DOPO L’UCRAINA PER PUTIN SI APRE ANCHE IL FRONTE IN ARMENIA – YEREVAN CHIEDE AIUTO ALLA RUSSIA PER IL CONFLITTO CON L’AZERBAIGIAN (SOSTENUTO DALLA TURCHIA DI ERDOGAN) – CONCORDATO UN CESSATE IL FUOCO DOPO GLI ATTACCHI E LE DECINE DI MORTI DEI GIORNI SCORSI - IL RISCHIO NON È "SOLO" LA RIEDIZIONE DEL CONFLITTO COSTATO 40MILA MORTI DAL 1992, MA LA MICIDIALE ESCALATION CHE PUÒ SCATENARE: L’IRAN AVVERTE CHE…

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PAOLO BRERA per la Repubblica

pashinyan putin

 

Faville dell'incendio ucraino hanno improvvisamente acceso un nuovo, pericoloso fronte di fuoco a Est del mar Nero: a mezzanotte tra lunedì e martedì la linea di confine tra Armenia e Azerbaijan si è illuminata di traccianti seguiti dal boato delle esplosioni. Ci sono decine di morti: 50 armeni e un numero imprecisato di azeri, secondo i relativi governi. Erevan e Baku, le due capitali, si accusano reciprocamente sostenendo di avere risposto a provocazioni.

 

Gli azeri hanno attaccato «con bombardamenti intensivi contro obiettivi militari delle città di Goris, Sotk e Jermuk», dice la Difesa armena.

 

Hanno usato anche i micidiali droni turchi Bayraktar, ed Erevan denuncia: «Tentano di avanzare sul nostro territorio». «Postazioni azere nelle regioni di Dashkasan, Lachin e Kalbajar », replica Baku, sono state duramente attaccate dagli armeni.

Non sono attriti di confine, è qualcosa di molto grave e profondo. La tensione è alle stelle, e i precedenti tra le due ex repubbliche sovietiche - radicalmente distanti per cultura, religione e alleati - sono drammatici. Un cessate il fuoco concordato dopo una notte di battaglia è stato più volte violato, ed è altissimo il rischio che la guerra riesploda anche se il governo azero dice di avere già «conseguito tutti gli obiettivi in risposta alle provocazioni armene».

Nikol Pashinyan con Putin 2

 

Lo storico contenzioso è un vulcano che minaccia di allargare il conflitto internazionale, soprattutto ora che la crisi ucraina polarizza due mondi presenti nell'area con notevoli interessi. Da ultimo il mercato energetico, con le avance europee al governo azero come fornitore alternativo alla Russia.

 

Il rischio non è "solo" la riedizione del conflitto costato 40mila morti dal 1992, ma la micidiale escalation che può scatenare: dopo aver parlato con Putin, il premier armeno Nikol Pashinyan ha chiesto formalmente a Mosca il soccorso militare previsto dall'Otsc, la "Nato" dei Paesi in orbita russa, e ha chiesto l'intervento dell'Onu. L'Iran, vicino di casa di entrambi, avverte che non consentirà «alcun cambiamento dei confini». E la Turchia ribadisce con il ministro della Difesa Akar che «è sempre stata e resterà dalla parte dei fratelli azeri», mentre il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu accusa l'Armenia di boicottare la pace.

Nikol Pashinyan - Alexander Lukashenko - Vladimir Putin - Sadyr Japarov - Kassym-Jomart Tokaev - Emomali Rahmon

 

Mosca chiede di «dare prova di moderazione e rispettare il cessate il fuoco», ma non è un caso che la violenza sia riesplosa mentre l'Armata russa è in difficoltà sul fronte ucraino. Dietro le scene di quest' altro storico pasticcio irrisolto ci sono ancora una volta Vladimir Putin e Recep Tayyip Erdogan: la Russia, che ha legami economici con entrambe le ex repubbliche sovietiche, dopo l'ultimo conflitto si è fatta garante di pace schierando un contingente, usandolo cioè per legittimare una presenza armata.

 

E la Turchia è sponsor, armeria e suggeritore del governo azero che nel 2020 attaccò riconquistando il terreno perso nella prima guerra del Nagorno Karabak, l'enclave armena in territorio azero devastata da guerra e pulizia etnica.

 

Il segretario di Stato Usa Blinken ci vede un tentativo russo «di rimestare », di «spostare l'attenzione» dalle sconfitte in Ucraina. Difficile, in ogni caso, che un attacco azero sia avvenuto senza l'avallo di Ankara, che mentre modera in Ucraina accresce la propria influenza sull'area caucasica a discapito di quella russa. Nelle ultime settimane si erano moltiplicate scaramucce e accuse tra azeri e armeni, ma Baku ha colpito in territori non contesi. Ha acceso una miccia nella polveriera, e Putin ed Erdogan proveranno a spegnerla incontrandosi, a Samarcanda, a margine del vertice Sco.

ALIYEV ERDOGAN