairo Ovest". I quattro indagati "dopo aver osservato e controllato direttamente ed indirettamente, dall'autunno 2015 - scrivono i pm - alla sera del 25 gennaio 2016, Giulio Regeni, abusando delle loro qualità di pubblici ufficiali egiziani, lo bloccavano all'interno della metropolitana del Cairo". In base all'atto di conclusione delle indagini, Regeni venne condotto "contro la sua volontà e al di fuori di ogni attività istituzionale, prima presso il commissariato di Dokki e successivamente presso un edificio a Lazougly" dove venne "privato della libertà personale per nove giorni".

 

3.REGENI: PM, SEVIZIATO PER GIORNI CON LAME E BASTONI

REGENI

 (ANSA) - Sevizie durate giorni che causarono a Giulio Regeni "acute sofferenze fisiche" messe in atto anche attraverso oggetti roventi, calci, pugni, lame e bastoni. E' la drammatica descrizione del violenze subite dal ricercatore italiano nel corso dei suoi giorni di sequestro in Egitto fornita dai magistrati di Roma nell'atto di chiusura delle indagini.

 

I magistrati scrivono che nei confronti di Regeni per "motivi abietti e futili e con crudeltà" sono state "cagionate lesioni" e "la perdita permanente di più organi". Giulio è stato seviziato "con acute sofferenze fisiche, in più occasioni ed a distanza di più giorni attraverso strumenti dotati di margine affilato e tagliente ed azioni con meccanismo urente". Una azione che ha causato "numerose lesioni traumatiche a livello della testa, del volto, del tratto cervico dorsale e degli arti inferiori; attraverso ripetuti urti ad opera di mezzi contundenti (calci o pugni e l'uso di strumenti personali di offesa, quali bastoni, mazze) e meccanismi di proiezione ripetuta del corpo contro superfici rigide ed anelastiche".

bunker regeni

 

4.REGENI: PM, IL MAGGIORE SHARIF TORTURÒ E UCCISE GIULIO

 (ANSA) - E' il maggiore Magdi Ibrahim Abdelal Sharif, il torturatore di Giulio Regeni e colui che lo uccise. Il dato emerge nell'atto di conclusione delle indagini dei magistrati di Roma che contestano all'indagato oltre al sequestro, lesioni gravissime e omicidio aggravato. Ad inchiodare Sharif sarebbero le parole di alcuni testimoni sentiti nei mesi scorsi dai pm di piazzale Clodio.

 

egitto torture bunker regeni. 5

 La morte di Giulio è stato "atto volontario e autonomo" messo in atto dall'indagato. "Al fine di occultare la commissione dei delitti suindicati - scrivono i magistrati -, abusando dei suoi poteri di pubblico ufficiale egiziano" Sharif "con sevizie e crudeltà, mediante una violenta azione contusiva, esercitata sui vari distretti corporei cranico-cervico-dorsali, cagionava imponenti lesioni di natura traumatica a Regeni da cui conseguiva una insufficienza respiratoria acuta di tipo centrale che lo portava a morte".

giulio regeni
giulio regeni