IL DRAGONE MOSTRA I DENTI - PECHINO HA INTERROTTO OGNI CANALE DI COMUNICAZIONE CON I COMANDI MILITARI AMERICANI, DOPO CHE 68 AEREI E 13 UNITÀ NAVALI CINESI HANNO OPERATO NELLO STRETTO DI TAIWAN IN RISPOSTA ALLA VISITA DI NANCY PELOSI - INTERROTTA ANCHE LA COOPERAZIONE SU ALTRI PROGRAMMI CHE SERVIVANO ANCHE A TENERE AGGANCIATI I DUE APPARATI GOVERNATIVI - SI PREVEDONO RALLENTAMENTI CHE POTREBBERO AVERE CONSEGUENZE PER IL TRAFFICO COMMERCIALE GLOBALE...
-Guido Santevecchi per il Corriere della Sera
La propaganda cinese continua a battere i tamburi di guerra (simulata). Siccome anche nei giochi militari servono i record, Pechino ha annunciato che 68 aerei e 13 unità navali hanno operato nello Stretto di Taiwan ieri, nel secondo giorno delle grandi manovre per vendicare l'onta della visita dell'americana Nancy Pelosi a Taipei.
La classifica della prodezza dell'Esercito popolare di liberazione, comunicata anche per compiacere il nazionalismo interno, è arricchita dal dato sugli attraversamenti della «linea mediana» dello Stretto che serve da spartiacque per evitare pericolosi incontri ravvicinati tra avversari: 49 velivoli l'hanno saltata, mostrando la stella rossa ai caccia taiwanesi decollati per sorvegliare la zona. Andrà avanti così fino a domenica, secondo i piani dichiarati da Pechino.
La mossa più dura ieri è stata sul fronte politico: i cinesi hanno dichiarato che ogni canale di comunicazione con i comandi militari americani è stato interrotto. Non parlarsi, quando c'è una concentrazione di unità da guerra in un teatro così ristretto come quello intorno a Taiwan accresce il rischio di errori e incidenti. La Casa Bianca ha provato a rassicurare dichiarando che restano aperti i canali «al più alto livello».
Il ministero degli Esteri cinese ha aggiunto poi altre mine nelle relazioni con gli Stati Uniti: viene interrotta la cooperazione nel campo del cambiamento climatico, sulla lotta al traffico di droga, sul contrasto all'immigrazione clandestina e su altri dossier che servivano anche a tenere agganciati i due apparati governativi rivali in geopolitica.
Ci sono conseguenze immediate per il mondo globalizzato: il traffico commerciale via mare di Giappone, Sud Corea e Taiwan e anche della Cina scorre principalmente intorno all'isola contesa. Secondo dati della Bloomberg , la metà della flotta mondiale di portacontainer e l'88% delle più grandi navi del mondo quest' anno sono passate attraverso lo Stretto che separa Cina continentale e Taiwan, un braccio di mare di circa 130 chilometri di ampiezza.
In queste condizioni di militarizzazione e di uso di proiettili veri si prevedono rallentamenti e strozzature nelle famose «catene di approvvigionamento» industriali. Potrebbe tornare tutto tranquillo domenica dopo mezzogiorno, se i piani dell'Esercito popolare non cambieranno. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha sparato nuovamente contro la missione di Nancy Pelosi: «Gli Stati Uniti non hanno il diritto di ripetere l'errore di permettere a un altro speaker della Camera di sbarcare a Taipei», ha detto.
La frase minacciosa potrebbe indicare però una via d'uscita da questa crisi, non voluta dalla Casa Bianca che aveva definito il progetto della signora «una cattiva idea». In autunno si tengono le elezioni americane di «midterm», Mrs. Pelosi che ha 82 anni con ogni probabilità non presiederà più la House of Representatives e per un po' di tempo il problema non si ripresenterà.