IL DUBBIO AMLETICO DEI TEDESCHI IMPANTANA LA NATO (E L’UCRAINA) – SCHOLZ A PAROLE PROMETTE DI SOSTENERE KIEV, MA NON DÀ IL VIA LIBERA ALLA FORNITURA DEI CARRI ARMATI LEOPARD. E LA POLONIA ANNUNCIA CHE POTREBBE FARE DA SÉ, SENZA L’AUTORIZZAZIONE DI BERLINO (NECESSARIA PERCHÉ IL BREVETTO DEI TANK È TEDESCO) – AL VIA IL VERTICE DI RAMSTEIN, TRA LE PREOCCUPAZIONI DEGLI AMERICANI: ZELENSKY BRUCIA ARTIGLIERIA COME NOCCIOLINE, E WASHINGTON È COSTRETTA AD ATTINGERE ALLE SUE RISERVE IN COREA E ISRAELE…

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mateusz morawiecki al confine

1. POLONIA,INTESA VELOCE O AVANTI SU LEOPARD SENZA OK BERLINO

(ANSA) - Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, ha affermato che la Polonia potrebbe consegnare i panzer Leopard anche senza l'autorizzazione di Berlino. "L'approvazione in questo caso è secondaria. O raggiungeremo un'intesa in modo veloce, o faremo da soli la cosa giusta", ha detto rispondendo a una intervista televisiva secondo quanto riporta la agenzia PAP.

 

OLAF SCHOLZ A DAVOS

2. SCHOLZ ASPETTA, MA BERLINO È PRONTA A DIRE SÌ AI LEOPARD (E GLI USA ATTINGONO DAI DEPOSITI IN ISRAELE)

Estratto dell’articolo di Andrea Marinelli e Guido Olimpio per il “Corriere della Sera”

 

Olaf Scholz ha promesso di mantenere il sostegno all'Ucraina, senza parlare di carri armati. È stato un discorso fermo ma evasivo quello del cancelliere tedesco a Davos, durante il quale ha ricordato l'impegno della Germania ma non ha dato l'atteso via libera alla fornitura dei tank Leopard richiesti da Kiev.

 

biden e zelensky alla casa bianca

Eppure qualcosa si muove, ammettevano negli ultimi due giorni ministri e funzionari tedeschi, e sembra che Berlino potrebbe cedere alle pressioni ucraine e di alcuni Paesi occidentali: domani, al vertice dei donatori nella base americana di Ramstein, in Germania, potrebbe infine arrivare l'ok alla fornitura dei carri armati di produzione tedesca. A patto però, dicono fonti tedesche, che gli Stati Uniti inviino i loro tank.

 

Lloyd Austin nato

«L'Occidente ha esitato nel 2014, ma ora serve un approccio veloce nelle decisioni per aiutare l'Ucraina e far fronte alla Russia che sta esportando il terrore», ha replicato in videocollegamento il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che proprio ieri ha scritto una lettera a Xi Jinping per invitare la Cina al dialogo.

 

PUTIN ZELENSKY

Gli Stati Uniti, ha rivelato il New York Times , negli ultimi mesi hanno attinto dai loro depositi di munizioni presenti in Israele e Sud Corea, in particolare i proiettili d'artiglieria pesante inviati con un ponte aereo in Ucraina. Mossa dettata dal massiccio uso dei cannoni, con una cadenza di 90 mila colpi al mese, cifra che supera di gran lunga la produzione americana ed europea. Gerusalemme e Seul si sono sempre rifiutate di fornire materiale bellico alla resistenza, essendo al centro di teatri critici, Washington si è impegnata a riempire i vuoti. […]