ECCOLA LA DERIVA ORBANIANA: L'ITALIA SI METTE AI MARGINI DELL’UE – MASSIMO FRANCO: “IL CLIMA EUROPEO NON È PROPRIO FAVOREVOLE AL GOVERNO. LA DICHIARAZIONE A DIFESA DELLE COMUNITÀ LGBTQ NON È STATA FIRMATA DA OTTO PAESI DELL’EUROPA ORIENTALE. PIU L’ITALIA. PIÙ SCONCERTANTE LA PROPOSTA DEL LEGHISTA BORGHI DI RIMUOVERE LA BANDIERA DELL’EUROPA DAGLI EDIFICI PUBBLICI: PROVOCATORIA QUANTO DELETERIA. PORTA A DIRE CHE I RAPPORTI TRA IL NOSTRO PAESE E I SUOI ALLEATI STORICI NON VIVONO UN MOMENTO ESALTANTE…”

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meloni orban

Estratto dell'articolo di Massimo Franco per il "Corriere della Sera"

 

Ci sono due episodi che sembrano indicare un clima europeo non proprio favorevole all’Italia e al suo governo. Il primo è la decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo di ammettere il ricorso […] contro la legge elettorale del nostro Paese, […] che Palazzo Chigi ritiene infondato […].

 

Il secondo è una dichiarazione proposta dal Belgio ai 27 Stati membri a difesa delle comunità Lgbtq per la giornata internazionale contro l’omofobia. Otto Paesi non l’hanno firmata, tutti dell’Europa orientale. Più l’Italia. E pensare che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri ha invitato le istituzioni a impegnarsi «per una società inclusiva e rispettosa delle identità».

 

MAPPA DEI PAESI CHE HANNO FIRMATO LA DICHIARAZIONE SULLE COMUNITA LGBTQ IN EUROPA

[…] Era prevedibile che il rifiuto, condiviso con Ungheria, Romania, Bulgaria, Lituania, Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Croazia, avrebbe rinfocolato le accuse di un progressivo scivolamento verso sistemi di governo accusati di oscurantismo: quel «modello Orbán», dal nome del presidente ungherese, del quale, a volte anche strumentalmente gli avversari considerano un potenziale seguace il governo Meloni.

 

[…] Eppure, proprio ieri la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella […] sembrava netta. «L’Italia», ha detto, «è la nazione della libertà, nella quale ogni persona deve essere e sentirsi libera di esprimere il proprio orientamento sessuale senza discriminazione, violenza e intolleranza».

 

È difficile, dunque, decifrare la sconnessione tra le parole pronunciate e la decisione del governo. L’Italia non ha aderito «perché la dichiarazione era sbilanciata sull’identità di genere. Fondamentalmente rifletteva il contenuto della legge Zan», è la giustificazione del ministero […].  [….]

matteo salvini claudio borghi

 

Di certo, è più sconcertante la proposta del leghista che vuole rimuovere la bandiera dell’Europa da tutti gli edifici pubblici: un’idea provocatoria quanto deleteria. Porta a dire che i rapporti tra il nostro Paese e i suoi alleati storici non vivono un momento esaltante.

LA DERIVA ORBANIANA DELLA RAI - LA SCHEDA DEL PD
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