ELLY È SCHIAVA DEL FANATISMO DEL POLITICAMENTE CORRETTO –  IL PD HA RIBATTEZZATO LA FESTA DELL’UNITÀ DI ROMA “FESTA DELL’UNIT*”, CON L’ASTERISCO FINALE AL POSTO DELLA “À”, CONSIDERATA “ESCLUDENTE” – “IL FATTO”: “PER FORTUNA L’AMMINISTRAZIONE SCHLEIN, PER STATUTO INCLUSIVA, MULTI-GENDER, NON BINARIA, FLUIDA, HA STANATO IL VERO NEMICO DELLA CLASSE PROLETARIA: LA “À”. QUESTO STOLIDO FANATISMO PORTA NELLA DIREZIONE DI AVVANTAGGIARE VANNACCI E SALVINI...”

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Estratto dell’articolo di Daniela Ranieri per “il Fatto quotidiano”

 

elly schlein - festa dell unit*

Essendo lo zelo una “malattia nervosa che colpisce i giovani e gli inesperti” (Ambroce Beirce), ipotizziamo che il Pd, dopo la bislacca stagione renziana coi suoi sciocchi “cambioverso”, “Basta un Sì” e “#lavoltabuona”, continui ad affidare la sua comunicazione a giovani malati di nervi e a principianti privi di contezza del mondo.

 

L’eccesso di zelo nel ribattezzare, sui manifesti, la Festa dell’Unità di Roma “Festa dell’Unit*”, con l’asterisco finale al posto della escludente “à”, ne è un formidabile esempio.

 

festa dell unita con l asterisco

L’asterisco è nato in ambienti accademici anglosassoni per non discriminare le donne e le minoranze escluse dal maschile sovraesteso, fondendo le desinenze dei plurali in un unico simbolo (“Car* tutt*”): posto che spezzando la corrispondenza tra segno e fonema si rende un testo illeggibile, quale fine strategia politica sottende alla scelta di neutralizzare l’unità, che è femminile di suo e peraltro singolare?

 

E perché non si è intervenuto pure su “festa”, che a ben vedere esclude tutte le manifestazioni politiche non si riconoscono nel genere femminile? Come ha fatto la nomenclatura del Pci che l’ha inventata – Pajetta, Amendola, Longo etc. – a non pensare che l’unità (intesa anche come nome del giornale di partito) poteva essere offensiva per la comunità LGBTQIA+ nel sol dell’avvenire?

 

[…]

 

elly schlein - festa dell unit*

Oggi per fortuna l’amministrazione Schlein, per statuto inclusiva, multi-gender, non binaria, fluida, ha stanato il vero nemico della classe proletaria: la “à”, che, nell’ottica di chi l’ha sostituita con l’asterisco (chissà perché non con lo shwa, la “”che oblitera il genere grammaticale per sconfiggere il patriarcato) finge intenzioni inclusive mentre subdolamente esclude una fetta di popolo suscettibile.

 

Nella convinzione che Schlein sia un rebranding del solito Pd di fuffa, ci chiediamo dove porta questo stolido fanatismo religioso se non nella direzione di avvantaggiare Vannacci e Salvini (un mediocre che ha avuto buon gioco a prenderli per i fondelli: “Ma unit* in che senso? Per il Pd esiste anche Festa dell’Unitò?”). Il linguaggio è esclusivo, altrimenti non serve a farsi capire. Aspettiamo i/le carburatorist* della Magliana accorrere in massa alla festa dell’asterisco.

schlein festa unità ravenna
festa dell unita con l asterisco
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